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Aprilia rinnova la gamma Scarabeo 125 e 200 allineando il look alla tradizione e puntando a mantenere alto l’apprezzamento del pubblico. Invariata la meccanica e la guidabilità, sempre divertente.
INTERVALLI Con lo Scarabeo “di mezzo” Aprilia pare non voler tener conto della regola aurea che dice di introdurre un restyling, o un nuovo modello, a intervalli di 3/6 anni, sfruttando così al massimo il così detto “ciclo di vita” tipico della maggior parte dei veicoli a due ruote, che generalmente dopo tre stagioni cominciano a sentire il bisogno di una rinfrescata o di un sostituto. Lo Scarabeo nelle classiche cilindrate di 125 e 200 è invece già alla terza generazione in tre anni…
LIFTING ESTETICO Questa strategia non nasconde particolari segreti o problemi legati al mezzo in sé, ma forse dà l’idea di come sia ormai difficile tenere alta l’attenzione anche su un modello di successo come lo Scarabeo. Così, se nel 2008 a Noale avevano introdotto una nuova gamma di motori per i suoi Scarabeo 125 e 200, già nel 2009 è stato necessario inserire la variante a iniezione elettronica per entrambi, mentre adesso, con lo Scarabeo 2011, il modello ha subito un up-grade estetico importante, senza però toccare nulla nella meccanica.
SCUDO OVALE L’immagine del nuovo Scarabeo 2011 è perciò una interpretazione moderna del classico stile creato a Noale nel lontano 1993. Cambiano lo scudo anteriore – che riceve una nuova e piacevole griglia radiatore di forma ovale – e la carenatura del faro, che ora si fa più sottile e vede le frecce passare sotto la carenatura stessa, come accade da sempre sugli Scarabeo di minore cilindrata. Nuovi anche gli specchietti cromati e il parafango anteriore, la cui forma è stata rivista per migliorare i flussi d’aria verso il radiatore.
SEPARATI IN MOTO La parte centrale dello Scarabeo 2011 rimane invariata, per cui non sono stati toccati la comoda pedana piatta e gli scudi laterali, con il caratteristico ovale a incorniciare la targhetta identificativa del modello. È tutta nuova, invece, la sella, ora in due sezioni (anche se sollevandola è comunque in un pezzo unico) e migliorata anche nell’imbottitura. Inedito anche il faro posteriore, più grande e efficiente, nonché la forma del portapacchi.
CHI SALE E CHI SCENDE Sotto la pelle, la meccanica è invariata, anche se a guardare la cartella stampa i motori hanno ricevuto modifiche minime che ne hanno limitato lievemente la potenza e la coppia. Con ogni probabilità si è cercato di rendere ancora più eco-frendly i moderni monocilindrici che equipaggiano lo Scarabeo 2011, a scapito della potenza e della coppia massime. Il 200 dichiara ora 19 cavalli a 9.000 giri (erano 19,5 a 8.000 nel 2009), mentre la coppia è scesa da 18,5Nm a 6.750 a 17,1 Nm a 7.000 giri.Per il 125, invece, la potenza massima rimane sostanzialmente invariata, mentre la coppia scende da 12,5 Nm a 11, sempre a 7.750 giri.
Con la nuova gamma Scarabeo 2011 viene poi rinnovata la tavolozza dei colori disponibili, che ora prevede un blu notte (Blu Couture) e un Rosso Luxuryabbinati alla sella beige e ilNero Aprilia, Bianco Flair, Silver Crowd, Rosa Silk abbinati alla sella nera. Le modifiche introdotte avvantaggiano dunque l’estetica ma hanno un riflesso sul prezzo dello Scarabeo 2011, che cresce in entrambe le versioni: il 125 costa infatti3.050 euro, mentre il 200 arriva a 3.210 euro (prezzi franco concessionario).
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PIU’ COMFORT La nuova sella dello Scarabeo 2011 non modifica l’impostazione di guida. La sua altezza da terra, infatti, è invariata rispetto al modello precedente, mentre l’imbottitura dovrebbe essere più comoda, anche se al primo impatto non mi pare sia cambiata un granché. La parte anteriore della sella, infatti, rimane comunque piuttosto rigida, per cui è meglio sedersi sfruttando tutto lo spazio a disposizione per stare comodi il più possibile.
POCO ERGONOMICA I comandi sono a portata di dito, ma l’ergonomia non è il massimo. Nel blocchetto destro il tasto d’accensione è quasi nascosto, perché nella sua posizione lo Scarabeo 2011 ha il tasto “mode” per la strumentazione, che permette di visualizzare le molte informazioni del computer di bordo. A destra, invece, l’effetto nascosto lo paga il clacson, mentre il comando delle frecce rimane un po’ troppo alto e sporgente per essere veramente comodo.
COMFORT AL TOP Detto questo, entrare in sintonia con lo Scarabeo 2011 è comunque molto semplice: la ciclistica è solida e molto maneggevole, mentre il comfort è elevato in quasi tutte le situazioni. La forcella da 35 mm ha una taratura sostenuta e un’escursione adeguata (100 mm), mentre la coppia di ammortizzatori posteriori non è troppo secca nella risposta. Lo Scarabeo 2011 ha poi di serie nuove gomme Michelin (perlomeno il 200) che svolgono egregiamente il loro lavoro anche su asfalti resi viscidi dalla salsedine.
STESSE MAPPE Come già accadeva sul modello 2009, poi, i motori dello Scarabeo 2011 sono dotati di doppia mappatura, comandabile con un tasto sul manubrio. Il passaggio dalla mappa Sport a quella Eco, secondo i tecnici Aprilia, comporta una riduzione dei consumi del 7% nel ciclo urbano, mentre le prestazioni assolute quasi coincidono fuori porta. Alla prova dei fatti (alla presentazione stampa c’era solo il 200) le differenze fra le due mappe sono praticamente inavvertibili e il motore risulta sempre brillante e piacevole da utilizzare.
TUTTO BUONO, MA… Lo scatto è buono, così come l’accordo con la trasmissione automatica, mentre le vibrazioni sono di bassa intensità, ma risultano avvertibili soprattutto sulla sella. È buona anche la protezione aerodinamica data dal piccolo parabrezza di serie, che svolge bene il suo lavoro fino alla massima velocità dello Scarabeo 2011 di maggiore cilindrata, a circa 120 km/h indicati. Un altro elemento che svolge bene il suo lavoro è l’impianto frenante. Le leve sono ben modulabili (anche se vanno tirate con una certa forza) e il sistema di frenata integrale è molto ben tarato, rendendo le decelerazioni della Scarabeo 2011 sempre sicure e stabili, anche su asfalto sconnesso. Peccato solo che non sia prevista nemmeno come optional la possibilità di avere l’ABS, che altri concorrenti hanno.