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Prova Ducati Supersport S: sportiva vera, per tutti i giorni


Avatar di Emanuele Colombo, il 19/02/18

6 anni fa - Ducati Supersport S: prova, velocità, prezzi, opinioni, consumi

Ducati Supersport S: prova, velocità, prezzi, opinioni, consumi

Per chi sogna la pista, ma guida su strada, la Ducati Supersport S è la scelta ideale: prova, prezzi, opinioni, consumi, versioni

BELLA E POSSIBILE Per una volta mi sbilancio: con lei è stato amore al primo sguardo. Un po' perché la Ducati Supersport S ha linee chiaramente ispirate alla Panigale, una delle moto più belle di tutti i tempi, un po' per finiture e componentistica decisamente al top. Il supporto per cupolino e strumentazione, per esempio, è pressofuso in lega leggera, perfettamente accordato con la piastra di sterzo e le staffe porta-pedane.

CICLISTICA AL TOP Il telaio a traliccio in acciaio con motore portante è un grande classico di Borgo Panigale e la sospensione posteriore monobraccio è sempre un gran bel vedere, ma sono gli ammortizzatori Ohlins completamente regolabili, con la forcella da 48 mm, a elevare e non di poco il livello qualitativo generale. I freni Brembo, poi, all'anteriore hanno pompa radiale e pinze monoblocco: uno spettacolo.

UNA POLTRONA PER DUE Una volta in sella, apprezzo la posizione di guida corta e il serbatoio molto snello, che offre un ottimo ancoraggio in piega. Peccato per le asole di fissaggio del motore, che danno un po' fastidio alle ginocchia nonostante i tappi di plastica. Sotto il copricodino rimovibile, che è di serie sulla Supersport S, la porzione di sella dedicata al passeggero è ragionevolmente ampia, per una moto sportiva. Sotto il codino ci sono due ingegnosi incavi a formare maniglie abbastanza comode. Eccellente la fattura delle pedane stampate in lega leggera.

ELETTRONICA SOFISTICATA Avvio il motore ed è subito emozione, con il pompone che borbotta prepotente attraverso i terminali Akrapovic opzionali. La strumentazione digitale si anima di scritte, tra cui quelle che mi informano sui settaggi dell'elettronica. Che qui è di prim'ordine, visto che comprende un controllo di trazione regolabile su 8 livelli e 3 livelli per l'ABS: che ha anche la funzione anti-sollevamento in staccata (ma non la funzione cornering).

TE LA CUCI ADDOSSO Tante impostazioni potrebbero mettere in imbarazzo, se non ci fossero anche 3 Riding Mode preimpostati per scegliere al volo le combinazioni più adatte per affrontare l'uso sportivo, la guida turistica o i percorsi cittadini (un settaggio, quest'ultimo, che riduce anche la potenza del motore a 75 cavalli, contro i 113 CV erogati in configurazione Sport). Volendo i riding mode sono personalizzabili: operazione semplice, ma non rapidissima, va detto. Tra i parametri, c'è anche la disattivazione del Quickshifter al cambio, il dispositivo per salire e scendere di rapporto senza usare la frizione. Frizione che ha una leva morbidissima e ha il dispositivo anti-saltellamento.

CHE SORPRESA SUL PAVÉ Metto la marcia, scoprendo un cambio burroso come pochi, e mi metto in marcia. A  freddo il motore fatica un po' a prendere giri e mi costringe a guidare con la frizione in mano, ma a caldo il problema sparisce. I primi chilometri li faccio in città, con ampi tratti di pavé. In queste condizioni le sospensioni Ohlins fanno la differenza, filtrando le asperità più secche in modo davvero sorprendente. Il motore accusa qualche piccola irregolarità sotto i 2.000 giri e il rombo è accompagnato da un ticchettio ben avvertibile in marcia, ma nell'insieme la Supersport S digerisce bene l'uso quotidiano.

FRENATA SUPER A bassa velocità lo sterzo tende un po' a chiudere, ma aumentando appena l'andatura questo effetto si attenua moltissimo. Il freno anteriore è super per potenza e feeling: mi bastano due dita e poca forza per gestire decelerazioni al limite dell'intervento dell'ABS. Il cambio con Quickshifter – efficacissimo quando si cambia a gas spalancato o tutto chiuso – nel traffico accusa qualche incertezza, così preferisco spegnerlo.

SCAPPO DALLA CITTÀ Esco dalla città e finalmente posso far sgranchire il bicilindrico Ducati Testastretta da 937 cc, capace di 113 CV e 96,7 Nm già a 6.500 giri. Non sono numeri che spaventano, visti i 200 e più cavalli dichiarati dalle maxi supersportive, ma tutto quello che la Supersport ha da dare si sfrutta facilmente, grazie a un rigore in traiettoria da vera racer e a una ciclistica che risponde meravigliosamente alla guida di corpo.

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PARABREZZA REGOLABILE La posizione di guida è raccolta e sportiva. Il manubrio è stretto e avverto un discreto carico sull'anteriore, che trasmette un gran feeling con l'avantreno senza compromettere il comfort in viaggio. Buona la protezione dall'aria, grazie al parabrezza che si può alzare di 50 mm. Le carene aperte lasciano sfogare il calore sulle gambe del pilota, ma vista la temperatura di oggi non posso che apprezzare.

PRESTAZIONI E CONSUMI Dai medi regimi in poi la Supersport S ha una progressione entusiasmante, con un pizzico di ruvidità che gli dà carattere. In pista, dove la si può scatenare senza patemi, il tachimetro arriva a superare di poco i 250 km/h, corrispondenti a circa 230 km/h reali. I consumi? Stando al computer di bordo siamo attorno ai 6,3 l/100 km, nell'uso stradale. Chiaramente, se si guida col coltello tra i denti le cifre cambiano. 

VERSIONI E PREZZI Parliamo di prezzi? La Supersport S costa 14.890 euro, ma esiste l'alternativa della Supersport standard, che rinunciando al Quickshifter e alle sospensioni Ohlins può essere vostra per 13.190 euro. Un'ipotesi su cui riflettere.

IN QUESTO SERVIZIO

CASCO CABERG DRIFT Realizzato in carbonio, kevlar e fibra di vetro l'integrale Caberg Drift fa parte della gamma Touring. Ha di serie un visierino parasole antigraffio estraibile e una visiera Pinlock Max Vision dall'ottima trasparenza molto efficace contro l'appannamento: nei mesi freddi abbiamo notato la formazione di condensa solo laddove il doppio strato Pinlock non arriva, lasciando la visuale completamente limpida. Le prese d’aria sono tre, tutte regolabili con meccanismi precisi, perfettamente stabili e assai poco sporgenti: il che contribuisce alla buona silenziosità di questo casco. La chiusura a doppio anello è ottima e l'unico appunto riguarda l'uso in pista, dove i guanciali non riescono a impedire lo schiacciamento della mentoniera sul viso oltre i 200 km/h.

GIUBBOTTO REV'IT AKIRA AIR Costruita in Lorica, pelle bovina Monaco Perfomance e neoprene, questa giacca di stile racing e vestibilità attillata ha protezioni Seeflex su spalle e gomiti particolarmente robuste e grintose, che ne caratterizzano il design. La rendono anche un po' rigida, va detto, limitando i movimenti non strettamente funzionali alla guida sportiva. Totalmente perforata, per una traspirazione ottimale nella bella stagione, ha all'interno un gilet termico staccabile che la rende adatta anche alle temperature autunnali. Buona la dotazione di tasche e le cerniere di connessione lunga e corta permettono di collegare la giacca Akira Air a qualsiasi paio di pantaloni delle collezioni REV'IT!.

GUANTI REV'IT! CHEVRON 2 Pelle di capra e bovina per questi guanti, caratterizzati dalla calzata aderente, che hanno protezioni rigide su nocche ed esterno del palmo. Traforati e leggerini, offrono buona flessibilità e sensibilità alla guida e sono adatti alle temperature estive come alla mezza stagione. Comoda e veloce la chiusura a velcro sul polsino.

PANTALONI TUCANO URBANO GINS Hanno tasche per le protezioni su ginocchia e anca ma anche senza di esse fanno sentire protetti grazie al maggior spessore del tessuto in queste aree critiche. Eppure risultano comodi e non rigidi e le cuciture aggiuntive per le tasche di cui sopra non si sentono. Sono fatti in denim di cotone con trattamento idrorepellente, non di meno non fanno sudare e anzi danno sempre una piacevole sensazione di traspirazione. Le bandelle ad alta visibilità? Ci sono ma non danno nell'occhio: una buona notizia per chi non ama indossare capi dal look troppo tecnico.

STIVALI DAINESE TORQUE D1 OUT Realizzati in microfibra, gli stivali racing Torque D1 Out di Dainese hanno la scarpetta interna con coulisse, slider in magnesio e rinforzi per malleolo, tibia e selettore del cambio. La calzata è morbida e comodissima e la mobilità garantita alla caviglia è davvero ottimale. Indossati spiccano per la leggerezza e la buona traspirabilità: che è anche il loro unico difetto, visto che non sono impermeabili. Il gambale si chiude con una cerniera e un comodo sistema a velcro permette di allargare o stringere l'imboccatura a piacimento. Il sistema D-Axial aumenta la protezione in caso di torsione.


Pubblicato da Emanuele Colombo, 19/02/2018
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