La Yamaha Tracer 9 2021 – qui trovate la prova video di Giorgio – si rinnova rispetto alla precedente generazione, guadagnando un'estetica tutta personalità che lascia poco spazio ai compromessi. Se lato design divide sono piuttosto convinto che sul come va ci sia davvero poco spazio per le critiche. Merito di un binomio motore-cambio tra i migliori in circolazione, capace, insieme alla ciclistica equilibrata, di offrire agilità, comfort e soprattutto tanto divertimento, con un rapporto qualità-prezzo davvero interessante. Ma non corriamo troppo e andiamo con ordine.
Estetica
Motore ed elettronica
Ciclistica
Come va: la prova
Versioni e prezzi
Scheda tecnica
Yamaha Tracer 9
ESTETICA
Dal punto di vista estetico, lo dicevo prima, la Tracer 9 è cambiata molto e potrebbe non contentare tutti. Proprio come è successo con la cugina naked, la MT-09, il frontale è decisamente personale e, di solito, o si ama, o si odia. Io, sin da quando ho guidato la Yamaha MT-09 SP nella comparativa naked medie, ho sposato la parrocchia dei primi. Ben venga un po' di personalità, un design diverso e riconoscibile, in un mondo dove tutto è standardizzato: e poi, si sa, guardala oggi, guardala domani... alla fine, anche se non ti piaceva, viene fuori che poi, così male non è.
Tracer 9
MOTORE ED ELETTRONICA
Il 3 cilindri cross plane è – insieme al cambio elettronico, optional da 222,53 euro – il fiore all'occhiello della Tracer 9. La Yamaha cresce nella cilindrata e nelle prestazioni, siamo a quota 889 cc, con 119 CV a 10.000 giri/min e 93 Nm a 7.000 giri/min. La dotazione elettronica, grazie alla piattaforma inerziale a 6 assi, prevede ABS Cornering, traction control cornering ma anche slide control, brake control e anti impennata. Non mancano il ride by wire, 4 riding mode, e il cruise control. Nuova anche la strumentazione, con un doppio display, composto da 2 schermi da 3,5”.
Tracer 9: la crossover
CICLISTICA
Nuovo il motore, ma anche il telaio deltabox in alluminio, che è stato riprogettato: il cannotto di sterzo è ora più basso di 30 mm, mentre gli steli della forcella Kayaba sono stati accorciati di 39 mm. Le sospensioni meccaniche della Tracer 9 – una forcella da 41 mm e un monoammortizzatore posteriore – sono meccaniche ed entrambe regolabili nel precarico e nell’estensione. I dischi da 298 mm sono morsi da pinze a 4 pistoncini ad attacco radiale davanti, mentre dietro il disco è da 245 mm. Cerchi da 17'' con pneumatici in misura 120/70 e 180/55, col peso della Tracer 9 di 213 kg in ordine di marcia e il serbatoio che cambia forma rispetto a quello della precedente versione, pur rimanendo da 18 litri.
La Tracer 9 in piega
LA PROVA
La posizione di guida della Tracer 9 in qualche modo ricorda quella della MT-09 SP che ho guidato nella comparativa naked medie, con questo manubrio alto e poco caricato sul davanti, proteso verso il guidatore. La sella, tra le più basse del segmento – con soli 810 mm – ha una forma incava e per questa ragione ''trattiene'' il pilota fermo nella parte anteriore del piano di seduta: per chi è bello statico in sella sarà un pregio, ma per chi come me è più attivo, arretrare è un filo più difficile. Tempo qualche curva, infatti e sono di nuovo là davanti, a ridosso del serbatoio. Poco male, comunque, anche perché manubrio e pedane si possono regolare. Se la posizione di guida è un po’ a sé e, come per l'estetica, convince alcuni e meno altri, una volta acceso il motore – sono convinto – mette d'accordo tutti.
Yamaha Tracer 9: la crossover in piega
MOTORE-CAMBIO: 10 E LODE Sono sempre stato uno da 4 cilindri che urlano a regimi improponibili ma, più guido moto, più mi rendo conto che il 3 su strada è il miglior compromesso. Se poi funziona bene come il CP3 Yamaha – anche grazie all'ottimo quickshifter – allora diventa facile conquistare la mia personalissima palma di miglior motore stradale. Un motore che sembra non avere difetti, per merito di un tiro portentoso dalla primissima apertura del gas – soprattutto in mappa 1, la più aggressiva – e di una straordinaria connessione, tanto che ruotando la manopola del gas si ha la sensazione di gestire ogni mm di apertura delle farfalle. Se la sensazione è di averne in abbondanza da subito – di birra, intendo – man mano che si sale di giri se ne ha la conferma: accidenti che spinta! A rendere tutto più bello c'è il cambio elettronico che funziona in perfetta armonia, in salita come in discesa, permettendo di snocciolare marce senza remore. Un pacchetto davvero eccellente. Se considerate che di coppia ce n'è tanta, che si tratta di un 3 cilindri e che potreste tenere la 3a marcia per far tutto, beh, significa che non ce ne sarebbe la necessità, ma la Tracer 9 ti fa venire voglia di cambiare, cambiare, cambiare, tanto funziona alla grande. Bene anche le 4 mappe – 1 la più spinta, 4 la più conservativa – che si adattano perfettamente alle varie situazioni. Consumi nel mio percorso misto di 5,1 litri/100 km, vale a dire 19,6 km/litro.
Tracer 9: più sport che comfort
ATTACCA FORTE Così come il motore in mappa 1 risulta prontissimo – in qualche caso anche troppo –, anche la frenata si caratterizza per un attacco molto deciso. Nei primi mm di corsa, insomma, non c'è tanta modulabilità, ma subito una certa cattiveria sui dischi, anche se poi – continuando a strizzare – rimane un’ottima frenata, senza diventare eccellente. Bene il comportamento del posteriore, che è invece dotato di una corsa più lunga e di una maggior modulabilità.
OTTIMO MIX Il comparto sospensioni si comporta bene, anche se è un filo più orientato al divertimento che non al comfort stile poltrona. Attenzione, questo non significa che la Tracer 9 sia scomoda, anzi, ma l'anima sportiva, da fun bike, è comunque un po' più evidente di quella da globetrotter. Dovessi tirare giù due cifre, direi 60% sportività e 40% turismo. Le sospensioni, infatti, non sono eccessivamente morbide, e offrrono un ottimo compromesso in quasi tutte le situazioni, evidenziando una risposta un filo secca sulle sconnessioni più pronunciate, sia a livello di monoammortizzatore che di forcella. Per me, meglio di così, è difficile.
Yamaha Tracer 9
TRA LE CURVE La Tracer 9 tra le curve mette in campo tanta agilità, per qualcuno, forse, addirittura troppa. Come sulla cugina naked MT-09, infatti, si ha la sensazione di avere poco carico sull'avantreno, che può sembrare quindi meno stabile. Tuttavia, se su una naked sportiva come la MT può rappresentare un limite nella guida sportiva, venendo a mancare un po' di feeling sul davanti, trattandosi in questo caso di una crossover non ritengo sia un vero difetto. La Tracer volta benissimo, passando da destra a sinistra – e viceversa – con facilità, senza fatica, ma offrendo anche una buona sensazione di stabilità a centro curva. Insomma, viaggiare sì, ma con grande attenzione al divertimento, che è davvero un punto focale su cui gioca questa Yamaha. Contenuto, infine, il raggio di sterzo, che – complice il largo manubrio – permette di fare inversione in totale tranquillità anche in spazi angusti.
SÌ, VIAGGIARE Ultima, ma non per importanza, la propensione della Tracer 9 a viaggiare. Come anticipavo la crossover di Iwata è comunque più sbilanciata verso spostamenti a medio raggio a passo svelto, piuttosto che lenti e lunghi viaggi da un continente all'altro. Il cupolino, ad esempio, offre una buona protezione aerodinamica, con il busto ben protetto e l’aria che arriva nella parte alta del casco, creando qualche fruscio. Niente di insopportabile, a meno che non percorriate centinaia di km di autostrada. La posizione di guida, anche grazie alla sella morbida, è piuttosto comoda, pure per il passeggero. Non trattenetevi troppo a lungo al casello o in coda tra le auto d'estate – c'è qualcuno che lo fa? – perché dalla parte destra arriva un po' di calore.
Tracer 9
COSA CAMBIEREI Ottima sotto tanti punti di vista, la Tracer 9 qualche piccolo difetto ce l'ha. Se il doppio display mi è piaciuto dal punto di vista estetico non posso dire che mi abbia convinto troppo sul piano pratico: sarà colpa del bianco e nero, o del fatto che non tutti i dati sono così leggibili in marcia, ma richiede un po' di pratica per muoversi tra tutte le info. Anche per quanto riguarda la navigazione nei menù, continuo a non gradire troppo il touch & feel dei comandi Yamaha, che trovo sempre un po' economici nelle fattezze. Infine non ho apprezzato particolarmente l'ingombro del cavalletto centrale sul lato sinistro: il mio piede da ballerina, taglia 44, infatti, va ad incappare con l'estremità inferiore del cavalletto che, quando è... a riposo si trova proprio a ridosso del tallone. E non sto parlando di piede in punta alla pedana, stile pista, ma comodo. Tolte queste piccole nefandezze, però, la Yamaha Tracer 9 rimane davvero un fantastico esempio di come realizzare una moto equilibrata, dove divertimento e comfort si sposano alla grande.
VERSIONI E PREZZI
La Yamaha Tracer 9 attacca il mercato a 11.199 euro in due colorazioni: Tech Kamo e Redline, come quella della mia prova. Per chi vuole il massimo, invece, c'è la Tracer 9 GT che ha di serie manopole riscaldabili, quickshifter, borse laterali, cornering lights e sospensioni semiattive, il tutto al prezzo di 13.599 euro, anche nell’esclusiva colorazione Icon Performance.
SCHEDA TECNICA
MOTORE | 3 cilindri CP3, Euro 5 |
CILINDRATA | 889 cc |
POTENZA | 119 CV a 10.000 giri/min |
COPPIA | 93 Nm a 7.000 giri/min |
PESO | 213 kg o.d.m. |
PREZZO | da 11.199 euro |
Allestimento | CV / Kw | Prezzo |
---|---|---|
Tracer 9 | 119 / 88 | 12.199 € |
Tracer 9 GT | 119 / 88 | 14.699 € |
Tracer 9 GT+ | 119 / 88 | 16.499 € |
Per ulteriori informazioni su listino prezzi, caratteristiche e dotazioni della Yamaha Tracer 9 visita la pagina della scheda di listino.
Scheda, prezzi e dotazioni Yamaha Tracer 9