Non ci sono più i 125 di una volta. I nostalgici vi racconteranno dei gloriosi centoventicinque due tempi iniziando il discorso con “ai miei tempi…” mentre, oggettivamente, le attuali 1/8 di litro sono un concentrato di tecnologia e soluzioni all’ultimo grido come fanali a LED, ABS, display TFT, connessioni bluetooth, fasatura variabile, sospensioni a steli rovesciati, pinze ad attacco radiale e chi più ne ha più ne metta. Sembra quasi che ai 16enni importi più “cos’abbia” una moto piuttosto che “cosa possa fare”. Ed è proprio in questa seconda categoria che troviamo la Vent Scrambler 125, che porta quasi una ventata di freschezza, contro corrente rispetto all'attuale panorama moticiclistico di questo segmento in continua crescita.
- Com’è fatta
- Motore e ciclistica
- In sella
- Come va
- Conclusioni e prezzo
- Scheda tecnica della Vent Scrambler 125
COM’È FATTA
Già il nome “Scrambler” può far pensare a una moto da risvoltinati pronti all’aperitivo analcolico con i compagni di classe del liceo. E invece, si rifà al vero e proprio concetto di scrambler, ovvero una moto con manubrio alto, largo, ruote semitassellate con parafango anteriore basso. La Vent è un modello senza troppi fronzoli e tanta sostanza. L’estetica si rifà a quella dei motard, con la sella lunga e stretta, parafango posteriore alto e cerchi a raggi. Lo scarico alto e la mascherina Acerbis, abbinate a una grafica bianca-rossa-blu che ben si sposa con il grigio delle sovrastrutture, completano il look della Vent Scrambler 125. Come detto all’inizio, è una moto tutta sostanza e niente fronzoli. Lo si nota da alcuni dettagli come il tappo del serbatoio da 7,3 litri senza serratura, dal piccolo display dal quale si vede solo la velocità, l’odometro, i contakm parziali e i giri motore. Anche i blocchetti Domino sul manubrio dispongono solo dei comandi base (clacson, frecce e abbaglianti) e… del comando dell’aria.
MOTORE E CICLISTICA
Ebbene sì: niente transponder o avviamenti automatici del motore, ma bisogna prima aprire il rubinetto della benzina ed – eventualmente – tirare l’aria. Il monocilindrico da 124,66 cc è un 4 tempi raffreddato a liquido, con avviamento elettrico. Per motivi di omologazione, la potenza non supera i 15 CV (11 kW), ma di performance ne parleremo più avanti. Per quanto riguarda la ciclistica, il telaio della Vent Scrambler 125 è un perimetrale in acciaio a doppia culla con il telaietto posteriore scomponibile, a cui sono abbinate una forcella a steli tradizionali da 41 mm e un monoammortizzatore regolabile nel precarico. La frenata è affidata a una pinza ad attacco radiale con disco a margherita da 290 mm all’anteriore, mentre dietro il diametro è di 220 mm. Anche qui, la sostanza prevale sulla tecnologia: non c’è un sistema di ABS, ma la frenata combinata CBS, sistema che suddivide la potenza frenante su entrambe le ruote.
IN SELLA
Vi confesserò una cosa. Quando Danilo mi ha chiesto di provare la Vent Scrambler ero veramente curioso di capire com’è tornare “alle origini”, ovvero su un 125 quattro tempi. Io sono di quella generazione in cui non aveva tante scelte: o il 4 tempi nuovo, o un 2 tempi usato. Ma per questo e altri racconti vi rimando al mio Riddenbox. Sta di fatto che appena entro in box e metto le chiavi, salgo in sella e apprezzo l’altezza da terra (83,2 cm) che scende leggermente sotto i miei 75 kg di peso. È un duro colpo, mi sento già vecchio: nove anni fa ne pesavo 10 kg in meno… Apro il rubinetto della benzina, tiro l’aria, schiaccio il pulsante d’avviamento e il motore quattro tempi prende finalmente vita. Mi piace il rumore pieno dello scarico, se fossi 16enne sarebbe stato il principale motivo per comprarne una. La frizione è molto morbida e intuitiva allo stacco, metto la prima e parto. La posizione a bordo della Vent Scrambler è caratterizzata da un manubrio largo e alto, le pedane sono poste in posizione centrale e la sella è piuttosto dura e stretta. Ma per i 16enni il comfort è l’ultimo dei problemi: l’importante è scorrazzare in sella alla propria moto.
COME VA
Quando esco di casa, per andare in redazione, mi capita di passare davanti al mio vecchio liceo. Con la Vent Scrambler 125 mi sembra di fare un salto indietro nel tempo, quando in terza superiore scorrazzavo con la mia Duke. La prima cosa che noto è una prima marcia davvero corta: molte volte, quando scatta il verde ai semafori, mi capita di partire in seconda senza alcuna fatica. Le cambiate sono davvero fluide e precise, molte volte cambio marcia senza frizione o scalo dando un colpetto di gas. Il motore frulla quando sale di giri, con le vibrazioni che vengono trasmesse soprattutto dal manubrio e dalla sella. Ma niente di fastidioso, anzi, fa parte dell’esperienza di guida della Vent Scrambler. In città apprezzo tantissimo due cose: le sospensioni molto morbide che assorbono senza nessun problema tutte le asperità (pavè, buche, tombini, marciapiedi) e la snellezza della Vent. Il manubrio , nonostante le dimensioni, grazie agli specchietti richiudibili verso l’interno mi permette di sgusciare tra le macchine in colonna come se avessi in mano una bicicletta, una sensazione resa possibile anche grazie al peso piuma di 114 kg a secco. Onestamente, per le ore di punta di Milano, non penso esista moto migliore della Vent Scrambler 125. Perfetta per i liceali che devono affrontare il traffico e arrivare in classe prima del suono della campanella.
Il 4 tempi della Vent Scrambler 125 non è un mostro di potenza: per godere a pieno dei suoi cavalli bisogna tenere alti i giri e, per sorpassare, bisogna “organizzarsi un po’ prima” con il giusto slancio. Con il motore sempre in alto, la sensazione che ho è di andare sempre velocissimo. Ed è bellissimo. Perché nella realtà dei fatti, le velocità che raggiungo sono sempre in linea con il codice della strada, quindi perfetto per i punti della mia patente. E soprattutto, essendo un 4 tempi, i consumi sono irrisori. Nella mia prova, in cui ho sempre tenuto il motore della Vent a regime sostenuto e ho affrontato molta città e diversi trasferimenti extra urbani, ho registrato un valore 30 km/l. Sempre, costantemente, a gas spalancato: come farebbe un 16enne con questa moto.
Se volete fare un giretto fuori porta, la Scrambler 125 è contenta di portarvi dove vuole, ma se alzate il ritmo tra le curve dovete fare qualche considerazione iniziale. Innanzitutto le ruote semitassellate offrono un buon grip, ma anche per via della posizione in sella mi viene più naturale guidarla con i piede fuori anziché “di ginocchio”. In piega, la Vent è stabile: le sospensioni affondano gradualmente e mantengono la moto stabile. Tuttavia, in frenata, i trasferimenti di carico della Scrambler 125 sono leggermente enfatizzati dal setting morbido degli ammortizzatori. Relativamente alla frenata, devo dire che la modulabilità è discreta e il mordente buono, ma per le velocità che si raggiungono con la Scrambler vanno più che bene. Non mi è mai capitato di arrivare al bloccaggio, anche perché il sistema CBS funziona egregiamente e regala una maggior sensazione di sicurezza durante le frenate d’emergenza. L’off-road non lo teme, anzi! La Scrambler 125, con le Metzeler semitassellate, si trova decisamente a suo agio sulle strade bianche e sul fettucciato. Ma niente di troppo estremo, più che altro per via della misura dei cerchi da 17” e degli pneumatici (110/70 e 140/70).
CONCLUSIONI E PREZZO
La mia esperienza con la Vent Scrambler 125 è stato un vero e proprio passo indietro nel tempo: è una moto tutta sostanza, molto divertente e con un prezzo di 3.990 euro abbina un’estetica semplice rispetto alle concorrenti di pari cilindrata. Inoltre, ha un prezzo inferiore rispetto alle più blasonate e tecnologiche naked che avranno anche più appeal. Ma la Scrambler 125 offre qualcosa che le altre non fanno: un’esperienza di guida più viscerale e coinvolgente. Tra vibrazioni, un sound del motore decisamente cupo e prestazioni di tutto rispetto, finiture fatte per durare nel tempo più che per appagare la vista, la Scrambler 125 è una scelta fatta di cuore e di testa. Tutta sostanza, niente fronzoli. Come una vera ottavo di litro dovrebbe essere.
VENT SCRAMBLER 125: SCHEDA TECNICA
- TELAIO: Perimetrale in acciaio, doppia culla con parte posteriore scomponibile
- SOSPENSIONE ANTERIORE: Forcella idraulica Ø 41 mm
- ESCURSIONE ANTERIORE: 180 mm
- SOSPENSIONE POSTERIORE: Monoammortizzatoreidraulico regolabile nel precarico
- FRENO ANTERIORE: Disco Wave Ø 320 mm con pinza flottante a due pistoncini
- FRENO POSTERIORE: Disco Wave Ø 220 mm con pinza flottante
- PNEUMATICI: 100/90-19 - 130/80-17
- MOTORE: Monocilindrico 4 tempi, 4 valvole SOHC, raffreddato a liquido
- ALESAGGIO E CORSA: 52 x 58,6 mm
- CILINDRATA: 124,66 cC
- CARBURATORE: Keihin CVK a valvola piatta Ø 30 mm
- AVVIAMENTO: Elettrico
- FRIZIONE: Multidisco in bagno d’olio
- TRASMISSIONE: 6 rapporti-Catena
- INTERASSE: 1400 mm
- LUNGHEZZA: 2030 mm
- LARGHEZZA: 800 mm
- ALTEZZASELLA: 832 mm
- ALTEZZAPEDANE: 320 mm
- ALTEZZA DA TERRA: 271 mm
- CAPACITÀ SERBATOIO CARBURANTE: 7,3 litri (compresi 1,5 lt di riserva)
- PESO A SECCO: 114 kg