Logo MotorBox
Prova su strada

Aprilia Caponord Rally-Raid


Avatar Redazionale, il 16/04/03

21 anni fa -

Dopo BMW, anche Aprilia sposa la causa dell'avventura a tutti i costi. La Caponord si alza, si allarga, si incattivisce e diventa Rally-Raid per essere ancor di più una moto a 360°. Nuove sospensioni, nuovi freni, stesso motore bicilindrico. Più alta e praticamente inarrestabile richiede esperienza per affrontare il fuoristrada duro. Ma se nei vostri viaggi futuri prevedete di impolverarvi potrebbe essere la compagna ideale.

COM’È La tentazione di seguire la strada aperta dalla BMW è stata irresistibile per l’Aprilia, che ultimamente sembra essere molto ispirata, aggredendo un mercato ansimante con novità a raffica. Così, ogni Fiera è buona per lanciare qualcosa di nuovo, da vera maestra nel vesti-svesti. Dopo aver spogliato la RSV per farla diventare Tuono, ora la Casa di Noale ha pensato bene di rivestire ulteriormente la Caponord. Oddio, più che rivestire l’ha addobbata di tutto punto, con accessori e ammennicoli che la trasformano in una moto pronto-Africa.

GAMBE LUNGHE

Gli interventi sono stati sostanziosi. Invariato il telaio d’alluminio, ma la Rally-Raid riceve sospensioni tutte nuove. La forcella, è ancora la Marzocchi con steli da 50 mm (i più grossi della categoria) ma utilizza un sistema pistone+lamelle come nelle unità da cross. Finalmente arrivano le regolazioni dell’idraulica, separate per stelo (compressione sullo stelo destro, ritorno sul sinistro). Anche il mono posteriore è tutt’altra storia rispetto a quello della Caponord "normale". Ora c’è un nuovo Sachs con serbatoio d’azoto separato che mantiene la regolazione remota del precarico (così si adatta rapidamente l’assetto in funzione del carico), ma aggiunge regolazioni idrauliche in estensione e compressione.

QUOTA 200 Grazie a queste nuove sospensioni la Caponord è lievitata: l’escursione delle due ruote ha, infatti, raggiunto quota 200 mm. Questo ha ovviamente alzato anche il piano sella, che però rispetto a quanto dichiarato al Motorshow è leggermente più bassa (860 mm contro 888). Comunque non pochi, ma va detto che la concorrenza diretta si attesta su quota ancora più alte.

SELLA MONOPIANO La sella stessa è stata completamente rivista per offrire maggior comfort e un miglior controllo nella guida fuoristrada (facilitando anche il passaggio dalla guida seduta a quella in piedi). È ancora realizzata in due pezzi ma il piano è ora unico per agevolare gli spostamenti del corpo del pilota. Cambia anche il manubrio (d’alluminio a sezione biconica come quello della Tuono), montato su riser monolitici rialzati, mentre le pedane hanno la possibilità di rimuovere il rivestimento di gomma per offrire maggiore grip quando si guida con stivali da fuoristrada.

ARIA PULITA

Nessuna variazione per il motore che denuncia ancora gli stessi livelli di potenza (98 cv) e coppia 95 Nm della Caponord standard. Però, sulla Rally-Raid c’è il catalizzatore trivalente con sonda Lambda (rientra nella Euro 2) e un impianto di scarico completamente realizzato in acciaio inox, va comunque detto che dal 2003 anche la Caponord standard è catalizzata.

RAPPORTI CORTI La Rally-Raid sarà poi venduta con rapporti più corti

perché cambia il pignone (un dente in meno da 17 a 16) per dare più spunto al motore nelle situazioni difficili. In cambio occorrerà rinunciare a qualche km/h di velocità di punta. Considerando quanto corre la Caponord standard non mi pare una gran rinuncia. In ogni caso, chi fa tanta autostrada potrà comunque montare il pignone "lungo" da 17 a migliorando i consumi e diminuendo il logorio del motore.

BEN PROTETTA

Poiché il suo destino la porterà a vivere tra polvere e sassi, in Aprilia hanno pensato bene di proteggere al meglio la nuova Rally-Raid. Un telaio d’acciaio corre attorno alla carenatura, sotto il motore c’è una piastra paracolpi d’alluminio, davanti una protezione in carbonio.

UHE TESTINA!

Guardandola si scorge quel non so che di diverso. Non sono solo i colori (un po’ "pesanti" per la verità), i più attenti avranno certamente notato che la Rally-Raid ha anche un cupolino diverso, più compatto e con una forma differente.

VIA LE ORECCHIE Spariti gli orecchioni che integravano le frecce, la "testa" della Caponord è più stretta e qui Aprilia ha fatto un piccolo passo indietro, riducendo in parte la protezione aerodinamica. Non tanto per le mani (ora ci sono i paramani sul manubrio in perfetto stile off-road) quanto per il plexiglass che si è leggermente rimpicciolito. La visibilità nella guida fuoristrada in compenso è nettamente migliorata e con questa soluzione la linea ne ha sicuramente guadagnato. Anche perché è finalmente cambiato il materiale che circonda il cruscotto (identico a quello della Caponord standard per disposizione degli strumenti): sparita la plastica stile plancia Fiat Uno è arrivata una copertura sempre in materiale plastico ma ben più appagante da vedere e toccare.

DISCHI FLOTTANTI

Migliora anche l’impianto frenante, perché i dischi anteriori (sempre da 300 mm) ora sono flottanti. Cresce, ovviamente, anche la dotazione di serie. La Rally-Raid sarà equipaggiata di serie con il cavalletto centrale (rialzato come il laterale per adattarsi alla maggiore altezza delle sospensioni), e borse laterali d’alluminio stile Afrika Korps (40 litri cadauna). Inoltre, uscirete dal concessionario con in mano un bel paio di pneumatici tassellati (La Rally-Raid è venduta con pneumatici stradali) compresi nel prezzo di acquisto di 13.000 Euro franco concessionario.

LISTA DELLA SPESA

Optional restano solo il bauletto posteriore da 30 litri (che fa crescere la capacità totale di carico a 110 litri), le manopole riscaldate, la borsa da serbatoio e la griglia parasassi per il faro anteriore (optional non omologato per esclusivo uso off road). Pronti per vedere il mondo?

COME VA

Sella altina, peso in alto. L’approccio con la maxi Aprilia (almeno a ruote ferme) non è dei più intuitivi. La sella rialzata, infatti, porta chi, come me, non è di gambalunga ad avere una sensazione di leggero disagio. Per fortuna la sospensione cede un po’ pertanto è sempre possibile mettere un piede a terra in sicurezza. Guidati dall’inossidabile Beppe Gualini affrontiamo gli sterrati della Toscana: le Caponord sono tutte equipaggiate con i tassellati (Metzeler Karoo) le borse in alluminio le lasciamo in albergo: troppo ingombranti per le stradine sterrate nostrane.

ERGOMOTO

Una volta in sella, non si può non apprezzare il lavoro svolto nei confronti dell’ergonomia. La nuova correlazione sella-pedane-manubrio ha portato ad una posizione di guida a mio parere migliorata. Si siede meno infossati che in precedenza, con una buona sensazione di dominio del mezzo in tutte le situazioni.

SU IN PIEDI Alzarsi in piedi sulle pedane richiede meno sforzo di prima anche se sulla Caponord restano retaggi stradali come il serbatoio scavato in cui le gambe s’infilano perfettamente quando si sta seduti ma che intralcia un po’ quando si passa dalla posizione seduta a quella in piedi o viceversa.

SOSPENSIONI ASSORBITUTTO

A piacere sono soprattutto le sospensioni. Qui il lavoro dei tecnici Aprilia è stato addirittura eccellente. La mega Marzocchi anteriore e il nuovo monoamortizzatore assorbono ogni tipo di colpo senza battere ciglio (anche meglio di quelle della BMW Adventure), copiando gli ostacoli senza nessun problema e portando chi guida la Caponord ad osare su percorsi prima impensabili. Il notevole grip offerto dai Metzeler offre poi un bell’aiuto: su sterrato sono davvero ottimi ma la loro durata è dipendente dalla vostra voglia di aprire il gas.

PANZER OFF ROAD

Certo il peso non manca. La Caponord è un panzer che predilige le piste aperte piuttosto che una mulattiera. Nel fuoristrada "hard" il peso rilevante (oltretutto il baricentro e un po’ in alto) può inibire il pilota meno esperto. Insomma i salti meglio lasciarli alle più leggere enduro professionali, certo più adatte ad essere maltrattate in mezzo ai boschi… In ogni caso la Caponord sa essere sorprendentemente inarrestabile.

SOLIDA DAVANTI

L’avantreno (la ruota è ancora da 19) si comporta molto meglio di quanto mi aspettassi, offrendo un buon feeling a chi guida. Non ci si sente mai in balia di una ruota anteriore che "prende sotto", la direzionalità è buona anche quando si passa sopra solchi longitudinali. E se ci scappa la scivolata le protezioni dimostrano di saper fare il loro lavoro, salvaguardando la carenatura. Esposte restano praticamente solo le frecce.

USARE IL GAS, PREGO

L’importante, comunque, è guidare molto "di motore", tenendo la ruota posteriore in trazione per far sì che la moto non si pianti. Per questo occorre un minimo di malizia fuoristradistica: la Caponord (come del resto le sue concorrenti dirette) si guida sempre in piedi sulle pedane, usando il motore per sostenere la moto. E proprio in questi frangenti che si vorrebbe un po’ di coppia in più ai bassi regimi. Il V2 Aprilia sfrutta la rapportatura più corta ma la sua erogazione risente delle origini sportive. Forse, una volta fatto trenta si sarebbe potuto fare trentuno sacrificando un po’ dell’abbondante cavalleria in favore di una maggiore schiena ai bassi e medi regimi.

CAMBIO SVELTO

I cavalli vengono sciorinati molto dolcemente e questo aiuta a gestire la potenza sui fondi difficili, ma obbliga anche ad utilizzare spesso cambio (perfetto) e frizione per avere la spinta che occorre quando si va a dare gas. In compenso i freni sono migliorati di parecchio: l’arrivo dei dischi flottanti ha portato a una maggior grinta e sarebbe auspicabile che questa modifica fosse trasportata anche sulla Caponord stradale.

AI CONFINI DEL MONDO

In ogni caso va tenuto presente che la Rally Raid non è e non vuole essere una fuoristrada vera e propria. Piuttosto si propone come vera globe trotter a due ruote. Grazie agli interventi che ha subito, l’indole di grande viaggiatrice ne esce addirittura enfatizzata: la Rally Raid è capace di portarvi ovunque senza problemi e di ampliare i confini che con la sorella più stradale parevano invalicabili. Le rinunce sono solo quelle di una protezione aerodinamica appena inferiore (vi saprò dire quanto inferiore appena potrò avere una moto in redazione da usare in autostrada) e di un pelo di rigore in meno nella guida su asfalto. II comfort comunque non è in discussione, la predilezione all’avventura nemmeno. Bastano un "Gualo" e una Caponord perché vi venga subito voglia di esplorare il mondo.

Pubblicato da Stefano Cordara, 16/04/2003
Gallery
  • Gallery - immagine 2#
  • Gallery - immagine 3#
  • Gallery - immagine 4#
  • Gallery - immagine 5#
  • Gallery - immagine 6#
  • Gallery - immagine 7#
  • Gallery - immagine 8#
  • Gallery - immagine 9#
  • Gallery - immagine 10#
  • Gallery - immagine 11#
  • Gallery - immagine #12
  • Gallery - immagine #13
  • Gallery - immagine #14
  • Gallery - immagine #15
  • Gallery - immagine #16
  • Gallery - immagine #17
  • Gallery - immagine #18
  • Gallery - immagine #19
  • Gallery - immagine #20
  • Gallery - immagine #21
  • Gallery - immagine #22
  • Gallery - immagine #23
  • Gallery - immagine #24
  • Gallery - immagine #25