Lo scooter italiano ha il motore più potente di sempre, è veloce e connesso grazie all'app per lo smartphone. Scheda tecnica e prezzo
VESPA SEMPRE DI MODAEra un po’ di tempo che non guidavo una Vespa e l’occasione si è proposta quando è arrivata in redazione la nuova 300 GTS in allestimento SuperTech, quella più tecnologica, con il display TFT da 4,3”, la connessione bluetooth per dialogare con l’app VESPA MIA, i cerchi neri, la molla dell’ammortizzatore anteriore gialla e due colorazioni dedicate: Nero Vulcano e Grigio Materia. È arrivata grigia, un colore che mi piace più del solito nero perché ne esalta lo stile ed evidenzia i nuovi tratti stilistici di questo m.y. 2019. Innanzitutto i fari, che oggi sono a Led, poi l'inedito design dello scudo e le griglie a nido d’ape sui suoi lati, la decorazione cromata sul parafango, il manubrio e gli specchi retrovisori. Mi accorgo che lo scooter è cambiato pur restando fedele al suo stile senza tempo.
Vespa GTS 300 HPE SuperTech: uno stile senza tempoSCOOTER SENZA TEMPO Lo ammetto, mi piace proprio questa Vespa. Nata 74 anni fa, nel 1945, dalla geniale matita dell’Ing. Corradino d’Ascanio, conosciuto per i suoi pionieristici studi su elicotteri ed elica a passo variabile in volo. Il fil rouge col passato? Senza dubbio la scocca in acciaio con funzione di telaio, quella è rimasta sempre la stessa. Insomma, un progetto così all’avanguardia da avere raggiunto i giorni nostri con una struttura praticamente inalterata. Sono un nostalgico, lo ammetto, e non mi dilungo oltre. Da scooterista cittadino (solo per ragioni di praticità…), preferisco le ruote alte – quelle da 16” – perché regalano allo scooter stabilità e capacità di affrontare il pavé, rispetto a quelle piccole da 12” come la Vespa. Ma devo fare pubblica ammenda e torno (parzialmente) sui miei passi.
COME VA BENE LO SCOOTER ITALIANOLa Vespa 300 GTS si guida che è un piacere. Salgo in sella e mi trovo subito a mio agio. L’altezza della sella da terra è a 790 mm, se siete alti almeno un metro e 70 non avrete problemi a poggiare i piedi a terra. La pedana non è completamente piatta, c’è un piccolo rialzo al centro ma offre agio ai piedi e posso comunque appoggiare lo zaino dei figli oppure la borsa della palestra. Il vano dietro lo scudo non è grande: ma c’è una porta USB e ci stanno il portafoglio, le chiavi di casa e uno smartphone non troppo grosso. Più grave il fatto che nel sottosella non ci stia un jet con la visiera trasparente. C'è spazio per due demi jet, ma trovo che questo sia un limite. Peccato, perché il vano non è una botola, prende tutta la lunghezza e si può stivare tanta roba. Detto questo, con un jet normale la sella non si chiude. Torno sullo scooter: il manubrio è largo il giusto, i blocchetti elettrici sono a portata di… pollice e lo scudo protegge bene le gambe dal vento o dalle prime gocce di pioggia (con il parabrezza optional sarebbe perfetto). Infine, la qualità percepita è elevata.
Vespa GTS 300 HPE SuperTech: la città è il suo ambienteIL DISPLAY STONA UN PO’Però, butto gli occhi sulla strumentazione e… ci rimango un po’ male. Vero che sono a bordo della “tecnologica” SuperTech, ma quel display digitale così moderno è un pugno negli occhi per i miei gusti. È ricco di informazioni, mostra quello che serve e anche di più, ma oggi con il digitale si può creare di tutto. Era così difficile replicare la sana, originale strumentazione della Vespa? Una bella lancetta come ai vecchi tempi. Questo è l’unico appunto che posso muovere alla 300 GTS SuperTech prima di guidarla. Superato lo “shock” del digitale, connetto il cellulare all’app sul mio smartphone per non distrarmi se ricevo notifiche o messaggi e per seguire le indicazioni preimpostate del navigatore. Sono pronto per buttarmi con qualche riserva nel traffico cittadino. Ricordate? Ho una certa avversione per le ruote basse e sono un po’ scettico. Inizio a ricredermi poco dopo, giusto il tempo di arrivare al terzo semaforo.
IL MOTORE È POTENTE E NON VIBRAInnanzitutto, il motore vibra pochissimo. Poi accelero, inizio a muovermi e l’ “effetto elettrico” si accentua. Mi piace prendere in mano il gas e superare le auto in coda. Il nuovo monocilindrico 4T 300 HPE (High Performance Engine) ha una cilindrata effettiva di 278 cc ed eroga 23,8 CV/8.250 giri e 26 Nm/5.250 giri. Per inciso, è la potenza più elevata mai espressa da un motore della Vespa. Torno alla guida: sono abituato ai cerchi da 16” e lo scooter italiano mi sembra troppo ballerino lì davanti. Mi spiego meglio: l’avantreno non mi dà ancora la giusta confidenza. Sarà per il fatto che parto prevenuto? No, perché in effetti il mix ruota piccola e sospensione idraulica monobraccio non mi trasmette ancora il giusto feeling. Devo fare ancora un po’ di strada, ma comincio a prendere le misure. Mi rendo conto che bisogna sfruttare l’agilità dell’avantreno e usare il gas con una certa moderazione, senza apri/chiudi troppo repentini.
LA VESPA ALLA “MIA” PROVA DEL NOVEA Milano ci sono un paio di curve che passano sopra la ferrovia, dietro alla redazione. Ottimo banco di prova per capire qualcosa in più. Cinque minuti e sono già alle “Gemelle” o “Curve del Sempione”, come le chiamo io. La Vespa riesce a digerirle senza problemi. La velocità non è elevata, ma sufficiente per capire come si comporta. Pieghi a destra, poi curvi a sinistra, piccolo allungo, salita, di nuovo sinistra e si ripete il giro. Se prendi il ritmo giusto con i semafori non trovi macchine che ti disturbano e puoi continuare il loop quante volte vuoi. Lo scooter di Pontedera non fa un plissé fino a toccare le pedane e il peso dichiarato di 148 kg lo senti poco. Voto nove. Avrei messo dieci se fosse stato appena più stabile nel cambio di direzione (come i ruota alta?), ma l’agilità è una sua caratteristica. Va bene così. Anche perché, subito dopo, passo al test fra le macchine in coda e godo nel girarmi in un fazzoletto fra una e l’altra per arrivare in pole position al semaforo rosso, pronto allo scatto. E la Vespa scatta davvero! La trasmissione attacca subito, niente indugi del variatore e spinta energica fin dai primi metri, da mettere un po’ di spazio fra te e le macchine dietro.
Vespa GTS 300 HPE SuperTech: non delude per agilità e brillantezzaSICUREZZA IN PRIMO PIANOPeccato che sul pavé (ma anche sui dossi artificiali) il controllo di trazione sia così invasivo. Basta un attimo e taglia l’alimentazione in modo repentino. Mi sembra un po’ fastidioso, ricordo sistemi più dolci nell’intervento, sono tentato di escluderlo ma sulla sicurezza non si transige. Sotto questo aspetto, l'impianto frenante con due dischi e Abs merita la lode: ottima sia l’efficacia sia la resistenza. Il pavé e i dossi artificiali mettono in luce che il doppio ammortizzatore idraulico posteriore è un po’ rigido. Sia chiaro, si sta comodi complice la sella larga e nonostante le pedane del passeggero siano un pizzico avanzate, però qualche ripercussione sull’asfalto rovinato si sente. Piccola considerazione: con il bauletto opzionale ci sarebbe posto per il casco e il passeggero troverebbe appoggio per la schiena.
BENE ANCHE FUORI CITTÀEsco dalle mura della città per un veloce allungo e anche adesso la Vespa non mi delude. Il motore offre ottime prestazioni per viaggiare fra i 90 e i 120 all'ora in tangenziale e autostrada, tanto che una breve gita è tranquillamente alla sua portata. Il confort resta buono per guidatore e passegero e il serbatoio da 8,5 litri assicura un raggio d’azione più che dignitoso. Ho stimato circa 230 km (Piaggio dichiara 3,2 litri/100 km – 31,2 km/litro – ovvero un raggio d'azione di 265 km, nel ciclo WMTC). Da Milano posso raggiungere i laghi o la Liguria e girare un po’ prima di passare dal benzinaio. Il mio test termina qui, lascio dopo qualche giorno la Vespa 300 GTS SuperTech, che è riuscita a farmi ricredere su alcuni miei preconcetti. Mi sono divertito e mi sono sentito anche “stiloso” all’aperitivo con gli amici. Io promuovo lo scooter di Pontedera, che di listino costa 6.640 euro f.c. Secondo voi sono soldi ben spesi? Oppure preferite qualcosa di meno costoso, ma omologarvi alla massa dei soliti scooter di plastica senza una storia dietro? Attendo risposte…
ABBIGLIAMENTO IN QUESTO SERVIZIO
CASCO SHARK NANO STREET NEON Casco jet in resina termoplastica dal look urbano e sportivo, perfetto sia in città che in viaggio. Propone un ampio campo visivo e una calotta slim fit appositamente studiata per un comfort ottimale. Il jet di Shark è inoltre dotato di una visiera lunga assai protettiva e di doppio schermo solare dotato di trattamento “soft touch”. L’imbottitura è sfoderabile e lavabile con trattamento ipoallergenico e antibatterico. Disponibile nelle misure dalla XS alla XL.
GIACCA HELD SMOKE La giacca Held Smoke è un capo sportivo realizzato in tessuto Heros Tech 500 D altamente traspirante. Ha una membrana fissa interna impermeabile e traspirante con la fodera in Mesh che permette un ottimo ricambio dell’aria. La giacca sportiva è perfetta per il touring ed è dotata di zone sensibili con rinforzi e protettori soft certificati EN 1621-1 su spalle e gomiti. Sono presenti inserti riflettenti per una maggiore visibilità notturna. Giacca molto confortevole, la Held Smoke ha una cerniera di ventilazione frontale oltre a due tasche esterne e una interna per il cellulare oltre a due tasche interne più grandi, utili come portadocumenti. Disponibile nei colori nero, nero/bianco e grigio/gialllo fluo, la giacca Held è vednuta nelle taglie dalla S alla 4XL.
GUANTI HELD SERIC I guanti Held Seric sono realizzati in pelle per una vestibilità e un confort ottimali, uniti a una protezione della mano molto elevata. L’interno è in Coolmax by Dupont, con la fodera, la membrana e il materiale interno fissati l’uno con l’altro per una maggiore resistenza oltre a una elevata traspirabilità. In questo modo le mani restano asciutte e tiepide anche nelle stagioni meno calde. Dotati di soffietto per una maggiore vestibilità, hanno l’allacciatura con velcro e sull’indice della mano sinistra c’è anche la piccola linguetta in gomma per detergere la visiera e ripulirla dalle gocce di pioggia. I guanti Held sono disponibili nella taglia dalla 7 alla 12.
JEANS REV’IT! MOTOI jeans MOTO sono realizzati in Cordura Denim con triple cuciture e disponibili in colore nero. I punti strategici elasticizzati assicurano la massima vestibilità e una grande libertà di movimento quando si guida la moto. Mentre le protezioni SEESMART di livello 1 su seduta, fianchi (opzionali) e ginocchia garantiscono una buona protezione in caso di impatti. Questi jeans rappresentano il giusto compromesso fra uso motociclistico e per il tempo libero perché uniscono la vestibilità e la protezione di un capo in pelle al piacere di indossare un pantalone confortevole. Disponibili in colore nero, i pantaloni tecnici MOTO misurano dalla taglia 28 alla taglia 38.
Vespa GTS 300 HPE SuperTech: l'abbigliamento che abbiamo usatoSCARPE DAINESE STREET BIKER D-WPQuesta scarpa è un perfetto esempio di urban style unito alla sicurezza offerta da un capo certificato CE – Cat II. La Dainese Street Biker D-WP è impermeabile e traspirante e dotata di paramalleoli in nylon. Grazie al suo stile alla moda è indossabile per ogni occasione informale, dal giro in moto, all’aperitivo con gli amici, alla semplice camminata in centro. Molto bella e resistente ai maltrattamenti la pelle bovina scamosciata della tomaia abbinata agli inserti in tessuto ad alta resistenza e al robusto tallone in nylon. Mentre la suola in gomma garantisce un perfetto grip con le pedane della moto o degli scooter. La scarpa Dainese si è rivelata una compagna affidabile e confortevole durante la nostra lunga comparativa in città a bordo degli scooter 300. La Dainese Street Biker D-WP è disponibile nelle taglie dalla 36 alla 50.