La naked Aprilia cresce nei cc e sfoggia un nuovo bicilindrico da 900cc. Tanta coppia e tecnologia a un prezzo concorrenziale
MISSION Era il 2007 e l'Aprilia Shiver 750, un po’ timidamente, si presentava al pubblico di appassionati come una naked di media cilindrata da poter strapazzare a piacimento. All’epoca il segmento era piuttosto florido con diverse giappo candidate a farsi la guerra per conquistare quel sottile equilibrio tra prestazioni, prezzo e quel carisma capace di smuovere la penna sul libretto degli assegni… Oggi, a distanza di dieci anni, la Shiver torna con lo stesso carattere distintivo ma con una grande novità nascosta tra i tubi del telaio. Unmotore di 900cc e un moderno pacchetto elettronico.
PIACERE CONDIVISO Molte, anzi direi quasi tutte le caratteristiche motoristiche di questa nuova Shiver sono presenti anche per la compagna di banco Aprilia Dorsoduro 900. Di fatto, a parte il rapporto della trasmissione finale che per la Shiver è più lungo grazie ad un pignone con un dente in più, tutto, ma proprio tutto, è figlio della medesima linea di montaggio; eppure…
EPPURE… è bene non giungere a soluzioni affrettate. Grazie allo studio e alla realizzazione di una ciclistica esclusiva e dedicata, peraltro furbescamente e facilmente raggiungibile grazie alla soluzione del telaio di tipo misto, la Shiver si allontana da molte delle caratteristiche identificative e soprattutto “sensoriali” della sorella Dorsoduro dichiaratamente più sportiva e adrenalinica. Grazie quindi alla logica modulare di questa soluzione e alla capacità di Aprilia di mettere insieme i “pezzi giusti” ci troviamo di fronte a tutta un’alta moto
PIU’ CILINDRATA PIU’ GUSTO Ok, spesso è così… Il fatto è che salire dai precedenti 750cc agli attuali 900 non passa di certo inosservato. È sufficiente dare uno sguardo alla curva di coppia e potenza per rendersi conto che il nuovo motore cancella con un colpo di spugna le precedenti caratteristiche e capacità. Oggi la Shiver regala 95,2cv a 8.750giri e una coppia di 90Nm a 6.500giri con il valore di coppia sempre molto vicino ai 9kg per gran parte dell’arco di utilizzo della potenza.
GAMBA LUNGA Lasciando invariato l’alesaggio la nuova cilindrata arriva dal nuovo valore della corsa dei pistoni che aumenta fino a 67,4mm Una scelta non a caso visto che la ricerca di tanta coppia, pronta subito, si collega a questo genere di architettura motoristica. Per favorire la bontà di erogazione ad ogni regime, in Aprilia sono intervenuti anche ottimizzando gli iniettori ora più efficienti ed efficaci nel nebulizzare la miscela aria-benzina grazie all’introduzione di nuovi augelli e maggiore pressione dell’impianto stesso.
CENTRALINA UP GRADE Nuova anche la centralina visto che oggi ad occuparsi del via vai dei bit pensa la medesimaunità Marelli che equipaggia i V4 di casa Aprilia. Un sostanziale passo in avanti visto che oltre a permettere un sensibile risparmio di peso per il cablaggio, ha consentito l’introduzione del controllo di trazione e la gestione elettronica del motore. Rain, Touring e Sport sono le tre classiche mappe selezionabili, così come sono tre le opzioni per il grado di intervento del controllo di trazione.
CRUSCOTTOTOP Per trasmettere tutte le informazioni compare il nuovo dashboard da 4.3” non una novità assoluta visto che è lo stesso che troviamo a bordo della Tuono e della RSV4, ma che, grazie ad un sensore interno, si adatta velocemente alle condizioni di luce che trasmette in modo chiaro e sempre ben leggibile tutte le informazioni che servono. Attraverso poi il comando posizionato sul blocchetto elettrico sinistro del manubrio è facile muoversi all’interno dei menù per il controllo elettronico del motore e la gestione del controllo di trazione.
CICLISTICA MIRATA Per scostarsi dalla Dorsoduro900 con la quale condivide gran parte degli elementi che “contano”, la Shiver sceglie la via di una ciclistica più raccolta e convenzionale. Giocando in casa e volendo fare un confronto bello e buono, qua troviamo l’inclinazione del cannotto di sterzo e avancorsa leggermente ridotte, un interasse più corto, così come la corsa delle sospensioni. Da sottolineare che la forcella è una Kayaba da 41mm regolabile solo nel freno in estensione e per il precarico delle molle, stessa possibilità di intervento per il mono posteriore. Nuove le ruote, ora ben più leggere a tutto vantaggio della maneggevolezza grazie all’effetto giroscopico ridotto.
PREZZO OK Con una cifra richiesta di euro 8.340 La nuova Shiver si piazza un’area di mercato davvero interessante. In fatto di dotazioni e caratteristiche di motore e ciclistica non teme il confronto con le altre candidate di pari segmento. Disponibile in tre varianti di colore, Evolution White, Hi Tech Silver e Unconventional Green conserva per tutti e tre un bel appeal. Non male davvero.
Infine, ma non per importanza avviso ai Patentati A2: non temete, anche per la categoria neopatentati è disponibile la versione da 35kw che peraltro conserva una bella erogazione e tutte le sane caratteristiche del modello.
COMODISUBITO È sufficiente starsene in sella per pochi minuti per rendersi conto di quanto sia comoda e ben realizzata. Belle finiture, plastiche di qualità e una sensazione di solidità sono le prime sensazioni che arrivano dalla Shiver. La posizione delle pedane non è troppo sacrificata, La sella è comoda e sufficientemente imbottita e morbida; forse non del tutto per un eventuale passeggiero, ma in linea con lo spirito della moto che vuole farsi apprezzare per fruibilità a tutto tondo.
POCHI METRI sono davvero sufficienti per trovare un bel feeling. A differenza di quanto sperimentato sulla Dorsoduro dotata del medesimo motore e per la quale si avverte la necessità di un piccolo periodo di adattamento, in sella alla Shiver è facile trovarsi a proprio agio già dalle primissime curve. Ci si trova molto “dentro” la moto ed è facile sentire il lavoro e le reazioni della ciclistica. Bravi davvero.
LA GIUSTA SPINTA Il bicilindrico a V di 90° è un bel compagno d’avventure, non c’è che dire. La forza con la quale ti permette di uscire dalle curve è sempre gustosa ed efficace. È talmente lineare, con il buono che arriva tra i 4.000 e i 6.000giri, che verrebbe voglia di qualcosina in più. Ok, tutto sommato va bene anche così, ma la facilità di guida consentirebbe un altro chilo di coppia senza nessun patema d’animo.
RAPPORTI (NON) OCCASIONALI Sulle strade teatro della nostra prova è sufficiente tenere inserita la terza marcia per raccordare quasi ogni esigenza. A questo proposito occorre notare che a differenza della Dorsoduro 900 il rapporto finale è leggermente più lungo. Una scelta che vale circa una differenza di circa 500giri in meno a parità di velocità, non molto, ma abbastanza per trotterellare accentuando la sensazione pacifica ed accomodante che tanto piace quando si desidera dare uno sguardo anche al panorama. Già… anche perché a bassi regimi il bicilindrico non soffre, non scalcia ma si lascia piacevolmente sfruttare.
VIULENZA Se a differenza desiderate sbizzarrirvi snocciolando marce qua e la ed entrare in modalità “velenosa”, non temete. Il cambio è preciso e ben spaziato, la frizione nonostante l’aumento della cilindrata è anche più morbida rispetto al modello precedente e il motore allunga fin che ne avete voglia e la moto scorre tra una curva e l’altra senza fatica apparente.
SENZA PENSIERI Anche se la distribuzione dei pesi non è particolarmente proiettata sull’anteriore, è facile mettere le ruote esattamente dove si desidera, il tutto senza pensarci più di tanto. La Shiver infatti entra in curva con una bella progressione, non è fulminea ma è precisa. Anche volendo prolungare la frenata fin dentro la curva non mostra lati deboli, in più ci è anche concessa una buona luce a terra, così da poter permettere anche qualche piega gustosa senza rosicchiarsi troppo gli stivali.
SIGN OF THE TIMES La dotazione elettronica permette inoltre di giocare un po’ con le possibilità offerte. Ok… mettiamo un attimo da parte la mappa Rain che taglia a 70cv la potenza del motore e che offre un’erogazione decisamente più morbida ed è sacrosanta quando le condizioni d’asfalto peggiorano. La Touring mi è sembrata abbastanza inutile visto che con la mappa Sport inserita la risposta del gas non è mai troppo brusca e concede tutta la sensazione di controllo di cui si può avere bisogno. Anche per il controllo di trazione regolabile su tre gradi di intervento non ho avvertito una gran necessità. Il tutto testimonia la bontà della ciclistica e le qualità motore, eppure ormai questo genere di controlli sono un must irrinunciabile, ed è giusto così…
ZERO DIFETTI? La nuova Shiver 900 si fa apprezzare per un equilibrio generale molto azzeccato. Bella di ciclistica e di motore sembra la candidata ideale per vivere senza rinunce la propria passione su due ruote inoltre il passaggio alla maggiore cilindrata, (anche se trattasi quasi esclusivamente della conseguenza diretta della difficoltà del vecchio motore da 750cc di rientrare normativa Euro4), ha fatto un gran bene al modello che ne esce rinvigorito e dal gusto pieno e “rotondo”. Unica perplessità: la concorrenza. Già perché anche gli altri non scherzano… La battaglia è dura, non c’è che dire.
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