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Beta RR Enduro e Xtrainer si rinnovano nei dettagli. Dalla 250 in su, ecco come vanno nel model year 2017
BETA VINCENTE NON SI CAMBIA (O QUASI) Sono anni ormai che Beta sforna prodotti di altissima qualità, quella qualità confermata dai successi sportivi che quest'anno vedono all'attivo le prime due posizioni provvisorie nel campionato del mondo Enduro classe E3 con i suoi piloti Steve Holcombe e Johnny Aubert, oltre ai dati commerciali di assoluto rispetto che la posizionano leader nelle vendite con la Beta RR Enduro 300 2 tempi, in un testa a testa con KTM.
AGRIENDURISMO La cornice alla presentazione dei modelli 2017 è un'azienda agricola del Senese che ha fatto dell'enduro un vero e proprio cavallo di battaglia con la denominazione doc di Agriendurismo Viamaggio, vero e proprio paradiso per l'enduro che ha messo a disposizione due splendidi anelli di prova; uno più scorrevole, nel quale ho potuto testare le prestazioni delle moto in una vera e propria speciale in linea, ed uno più tecnico, ai limiti della prova hard. Qui ho potuto saggiare le doti di grande maneggevolezza e trazione sul brutto delle Beta.
ULTIMA PARTE A chiudere il test anche un giro enduristico, completo di varie difficoltà, che si è svolto in un anello di circa 40 chilometri. Quest’ultimo mi ha permesso di valutare le singole motociclette nell'ambito del più comune giro motoenduristico del fine settimana di ogni appassionato; unico neo una temperatura elevata che le moto hanno sopportato senza problema, al contrario di noi giornalisti: qualcuno (compreso il sottoscritto) è arrivato ad ebollizione.
LA GAMMA BETA RR ENDURO 2017 Proseguendo l’evoluzione di una moto che abbiamo visto così competitiva e vincente, l’azienda ha incrementato quelli che sono i pregi e le caratteristiche distintive delle Beta RR Enduro: facilità di guida, feeling immediato e sincero, design e qualità. I modelli 2017, declinati in motorizzazioni da 250 e 300 cc per il motore 2T, e da 350, 390, 430, 480 cc con motore 4T, sono una diretta evoluzione della versione 2016, della quale mantengono gli elementi di maggior successo.
BASE NOTA Tanti sono stati i ritocchi di fino portati su tutti i modelli della gamma, alcuni direttamente derivati dall’esperienza agonistica di più alto livello. Sul telaio, dall’ormai collaudata struttura in acciaio al cromo-molibdeno con doppia culla sdoppiata sopra la luce di scarico, vengono inserite le seguenti novità.
FINE SETTING La forcella Sachs ha aumentato la corsa di 5mm, per un miglior assorbimento degli urti, ed adottato olio Liqui Moly, con migliori caratteristiche di stabilità alla temperatura ed ottime doti di scorrimento; Qualcosa cambia anche per l’ammortizzatore Sachs: c’è nuovo sistema di regolazione delle alte/basse velocità, ora più preciso, con le regolazioni svincolate le une dalle altre. E’ possibile quindi una migliore personalizzazione del setting per ogni stile di guida.
I DETTAGLI E poi ancora: le piastre di sterzo hanno nuovo disegno che garantisce una maggiore leggerezza e rigidità; i cerchi silver con raggi neri forniti da Excel, da sempre leader del settore; lo strumento digitale ha un design inedito, oltre alle già presenti funzioni di contaore, contachilometri (parziale e totale), velocità istantanea, media e massima, cui ora si aggiunge la funzione di carica della batteria. Nuovo tappo benzina con valvola integrata e nuova veste grafica completano il quadro del restyling.
COSA CAMBIA NEL MOTORE Anche sui propulsori è stato portato avanti un fino lavoro di sviluppo che, grazie anche al contributo dei piloti ufficiali – Steve Holcombe e Johnny Aubert per il 2T ed Alex Salvini per il 4T – introduce importanti novità.
EURO 4 Per il 250 e 300 2T, come già avveniva nella precedente versione, il miscelatore automatico è adottato su tutte le cilindrate: oltre a garantire un perfetto mix di benzina-olio in qualsiasi condizione di utilizzo e regime di rotazione, viene eliminato il fastidio di dover preparare la miscela ed avere sempre con sé una scorta di olio in caso di rifornimento. Entrambi i propulsori sono stati assoggettati alla normativa europea Euro4 – per le unità prodotte nella seconda metà dell’anno – ed alla predisposizione della centralina per una connessione via CAN, che permette di dialogare con gli strumenti di diagnosi generici.
SYNERJECT Diversa è la questione per i 350, 390, 430 e 480 4T su cui è stata confermata l’iniezione elettronica che, grazie alla sua grande affidabilità, facilità di gestione e straordinaria erogazione progressiva, ha generato numerosi feedback positivi ricevuti dagli utenti finali. Il sistema è il collaudato Synerject, con un corpo farfallato da 42 mm di diametro.
CONNESSIONE VIA CAN Su tutte le cilindrate – già Euro4 – vengono introdotti dei nuovi assi a camme – i modificati profili di alzata cambiano radicalmente il cuore dei motori 4T, rendendoli ancora più facili da guidare ma mantenendo delle prestazioni di assoluto riferimento – e delle rinnovate molle valvola, che, abbinate agli assi a camme, consentono di migliorare sensibilmente il rotolamento dei motori al minimo e di ridurre l’effetto del freno motore. Anche in questo caso, la centralina è predisposta per una connessione via CAN, che permette di dialogare con gli strumenti di diagnosi generici.
NOTE A PIE’ PAGINA Per i modelli RR, i prezzi rimangono invariati rispetto al model year 2016. Anche il modello Xtrainer 300, dalla nuova veste grafica, è stato aggiornato in base alla normativa euro 4.
PICCOLA VIVACE Partiamo dalle 2 tempi con la più scalpitante Beta RR 250, che fa sentire in maniera più accentuata rispetto alla sorella maggiore quel suo passaggio dal docile, se guidata in punta di gas, allo scalpitante, se guidata a manciate di gas che libera i cavalli in maniera impetuosa.
PIU’ SAGGIA LA MAGGIORE Al confronto la Beta RR 300, regina delle vendite, sembra liberare la sua maggiore cavalleria in maniera più composta ed ordinata quasi come se avesse un dispositivo di controllo di trazione che le impedisse di strappare all'apertura del gas. Il tutto a favore di una fruibilità ed un piacere di guida ineguagliabili per l'amatore e sapientemente utilizzabili dall'agonista per fermare il tempo nelle speciali di gara.
SOSPENSIONI E FRENI OK Le prestazioni del motore sono supportate da un ottimo lavoro del comparto sospensioni anche nella taratura standard con cui le abbiamo provate, e da un impianto frenante Nissin potente e modulabile alla sola azione di una o due dita della mano destra. Con una buona modulabilità anche al posteriore che tende a bloccare solo al bisogno.
SPINGE IN AVANTI L'jmpostazione più racing rispetto alle 4 tempi è data anche dalla posizione di guida che vede una piega manubrio più vicina al piano sella che porta ad una posizione di guida più avanzata in piedi sulle pedane. Comodissimo il miscelatore, che svolge un ottimo lavoro dosando sapientemente la giusta quantità di olio per ogni apertura del gas.
QUATTRO TEMPI Passando alle 4 tempi troviamo come comune denominatore alle 4 motorizzazioni una ciclistica assolutamente confortevole grazie ad ottimo comparto di sospensioni che già in taratura standard conferiscono insieme alla tipica motorizzazione 4 tempi una sensazione di grande stabilità e direzionalità che si traduce in sicurezza e piacere di guida con la sensazione di poter "spianare" gli ostacoli davanti a sé. Le diverse motorizzazioni consentono, in una sorta di creazione del mezzo su misura, di trovare la giusta condivisione emozionale, per esaltare appartenenza e sincronia con la propria compagna di avventura. Il che trasforma la guida nel fuoristrada in una sorta di danza interiore esaltante.
RR ENDURO 350 Parto dalla agile 350, che permette rapidi cambi di direzione in virtù di peso e massa volanica ridotte. Con un freno motore che si sente ancora meno e che la rende piu' libera nelle discese, richiamando le sensazioni del 2 tempi e con una linearità di erogazione ancora maggiore rispetto al modello 2016.
RR ENDURO 390 Si passa poi a quella che personalmente ho trovato come vera allaround per l'amatore, ossia la motorizzazione 390, che pur mantenendo una maneggevolezza vicina alla 350, porta ad una percezione ai bassi regimi di una coppia pronta e disponibile facendo addirittura pensare di essere su una cilindrata ben maggiore; le caratteristiche di allungo sembrano meno impegnative da un punto di vista fisico rispetto alla 350, che chiede di essere più guidata. Il tutto a favore di una guida più turistica e meno impegnativa.
RR ENDURO 450 E' stata questa la moto che ho voluto scegliere per il giro turistico pomeridiano. Un giro che mi ha permesso di mantenere un andatura "svelta e scorrevole" senza impegno eccessivo, con il risultato di una guida col sorriso sulle labbra. La 450 è la moto scelta da Alex Salvini, moto per la quale la fisicità del campione non risulta dote essenziale e necessaria, ma sicuramente consigliabile per la potenza che già dai medi regimi mette a disposizione del pilota. La RR 450 ha una grande propensione all'incremento, corposo ma pur sempre gestibile (sempre se non si è troppo affaticati o scarsamente preparati fisicamente), della potenza messa a disposizione da questo ottimo propulsore, che fa sentire tutta la sua voglia di stendere curva dopo curva.
RR ENDURO 480 A questo punto delle prove il pensiero di salire sulla maestosa RR Enduro 480 mi destava qualche preoccupazione. E invece poi ho trovato una bestia docile, se rispettata. E soprattutto se capita fino in fondo, cercando in lei un’alleata per le situazioni più difficili, da affrontare non tanto con presupponenza ed arroganza ma con l'umiltà di affidare proprio alla moto il compito di tirarti fuori d'impaccio, con dolci rotazioni sulla manopola del gas. accompagnate da marce lunghe ed "accarezzate", senza forzature. Condizioni che mettono al riparo il pilota da rapidi esaurimenti fisici altrimenti inevitabili. Ciò nonostante rimane il mezzo migliore per i grandi trasferimenti, la RR 480, da godere a pieno nelle distese desertiche. Oppure il mezzo migliore per le competizioni motorallystiche dove l'abbondanza di stradone bianche (in realtà sempre meno se parliamo del motorally italiano) danno libero sfogo a tanta esuberanza.
E PER FINIRE Last but not least troviamo infine la cenerentola di Casa Beta, capace di trasformarsi in splendida principessa da far innamorare anche il più esigente dei principi che dopo averla conosciuta non può più fare a meno di andare a ricercarla. Sto parlando della Xtrainer 300, moto da enduro addolcita...fino a quando il gioco non si fa duro.
IL PRINCIPE E’ APPAGATO È infatti in condizioni estreme che Cenerentola esprime tutto il suo fascino di guida rendendo facile quello che le blasonate sorellastre da competizione non riescono ad affrontare con la stessa eleganza e semplicità, esaltandosi, così, a regina di cuori per chi con l'enduro agonistico ha fatto pace e decide di vivere la soddisfazione di arrivare ovunque con sforzo ridotto e piacere massimo. E non sempre dietro, alle sorellastre, anzi. In conclusione dopo questo paragrafo di dichiarato amore alla Xtrainer devo dire che Beta per il 2017 ha ulteriormente perfezionato una squadra di moto vincenti. Che non si cambiano troppo, visti i risultati.