La faccia è la stessa, ma il cuore è nuovo, per mettere il sale sulla coda alle naked supersportive più potenti. 12 cavalli in più per avere, oltre alla solita ciclistica eccellente, anche un motore che adesso non ha paura di nessuno.
COM'E'I cavalli, si sa, non bastano mai, soprattutto quando si vuole cheuna moto sia competitiva in pista. DellaKTM Super Duke, ad esempio, si è sempre elogiata la bellissima ciclistica, main cima alla lista dei desideri dei tester c'è sempre stato un motore un po' piùpotente e con un allungo maggiore. Anche in occasione dellapresentazione della versione R (avvenuta in Pannonia lo scorso anno)l'unica critica che mi ero sentito di portare era quella dellapotenza ormai insufficiente a contrastare le varie Tuono, Morini,Speed Triple e compagnia.
VOGLIA DI PISTA In fondo la R èuna moto che non nasconde la sua voglia di pista; è una nakedestrema (addirittura monoposto) ed è la portabandieradella KTM nei campionati riservati alle Roadster. Con unaciclistica così performante era davvero un peccato che nonavesse un motore all'altezza per un utilizzo davvero sportivo inpista (perché per la strada i suoi 120 cv bastano e avanzano).
A PROVA DI INCONTENTABILE KTM ha ancora unavolta fatto tesoro dell'esperienza e dei commenti arrivati da giornalisti e clienti. LaSuper Duke R arriva sul mercato proprio con l'intenzione disoddisfare gli incontentabili, non deve più abbassare losguardo alla voce "potenza" perché i tecnici diMattighofen hanno lavorato sodo sul V2 LC8 e lo hanno spremuto finotirarne fuori 132 cv a 10.000 giri, con una coppia di 102 Nm a8.000 giri. In soldoni, l'incremento ottenuto è del 10 %,esattamente 12 cv in più della "vecchia" R. Se quindiavete intenzione di divertirvi in pista con una nuda ultraperformantee il colore arancio vi ha sempre preso adesso non avete piùscuse.
LA CICLISTICANON CAMBIA Ovviamente il progetto non èstato stravolto, per distinguere la nuova R dalla vecchia occorredavvero l'occhio clinico; Stessa linea, stessa grafica, stessaciclistica, stesso codino monoposto. L'unica differenza che saltaall'occhio è la scritta Akrapovic piazzata sul bellissimocollettore di scarico realizzato dallo specialista sloveno. Arrivaper la prima volta come equipaggiamento standard su una moto diserie e sembra chiedere a gran voce silenziatori aperti. Invece,ovviamente, anche la R 2008 è regolarmente omologata conil silenziatore standard a noi ben noto. Ma, conoscendo anche ilcliente tipo, non so quanto a lungo il silenziatore originale resteràal suo posto.
OPERATA AL CUORE Gran parte del lavoro èstata svolta ovviamente la dove l'occhio non può arrivare,ovvero all'interno del motore. Il V2 ha subito davvero unoperazione a "cuore aperto" che lo ha cambiato profondamente. Diinvariato ci sono praticamente solo i carter, la trasmissione e icilindri perché tutto il resto è stato modificato ocambiato. Nuovi sono l'albero motore, le bielle, i pistoni(ultraleggeri con riporto in DLC), gli alberi a camme, le candele e lebobine.
TESTA NUOVA Anche le teste sono state rivistenelle sezioni dei condotti e adesso adottano valvole di aspirazionemaggiorate (da 38 a 41 mm) realizzate in titanio, e azionatedalle stesse molle NHK che muovono anche le valvole della RC8. Nelleteste, oltre ai condotti, è anche cambiato il percorso delliquido di raffreddamento, mentre sono nuovi i coperchi valvole,ora realizzati in Magnesio. Un motore praticamente nuovo, quindi,che beve benzina da un nuovo corpo farfallato da 52 mm (lostesso della RC8) e che, oltre ad aver guadagnato cavalli, hasoprattutto guadagnato la dove era davvero troppo carente ovveronell'allungo. Ora la zona rossa si è spostata di ben 900giri , con il limitatore che da 9.600 èora piazzato a quota 10.500 giri, per un allungo che, finalmente, èin linea con quello della concorrenza.
SVILUPPATA IN PISTATutto, giurano in KTM, senza intaccare assolutamente l'affidabilità. C'è da credergli, visto che questa moto è statasviluppata direttamente in pista alla 24 ore di Oschersleben e ioche c'ero ho visto con i miei occhi le due Super Duke finire la garaper due anni di seguito. Oltre al look non cambia nemmeno il prezzo che resta (per fortuna) fermo a 13.900 € franco concessionario. La nuova "R" sarà disponibile a fine giugno.
COME VA Che in KTM abbiano le corsenel sangue non è cosa nuova, che però arrivino adorganizzare una gara tra giornalisti al Salzburgring perdimostrare i passi avanti fatti dal loro motore e l'indole pistaioladella Super Duke R è una cosa leggermente no limits... Sequalcuno avesse dubbi sull'affidabilità del V2 austriaco sifaccia avanti e chieda pure. Per due giorni le Super Duke R hannogirato su questo circuito pazzesco (dove con la KTM si gira a 170 dimedia) a manetta completamente spalancata e sempre sull'orlo dellimitatore (spesso chiamato in causa anche in sesta sui curvoniaffrontati a 250 orari).
PRENDIAMOCI LA MANO Risultato: tuttele moto al traguardo, tranne quelle cadute a causa di qualche collegaun po' troppo adrenalinico. In effetti, la formula studiata dalla KTMaveva del diabolico: un giorno di prove libere per prendereconfidenza con le velocissime curve del "ring" (dove, credetemi,servono davvero gli attributi per tenere sempre aperto) e con le Pirelli DiabloCorsa III montate di primo equipaggiamento (altra novitàdi quest'anno).
GARA A COPPIEIl secondo giorno, gara"quasi" vera, con tanto di gomme in mescola, trasponder, proveufficiali e garetta a coppie da 16 giri, in cui, un po' perstemperare la tensione che andava crescendo di minuto in minuto èstato scelto di accoppiare i piloti più veloci con i piùlenti creando in questo modo team omogenei. Partenza tipo Le Manse via: belgi con italiani, inglesi con francesi (quasiincredibile!), tedeschi con giapponesi tutti contro tutti.
COMEAL MONDIALE Era quindi praticamente inevitabile che fin dalle prove libere si creassero gruppidi piloti che sfruttavano le scie (fondamentali in questocircuito) manco fosse una gara del mondiale 125. Alla fine quasitutti (me compreso) si sono fatti trascinare al punto da dimenticarsiil motivo principale per cui eravamo in quel posto: provare lamoto.
SAZIA DI CAVALLI Moto che, va detto, va davvero bene.A parte l'ostinazione da parte dei sospensionisti KTM di proporre settingsempre troppo rigidi (che comunque caratterizzavano anche lavecchia R), la nuova Super Duke ha davvero ben impressionato anchein un circuito in cui i cavalli non sono mai abbastanza.Appena la accendi capisci che li sotto c'è qualcosa di più arrabbiato.
BELLA SOTTO, CATTIVA IN ALTO Il motore sembrafremere più di prima, come se lui stesso avesse voglia dicorrere. Il buon lavoro degli ingegneri KTM non solo ha portato piùcavalli e più giri, ma soprattutto non ha "svuotato" ilmotore ai bassi. Così la Super Duke non ha perso la suaprincipale caratteristica, ovvero la curva di coppia assolutamente piatta che si traduce in una spinta prorompente ai bassi emedi regimi. Oraperò il V2 austriaco può permettersi di fare la vocegrossa anche agli alti. Se prima la festa finiva fin troppopresto, adesso, attorno agli 8.000 giri, dove il motoreprecedente inizia a perdere smalto questo invece riceve un impulsoe continua a spingere con ancora più grinta fino ai 10.500giri indicati, con un regime ideale di cambiata che si attesta sui 10.000 giri.
A 10 SI CAMBIA Un motore che davvero ora non ha più nulla dainvidiare a qualsiasi bicilindrico sulla piazza, e che, alla facciadell'aerodinamica certo non favorevole è stato capace dispingere la R a 249 orari effettivi misurati dal mio GPS (indicati254 a 10.500 con il limitatore in azione) alla fine del salitone di Salisburgo, giusto prima del curvone adestra dove, chi tiene alla salute, toglie una marcia e cala un po'il gas.
IL NUOVO RIFERIMENTO? Insomma la KTM non ha persola sua proverbiale guidabilità ed ha guadagnato parecchio inprestazioni, nulla da dire al solito sulla ciclistica se non perl'assetto troppo rigido che dopo qualche intervento sui freniidraulici (aperti in entrambe le direzioni sia sulla forcella sia sul mono) mi è subito piaciuto di più. Piazzata infrenata (i freni sono al top), agilissima come al solito nei cambi didirezione, sempre divertente da guidare, adesso ha che ha anche ilmotore giusto. Per le altre in pista sarà davvero dura starledietro.
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Pubblicato da Stefano Cordara, 15/05/2008
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