La naked di Noale si dà una botta di sportività, fa la faccia cattiva e si snellisce per piacere ancora di più. Ha un prezzo più concorrenziale, si guida alla grande e offre ancora più sostanza.
COM'È Se il segmento delle naked "over 600" è in fermento, Aprilia vuole dire la sua. E la dice rivedendo il progetto Shiver in parecchi dettagli per renderlo più attuale, sportivo e in linea con le aspettative della clientela. È un'operazione di cesello quella che ha interessato la naked di Noale, che per il 2010 si presenta sul mercato con rinnovata grinta (estetica e commerciale).
DETTO FATTO In Aprilia sono stati bravi nel trasformare gli appunti e le critiche arrivate dalla stampa e dai primi clienti in modifiche che hanno migliorato la Shiver in modo consistente. Le grafiche delle prime Shiver non erano molto sportive? Ecco colorazioni decisamente più aggressive e un nuovo cupolino. Non si toccava bene a terra? Ecco una nuova
MATURA Insomma, a Noale tengono molto al progetto Shiver e, anno dopo anno, lo hanno portato a completa maturazione. Si perché la ultima versione di questa bicilindrica è davvero una moto riuscita. Dimenticati i problemi di gioventù le mappature approssimative del primo ride by wire la Shiver si è trasformata in una delle migliori naked di media cilindrata sul mercato. Venduta inoltre a un prezzo finalmente giusto. Le novità, infatti, non si pagano anzi, fanno calare il prezzo perché la nuova Shiver costa 7.990 ? ovvero circa 400 ? in meno della precedente (con buona pace di chi l'ha comprata prima…). Per la versione con ABS occorre spendere invece 8.390 ?.
PEDANE STACCATE Le novità tecniche riguardano invece l'adozione di nuove pedane per pilota e passeggero. Ora non hanno più un unico supporto ma sono separate e quelle del passeggero sono asportabili per un eventuale utilizzo
SELLA BASSA La Shiver non è una moto piccolissima, e questo non ne ha facilitato la diffusione perché chi ci è salito dal concessionario (magari alla prima esperienza) o per una breve prova magari restava un po' spazzato per via di una sella un po' alta. Ecco perché sulla moto 2010 la sella è stata ridisegnata, l'altezza si ferma a 800 mm, ma la sella stessa è stata snellita nella zona di passaggio delle gambe (in tutto 5 cm, 2,5 per parte), proprio per facilitare l'appoggio dei piedi a terra.
CICLISTICA AFFINATA Ma il lavoro dei tecnici Aprilia non si è fermato qui. Già che c'erano hanno affinato ulteriormente la ciclistica, per rendere la moto più guidabile e maneggevole. Vanno intese in questo senso le modifiche del cerchio posteriore che da 6 pollici passa 5,5 (che "schiaccia" maggiormente la gomma e migliora la maneggevolezza) e quelle alla forcella che guadagna una taratura
MOTORE CONFERMATO Alla fine l'unica cosa che non cambia è il motore. Il bicilindrico a V di 90° da 95 cavalli è rimasto lo stesso, con il suo Ride by Wire e le sue tre mappature (Sport, Touring, Rain) che ne modificano il carattere adattandolo a quello del pilota.
FINITURE SUPERIORI Detto questo va notato come la Shiver sia comunque una moto ottimamente rifinita, le verniciature sono eccellenti così come gli accoppiamenti, le pedane sono realizzate in alluminio, le leve sono entrambe regolabili, la frizione ha il comando idraulico, l'alluminio compare anche ai lati del radiatore. Insomma la qualità costruttiva è davvero ai massimi livelli.
BENE TRA LE CURVE La nuova taratura della forcella elimina anche quel minimo trasferimento di carico che caratterizzava la precedente versione e il cerchio stretto effettivamente contribuisce a migliorare la maneggevolezza nei cambi di direzione senza che la moto perda né rigore né tantomeno trazione. Così la Shiver si muove svelta tra le curve sostenuta anche da sospensioni tarate ottimamente. I 120 mm di escursione della forcella (che resta non regolabile) sono tutti buoni e copiano egregiamente le asperità offrendo comunque un ottimo sostegno in staccata.
ABS EVOLUTO Tutte le moto in prova erano dotate di ABS e devo dire che l'impianto mi è piaciuto molto perché ha una soglia di intervento molto alta (sull'asciutto si può arrivare a sollevare il retrotreno!) ma soprattutto ha finalmente comandi per nulla spugnosi che danno molto feeling in ogni situazione. Addirittura il comando anteriore ha una corsa fin troppo corta e una risposta fin troppo "secca" per i miei gusti, mentre il posteriore piace perché ha una corsa corta ma soprattutto non chiama in causa l'ABS di continuo come spesso accade su impianti del genere.
TANTI GIRI BUONI Pochi altri bicilindrici sono elastici come questo V2, con il quale è possibile scendere fino a 2.000 giri in sesta per poi riprendere senza problemi e senza un sussulto, ma è altrettanto possibile tenere la marcia fino a 10.000 giri indicati (con qualche vibrazione sulle pedane ma di lieve entità) accusando solo un leggero appiattimento dell'erogazione agli alti. Insomma questo è un motore brillante e di carattere che sa aiutare il neofita ma appagare l'esperto. In questo Aprilia ha fatto centro.
TOURING LA MIGLIORE Come mi è già capitato di dire più volte però, alla fine la mappatura che preferisco è la Touring, quella più lineare nella risposta al gas e per me la più azzeccata delle tre offerte dalla Shiver. Se si utilizza la mappatura sport si hanno risposte più perentorie, ma si perde un pizzico di linearità tra azione e reazione. C'è tutto subito, quindi, ma poi la grinta passa in fretta.