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Prova

Aprilia Atlantic Sprint


Avatar Redazionale, il 24/02/05

19 anni fa - Poco peso, tanti cavalli e guida divertente.

Lo scooter del rilancio Aprilia si presenta con ottime carte da giocare. Un prezzo molto invitante per un mezzo con tantissime qualità e ben pochi nei. Prestazioni eccellenti e gran bella guida per uno scooter che vuole fare i numeri.

COM'È Aprilia riparte con Sprint. La più banale delle frasi serve però a rendere bene l'idea della situazione che c'è a Noale. La voglia di fare e di innovare di sempre è adesso finalmente supportata da una situazione finanziaria stabile. Insomma le spalle adesso sono larghe e coperte e il nuovo Atlantic Sprint presentato nella lussuosa cornice del Principato di Monaco deve essere il primo modello della svolta.

 


SEGMENTO CHE CONTA

Un modello importantissimo, che si va ad inserire in un segmento che negli ultimi anni ha fatto grandi numeri e ha mostrato i maggiori segnali di crescita. Un segmento dove Aprilia è già presente con l'Atlantic 500 e con lo Scarabeo, mezzi grandi, confortevoli ma poco adatti all'utilizzo cittadino. Ed ecco che Aprilia ti piazza lo Sprint, nel senso dello scooter, la variazione sportiva sul tema Atlantic. La giusta via di mezzo tra le prestazioni di un maxi e l'agilità di un midi.

LA VIA DI MEZZO

Non fatevi ingannare dalle apparenze, lo Sprint non è semplicemente un Atlantic 250 anabolizzato. Perché, sebbene l'estetica appaia quasi uguale la sostanza cambia completamente. Se due 500 Aprilia in listino fino ad oggi, hanno sempre dovuto scontare le dimensioni ben poco urbane, ecco che lo Sprint gioca invece la carta dello scatto, dell'agilità, degli ingombri limitati, delle prestazioni semaforo-semaforo.

SPRINTOSO

In questo è imbattibile, Aprilia lo dichiara come il più performante tra i competitor (dichiarazione confermata dalla prova dinamica), visto che con un peso sotto i 200 kg (199 per l'esattezza) e un motore capace di 37,4 cv (un po' meno dello Scarabeo a causa della differente cassa filtro) ha un rapporto peso potenza assolutamente invidiabile. Pertanto saranno proprio le prestazioni ad essere il punto di forza di questo scooter.

SCHIENA ROBUSTA

Come già detto, in comune con il 250 c'è ben poco perché tutta la ciclistica è stata irrobustita per sopportare meglio le sollecitazioni impresse dal nuovo motore. Telaio rinforzato, nuova forcella con steli da 35 mm, e un paio d'ammortizzatori a gas regolabili su 5 posizioni, promettono di regalare ad Atlantic Sprint la stessa bella guida che ha conquistato tutti i possessori dell'"Atlantichino". Cambiano anche i cerchi, che crescono fino ai 14 pollici con pneumatici ribassati e di grande sezione (120/70 davanti, 140/60 dietro).

FRENI GROSSI

E lievita anche l'impianto frenante con il disco anteriore da 260 mm e il posteriore da 220 mm, sempre frenati dal noto sistema di frenata integrale. L'arrivo del motore 500 ha inoltre provveduto ad allungare di parecchio l'interasse che da 1.470 mm passa a 1.550 mm a tutto vantaggio della stabilità alle alte velocità che lo Sprint promette. Dunque, estetica a parte è proprio un altro scooter. Anche se a guardarlo bene qualcosa di diverso c'è, come nelle fiancate, ad esempio, che si sono accorciate per lasciar spazio al motorone, il cui grosso carter è qui meno appariscente che su altri modelli.

STESSI INGOMBRI, STESSO SPAZIO

Non cambia, invece, lo spazio disponibile sotto la sella (30 litri in totale), perché sebbene il motore sia parecchio più ingombrante, gli ingegneri Aprilia sono riusciti a ricavare un piccolo vano nel guscio posteriore in mezzo ai due fari pareggiando così il conto con quello dell'Atlantic 250. In realtà il vano è ampio ma gli ingombri del motore fanno sí che la sua conformazione sia un po' poco sfruttabile. Nella parte posteriore c'é un pozzetto molto profondo dove trova spazio agevolmente un integrale, ma nella parte anteriore la profondità è piuttosto limitata. Diciamo che è un vano da tanti piccoli oggetti piuttosto che da un oggetto solo ma ingombrante.

PIÙ BENZINA Aumenta invece la capacità del serbatoio adesso di 15 litri

. La promessa quindi è quella di un mezzo leggero, agile, facile da guidare ma con prestazioni al top della categoria 500 mono. Inutile dire che i competitor con cui Atlantic Sprint si andrà a confrontare sono proprio i vari Majesty 400, X9, Burgman, e anche il Kymco Xciting che proveremo a breve. Intanto "il noalese" gioca molto bene le sue carte con un prezzo, 5.290 euro franco concessionario, davvero molto interessante soprattutto se si considera che la dotazione è di tutto rispetto e comprende anche l'antifurto elettronico con telecomando e la predisposizione alla motoradio e interfono.

COME VA Le sensazioni trasmesse all'esame statico sono più che positive. L'Atlantic ha un ottimo il livello qualitativo, con verniciature curate e brillanti e qualche tocco di classe in più rispetto al duemmezzo come, ad esempio, la carenatura del manubrio e il rivestimento del cruscotto verniciati. Valutazione positiva, quindi, soprattutto considerato il listino davvero competitivo. La parte anteriore è praticamente clonata dal 250 per cui si ritrovano tutte le cose buone che a suo tempo avevamo trovato sul piccolino di famiglia.

TANTE SERRATURE

Mentre un po' fastidioso il fatto che ci siano tante serrature sparse in giro (anche se la chiave è sempre la stessa), sono quattro in tutto, una per accensione e bloccasterzo, una per il vano nel retroscudo, una per il serbatoio e l'ultima per l'apertura della sella, che resta in posizione tradizionale sul fianchetto, non comodissima in verità, ma del resto il blocchettone di accensione "fac totum" era troppo grosso e sotto allo scudo proprio non ci stava. È anche questa la ragione dell'arrivo dell'antifurto elettronico. È molto sofisticato e ha l'inserimento automatico del blocco motore dopo 50 secondi, cosa che obbliga a premere il pulsante ogni volta che occorre ripartire, in compenso lo scooter non resta mai scoperto ed è perfettamente al sicuro.

SI MUOVE BENE

Non avevo alcun dubbio sul fatto che l'Atlantic Sprint fosse un gran bel mezzo da guidare, i ragazzi dell'Aprilia moto e scooter li sanno fare bene, da sempre. Così, anche lo Sprint non impiega molto tempo a rivelare le sue ottime doti dinamiche. La base di partenza era già ottima e le prestazioni, cresciute di parecchio, non hanno mutato l'ottimo equilibrio dinamico del maxi Aprilia. Davvero un piacere guidare questo scooter, che rivela un bilanciamento dinamico esemplare.

GUIDA ATTIVA

L'Atlantic promette e mantiene quell'"active driving" (guida attiva) che da oggi in poi diventerà uno degli slogan del marchio; una caratteristica che da sempre caratterizza i prodotti Aprilia, che considera gli scooter non solo come mezzi di trasporto ma soprattutto come mezzi divertenti da guidare, in grado di rendere piacevole anche il monotono tragitto casa ufficio.

SU LA SCHIENA La posizione di guida è analoga a quella del 250 e quindi è un ottimo compromesso tra il comfort e il controllo del mezzo. Sella alta, seduta corretta, niente di spaparanzato, ma una posizione di guida di ottimo controllo; l'Atlantic lo guidi, non ti trasporta. E il grosso motore Master da 460 cc trova collocazione ideale sullo scooter Aprilia, che è Sprint di nome e di fatto.


SCATTO BRUCIANTE

Del resto, sulla brillantezza del motore non c'era alcun dubbio e la leggerezza del mezzo aiuta non poco negli scatti da semaforo a semaforo dove con il nuovo 500 Aprilia troverete ben pochi avversari in grado di impensierirvi. Ottime prestazioni, dunque e gran bella guida.

AGILE

La maneggevolezza è assolutamente al top della categoria. In questo lo Sprint non cambia poi molto rispetto al già ottimo 250, rispetto al quale una volta che si è in movimento la differenza di peso quasi non si sente ed è praticamente uguale la velocità nel reagire ai comandi.

SVICOLA NEL TRAFFICO

Nel traffico resta un mezzo godibilissimo e capace si infilarsi dappertutto con un buon angolo di sterzo (anzi molto migliore dell'ultimo 250 che ho provato) e un peso che non impone alcun sacrificio (comunque nella dotazione avrei previsto anche un freno di stazionamento).

SCOOTER DA PIEGA

Fuori, tra le strade del "Monte" si è rivelato un mezzo molto sincero e divertente. Scivola tra le curve sicuro e senza mai manifestare incertezze, con un'agilità invidiabile. Al contrario di molti scooter di grossa cilindrata con motore basculante, l'Atlantic fa avvertire veramente poco il peso del motore stesso, con un retrotreno che anzi si dimostra insolitamente veloce nell'infilarsi in curva senza ritardo alcuno rispetto all'avantreno. Ben appoggiato sulle ruote da 14 pollici di sezione consistente riesce effettivamente a rendere divertente anche la guida sui percorsi mossi.

GRINTOSO

Insomma ci si diverte, anche perché la birra al motore non manca di sicuro: è brillante, tonico lungo tutto l'arco dei giri e oltre all'accelerazione regala all'Atlantic una prestazione velocistica di tutto rispetto, con quasi 170 orari indicati sul contachilometri. Alle velocità comprese tra i 60 e i 120 km/h, poi, si gode di una spinta sempre consistente che facilita il sorpasso e rende la guida molto briosa. Una bella accoppiata davvero questa del motore 500 con il telaio Atlantic.

RIGIDO IL GIUSTO

Tra l'altro, il rigore delle sospensioni non inficia più di tanto il comfort generale del mezzo che pur tendenzialmente rigido (altrimenti non si guiderebbe così bene) dimostra di filtrare piuttosto bene le imperfezioni dell'asfalto.

VIBRA NIENTE

A proposito di comfort va lodato l'impegno dei progettisti che con il sistema di ancoraggio del motore a doppia bielletta sono riusciti nell'intento di isolare perfettamente pilota e passeggero dalle vibrazioni del motore, le cui pulsazioni arrivano solo al momento di partire, mentre poi si guida sul velluto... Tutt'altro che un mollaccione, quindi, ma nemmeno tanto rigido da spaccare la schiena, rappresenta piuttosto il compromesso corretto, del resto senza il giusto sostegno da parte delle sospensioni non si riuscirebbe di certo a trovare un mezzo così piacevole da guidare e neutro negli inserimenti in curva.

FRENI DA SCOOTER

Anche perché come avevamo già rilevato a suo tempo sull'Atlantic 250 l'effetto autoraddrizzante quando si entra in curva con il freno pizzicato è davvero molto limitato. L'impianto integrale del 500 Aprilia funziona molto bene, ottima la taratura del ripartitore della potenza frenante, con la leva sinistra si ottengono frenate potenti il giusto da evitare il bloccaggio (che arriva proprio se spremi la leva all'inverosimile), quella destra (che aziona il pistoncino centrale della pinza anteriore) serve da utile supporto all'azione del comando sinistro.

LEVE DA TIRARE

La forza da imprimere alle leve non è modestissima, nella media degli scooter, e il "primo morso" ai dischi non è troppo aggressivo così non si hanno troppi problemi di modulabilità e la frenata è adatta anche per chi non è troppo esperto, che si gioverà di un impianto praticamente esente dai bloccaggi. Un bel mezzo davvero, offerto al prezzo giusto e con una guida divertente e dinamica. Per il definitivo rilancio Aprilia non poteva sbagliare e con l'Atlantic Sprint non ha sbagliato.

Pubblicato da Stefano Cordara, 24/02/2005
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