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Prova su strada

Aprilia Tuono 50 e 125


Avatar Redazionale, il 05/06/03

21 anni fa -

Prendete le piccole sportive RS 50 e 125 dell'Aprilia, denudatele e metteteci un bel manubrio largo ed alto ed il gioco è fatto. Ecco le Tuono 125, copie fedeli della più potente streetfighter in circolazione, in vendita presso i concessionari Aprilia a 4.310 Euro. Non manca la versione 50 a 2.880 Euro.

COM’È E brava Aprilia. Togli di qui, taglia di là, metti questo, sposta quest’altro. Con piccoli ma sapienti e dosati "spostamenti" la Casa di Noale ha tirato fuori dal cilindro due motorette niente male. Le nuove Tuono 50 e 125 sono proprio quello che mancava sul mercato per dare una svegliata al segmento delle moto "under 18". Per troppo tempo i più giovani si sono fatti traviare dalla comodità dell’automatico. Ma questo era il passato, ora sembra che l’interesse per le "marce" stia tornando tra i teenager e l’Aprilia non si è fatta attendere troppo.

MANCAVA LA NUDA

Le sportive le fa già da un po’, così come la motoretta da enduro e supermotard. Mancava giusto un qualcosa di nuovo, d’intrigante, qualcosa in grado di stimolare l’interesse dei più giovani, una naked insomma. Ma l’Aprilia nude normali non le fa. Lei è l’esperta delle streetfighter con la sua super Tuono 1000. E allora perché non farne una versione in miniatura? Detto fatto.

NUDA E CRUDA

Come per la sorellona, per le piccole Tuono 125 (e 50) è bastato togliere il vestito alla sportiva, lasciando intatte le doti sportive della ciclistica. Il cupolino è molto simile nel design a quello della 1000. Spigoloso, ma non troppo, ha il plexiglass bello arcuato per proteggere dall’aria, mentre il faro è lo stesso della RS, così come il codone tondeggiante, dove però troviamo un vano portaoggetti sotto la sella passeggero (ridisegnata ed imbottita), dove riporre la tuta antipioggia o l’antifurto.

FULL O DEP

Il cuore di queste aggressive naked in miniatura è un moderno monocilindrico 2 T raffreddato a liquido, con contralbero di bilanciamento, valvola parzializzatrice allo scarico ed aspirazione lamellare. Nel pieno rispetto dei limiti EURO 1, la Tuono 125 (così come la versione 50) è equipaggiata con un catalizzatore allo scarico. Prestazioni di tutto rispetto sono alla portata di questo piccolo monocilindrico che nella configurazione "libera" è in grado di erogare ben 29,5 cv (21,5 kW). Questa versione di Tuono 125 è in commercio nei Paesi esteri, dove non v’è alcuna limitazione per i neo patentati. In Italia, invece, è disponibile la versione "strozzata" (ma c’è sempre il kit di potenziamento!) da 11kW (4.310 Euro).

VERA SPORTIVA

La ciclistica, invece, è identica per entrambe, ereditata dalla sportiva RS 125 (si differenziano solo per il colore dei cerchi: oro per la dep, bianco per la full). Il Telaio doppio trave in alluminio, con struttura a guscio in parete sottile e nervature incrociate di rinforzo è ben sorretto dalla robusta forcella teleidraulica a steli rovesciati da 40 mm (escursione 120 mm). Bello il forcellone oscillante in alluminio, con bracci asimmetrici, su cui lavora un monoammortizzatore idraulicoregolabile nel precarico molla (escursione 120 mm). Tutto in linea con quel concetto di streetfighter che l’Aprilia per prima ha affrontato con la sua Tuono Mille, così come il forzuto impianto frenante con disco singolo all’avantreno da 320 mm, con pinza a quattro pistoncini ed un disco da 220 mm al posteriore.

FINITURE MIGLIORABILI

La cura dei particolari è un punto di forza di tutti i prodotti del Gruppo Aprilia. Belle le pedane racing, così come la strumentazione, dove spicca il display digitale in centro, ricco d'informazioni d'ogni sorta (segna anche il tempo su giro azionabile dal pulsantino sul manubrio a sinistra). Un po’ meno i blocchetti elettrici sul manubrio che risentono di una estetica oramai vecchia, così come il puntale di plastica nera, un po’ povero alla vista.

COME VA

Datele un po’ di spazio dove scorazzare in piena libertà e le "tuonine" diventeranno il vostro irrinunciabile vizio. In entrambe le versioni, le Tuono 125 sono agili, maneggevoli, hanno motori divertenti (la versione full power della 125 è energia pura) e sono comode anche per chi è un "fuori taglia".

AGGRESSIVA

La sella è comoda, più imbottita che sulla RS 125 da cui deriva, così come il cuscino per il passeggero, ridisegnato per offrire maggior comfort ed assomigliare a quello della Mille. Il manubrio ha la presa larga, da motard, con leve e comandi a portata di mano (anche se non regolabili), come il tasto per segnarsi il tempo su giro, nascosto sotto i comandi a sinistra. Le pedane, invece, sono belle alte ed arretrate, da vera sportiva comode quando si va forte, un po’ meno quando si gira in mezzo al traffico a ritmi più blandi.

PICCOLE DIFFERENZE

L’unica differenza tra le due versioni della 125 è, neanche a dirlo, la cavalleria ed il suo modo di correre. 11 kW per la dep (in foto riconoscibile dai cerchi oro, contro i bianchi della full), 29,5 cv per la full. Una quindicina di cv di differenza che nella prova su pista non hanno fatto tutta questa differenza.

PIÙ OMOGENEA LA DEP

La Tuono depotenziata, infatti, ha una erogazione più piena e rotonda, rispetto a quella spigolosa della full. Un po’ vuota nei primi 3000 giri, la dep inizia a girare bene già intorno ai 4000, a differenza della full che inizia a farsi sentire sui 6000, per poi esplodere prepotente appena superati i 7000 (con una piccola incertezza poco prima dei 9000). Qui esce l’animo racing della vera Tuono 125 da 30 cv, che spinge forte fin su agli 11500/12000, dove entra in funzione il limitatore, mentre per la versione bloccata non si riesce a superare i 9000 se non nelle marce basse.

C’ERA TUTTO

Il kartodromo su cui si è girato come tutti i kartodromi ha un andamento tortuoso, con una prima parte lenta per una serie di tornanti, seguito da un tratto di curve con cambi di direzione rapidi, per finire con curve più veloci dove darci dentro col gas e testare la precisione della ciclistica delle motorette.

QUASI MEGLIO IN PISTA

Insomma, più che perfetto per le "tuonine", specie per la 11 kW che ha fatto valere la sua maggior fluidità ed omogeneità di erogazione. Si può dire che su questa tipologia di circuiti si guida anche meglio, perché  porta ad avere una guida più fluida e pulita della full, un po’ troppo spigolosa nell’entrare in coppia. A parte i tornanti in 2a, in terza si girava che era una meraviglia, anche perché in uscita di curva si poteva spalancare prima il gas senza paura di scodate improvvise (sulle Tuono la trazione è ottima).

RAPIDA E PRECISA

Velocissima nei cambi di direzione, la Tuono in entrambe le versioni ha un avantreno roccioso, granitico, dal feeling immediato, grazie anche ai Dunlop Sportmax di primo equipaggiamento. La forcella è perfetta per la guida sportiva. La taratura è rigida, da sportiva, mentre buona è la scorrevolezza degli steli, che garantisce una buona copiatura dell’asfalto. Idem per il mono posteriore, che nella taratura standard copia bene l’asfalto, senza "sedersi" quando si da il gas con decisione.

FRENA FORTE

Anche i freni sono da sportiva vera. Il disco da 320 mm garantisce spazi di frenata di tutto rispetto. La morsa iniziale è grintosa, così come tutta la frenata, favorita da buona modulabilità del comando e da una risposta della frenata proporzionale alla forza esercitata. Il disco posteriore, invece, c’è sembrato un po’ fiacco, ma le moto erano tutte in rodaggio e probabilmente lo era anche la pastiglia.

MEGLIO LA FULL

Un giretto con le Tuono ce lo siamo fatti anche su strada, come giusto che fosse. Qui la "full power" si riprende lo scettro di pepata streetfighter, degna parente della Tuono 1000. Le strade sono più libere ed i 30 cv si sfruttano tutti e meglio. Tra le curve ci si diverte parecchio, si riesce a tenere "sveglio" il motore con facilità e l’appoggio dei Dunlop è buono anche su strade normali. Quando si va forte si apprezza la buona protezione del cupolino ben sagomato. Nonostante le sue dimensioni contenute, busto e parte di casco e spalle sono ben protetti dall’aria.

DICE LA SUA Non si è comportata male neanche la depotenziata. Certo non va forte come la prima, la differenza di cavalli è incolmabile. Però il mono "atrofizzato" gira bene. Sale regolare e progressivo fino agli 8000 (dove si siede cercando a fatica di arrivare agli 8500). I sorpassi sono un po’ più difficoltosi, ma se lasciata andare la Tuono dep non se la cava male nemmeno in fatto di velocità: i 120 si vedono sulla strumentazione e a naso non sono nemmeno tanto lontani dalla realtà. Non male per iniziare ad andare in moto, se poi si pensa che l’Aprilia mette a disposizione il kit di potenziamento conforme con la legge…

C’È ANCHE LA TUONO 50

Esteticamente molto simile, sulla Tuono 50 si sta più comodi che sulle 125. L’avantreno è leggermente più alto, mentre le pedane sono messe in posizione molto più rilassata, più basse e meno avanzate rispetto alle veloci 125. Ciò significa un maggior comfort nel traffico, dove ci si districa bene per via della sua agilità, nonostante lo scarso raggio di sterzo (retaggio dovuto al suo derivare dalla sportiva RS 50).

VELOCISSIMA TRA LE CURVE

La Tuono 50 ha una ciclistica più semplice rispetto alle 125. Infatti la taratura delle sospensioni è più morbida, anche perché destinata ad un pubblico molto giovane e quindi leggero. Nonostante questo, la tuonina ha un comportamento dinamico molto equilibrato. L’avantreno è agilissimo ed in inserimento curva scende preciso e veloce. Bisogna stare solo un po’ attenti a non guidare con troppa forza, perché tra le curve si muove con il pensiero, tanto è svelta nello spostarsi da una parte all’altra.

BEN FRENATA

Nessun problema per frenare questa pepata streetfighter da 50 cc, che sul kartodromo ha fatto vedere oltre i 70 orari. Il disco anteriore è bello grosso (280 mm) e la pinza prende subito forte, senza mollare mai la presa e mantenendo una buona modulabilità al comando. In questo servizio:Caschi:Lem Tsunami RaceTuta:Arlen NessGuanti:Spidi V-RaceStivali:Sidi Vertebra race

Pubblicato da Alfredo Verdicchio, 05/06/2003
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