Sardegna. Una delle mete turistiche estive più gettonate in Europa, un posto dove trovare il mare brutto è tanto difficile quanto trovare una spiaggia libera ad agosto. Ma se siete motociclisti, alla parola “Sardegna” vi si illumineranno gli occhi pensando alle strade che si diramano per tutta l'isola. Se ciò non accade, è perché non ci siete mai stati. Fino a qualche settimana fa, io facevo parte di questa – apparente – minoranza. Il caso ha voluto che si presentasse la possibilità di trascorrere 4 giorni nella seconda isola più grande del Mediterraneo, in compagnia di una delle moto della comparativa “Crossover da 17”. E dal titolo, avete già capito quale ho scelto…
Se anche avessi avuto a disposizione qualsiasi moto del mondo per fare questo viaggio, avrei scelto comunque la S 1000 XR. Questo perché nessun’altra moto offre un compromesso quasi perfetto tra comfort, praticità e performance. Le due borse laterali possono accogliere senza problemi i vostri bagagli, eventualmente potete fissare una borsa sulla piastra portapacchi (cosa che non ho fatto). Oltre ad essere capienti, sono pratiche perché si fissano alla coda della moto senza nessun telaietto di supporto, a favore del montaggio e della rimozione di esse. Preparate le borse, parto in direzione Genova dove mi aspetta il traghetto. In autostrada si sente a suo agio, nonostante l’assenza del cupolino di serie sostituito dal quello microscopico del pacchetto M Performance. Fortunatamente anni e anni di autostrada con le naked mi hanno temprato corpo e spirito, tanto che le due ore di trasferimento passano in un attimo.
L'ampio schermo a colori, con connessione bluetooth, dispone del navigatore turn-by-turn grazie all'app BMW Connected. Lui mi aiuta a trovare la strada giusta, ma ad aiutarmi in autostrada ci sono il cruise control, una posizione di guida comoda – seppur incassata dentro la moto – e una sella abbastanza imbottita. Con le pedane di serie sarebbe stata ancora più confortevole, perché quelle (stupende) ricavate dal pieno sono più arretrate e le gambe dopo un po’ chiedono una sgranchita. Le gambe, però, sono protette a dovere dalle ampie sovrastrutture, con il serbatoio da 20 litri che accoglie un praticissimo vano nel quale riporre il ticket dell’autostrada. Questo messaggio è per chiunque l’abbia ideato: se passi da Monza, ti offro una birra.
Dopo la notte in mezzo al mare, mi sveglio a Porto Torres. La meta di giornata è la provincia di Nuoro, nel lato ovest dell’isola. Il divertimento deve ancora aspettare, e mentre apprezzo ancora il comfort in autostrada. Con la moto a pieno carico, imposto le sospensioni in modalità Sport anche in mappa Road per ridurre il beccheggio nelle frenate più impegnative. Non sono marmoree, bensì hanno un orientamento stradale/turistico. Perché ricordiamolo: la S 1000 XR è una moto pensata per il turismo. Sportivo, ma sempre turismo. Tuttavia, nella modalità Road – che si seleziona con un colpo di pollice sul blocchetto di sinistra – è molto morbido l’assetto: pavé e strade molto rovinate li digerisce alla grande. Raggiunta la meta, parcheggio la moto e mi dirigo verso la spiaggia. Certo, bellissime le curve, ma pure il mare ha il suo fascino…
Il primo giorno di curve culmina nella Foresta di Burgos, una bellissima cittadina in provincia di Sassari conservata nel cuore della regione. Un paesino di meno di mille anime che si trova a metà di un lungo tratto di strada che parte da Torralba e termina in prossimità di Prato Sardo, a due passi da Nuoro. È una strada molto tortuosa, con repentini cambi di direzione e quell’asfalto rosso che sarà ricorrente nel corso del mio viaggio. La S 1000 XR, con la sua impostazione da crossover, può sembrare goffa o lenta nel passare da una parte all’altra. In realtà, grazie ad un manubrio molto largo e ben posizionato, mi aiuta a spostare la moto nei destra-sinistra più veloci senza che la ruota anteriore si alzi all’improvviso. Va dato a Cesare quel che è di Cesare: l’agilità è soprattutto merito dei cerchi alleggeriti del pacchetto M. Ma questo non va a togliere i meriti di cui gode la ciclistica della XR.
La XR è facile e intuitiva, cosa che il modello precedente non era. O meglio: andava conosciuta gradualmente per sfruttare tutto il suo potenziale. Ora invece il potenziale non solo è aumentato, ma è anche più accessibile. Un esempio? L’ingresso in curva è più omogeneo e progressivo. Rispetto alla vecchia, però, sembra che il motore ne abbia di meno ai bassi. Cosa che però non corrisponde alla realtà: la vecchia erogazione era meno lineare dell’attuale, che invece sembra “elettrica” nel salire di giri. A dare questa sensazione è anche il rumore d’aspirazione del motore, più piacevole nell’Euro4 e più ovattata su questo Euro5. Per fortuna che c’è lo scarico Akrapoviç a dare il giusto tono al 4 cilindri.
Nonostante la Dynamic Pro esprima tutto il potenziale di questo motore “figlio” della prima S 1000 RR, rimane molto fruibile anche nella guida a ritmo tranquillo. Certo, la Road è più equilibrata e morbida nell’attacco del gas, ma in qualche modo rende più reattiva la moto ai bassissimi regimi. Perché la S 1000 XR ha una prima decisamente lunga, tanto che mi è capitato di mettere la 1° anziché la 2° quando guidavo a ritmo sportivo tra le curve a stretto raggio, come quelle della strada panoramica che collega Villasimius e Cagliari. Mi sono trovato molto bene con la frenata, perché è molto modulabile e molto potente, con l’ABS che entra solo ad esagerare.
Il pane per i denti affilati della S 1000 XR sono le curve a medio/lungo raggio. E la Sardegna, di queste strade, ne è piena. Una tra tutte è quella che porta verso Perdasdefogu, dove il paesaggio è costellato da pale eoliche. Vedrete solo quelle in prossimità della strada, perché sarete tutto il tempo impegnati a guardare la curva successiva. È in percorsi come questi che la S 1000 XR diventa un ospite poco gradito da supersportive o maxi naked. Gli pneumatici Bridgestone T31 GT sono ottime gomme turistiche che regalano un buon feeling sul bagnato e sull’asciutto, pure con le temperature più elevate, offrono tanto grip. Superare i 50° di piega è un gioco da ragazzi. Ma quello che stupisce è il motore, che dagli 8.000 giri/min tira come un dannato e scatena tutti i suoi 165 CV a 11.000 giri/min.
La ciclistica è assolutamente in grado di tenere a bada il motore, anche se in realtà gran parte del merito va all’elettronica raffinatissima. L’intervento del traction control è eccellente, anche se nelle accelerazioni più aggressive l’anti impennata toglie un po’ di potenza. Me ne accorgo non appena metto in Dynamic Pro, perché in uscita curva ha la spinta di un toro scatenato, con l’anteriore che comunque rimane al suo posto. La posizione di guida è buona per andare forte, anche se la sella è molto sagomata e questo preclude la possibilità di spostare il fondoschiena sull’estremità del piano di seduta. Questo forse è l’unico vero difetto di una moto con cui andare veramente forte, rimanendo nel massimo comfort. In quattro giorni ho trascorso poco più di 2.000 km con una media di consumi pari a 16,5 km/l, ossia un pieno ogni 326 km. Un risultato che scendeva nel momento in cui entravo in modalità Tourist Trophy, ma che saliva nei trasferimenti nelle statali.
VERDETTO FINALE. E LA MULTISTRADA V4 PIKES PEAK...
La S 1000 XR si è confermata una vera turistica, ma anche una vera sportiva. La crossover BMW è la moto ideale per gli smanettoni alla ricerca di comfort, oppure alla ricerca di una moto con cui poter viaggiare comodamente e divertirsi in ogni occasione. Attualmente non aveva rivali, perché la Multistrada V4 con il 19” presenta una dinamica di guida – e una finalità d’uso – troppo lontana da quella della S 1000 XR. Il discorso cambia se si considera la neoarrivata V4 Pikes Peak. In attesa di provarle e confrontarle insieme, fa riflettere come il prezzo della S 1000 XR full optional è di circa 27.000 euro (prezzo di partenza: 17.850 euro), comunque meno di quello della Ducati che è di 28.990 euro. Ma di questo confronto, ne parleremo nella sede più opportuna…
BMW S 1000 XR: SCHEDA TECNICA
- MOTORE 4 cilindri in linea
- CILINDRATA 999 cc
- POTENZA 165 CV a 11.000 giri/min
- COPPIA 114 Nm a 9.250 giri/min
- PESO 226 kg (odm)
- PREZZO da 17.850 euro
ABBIGLIAMENTO DELLA PROVA
- CASCO Shark Racer-R Pro
- GIACCA IXON Sparrow
- GUANTI IXON RS Recon Air
- PANTALONI IXON Mike
- SCARPE TCX Rush 2 Air