Più nuova di quel che appare, la Super Duke alza ancora il suo già invidiabile potenziale. Rivista nell'estetica e nella tecnica offre un migliore colpo d'occhio ma soprattutto una guida più efficace e piacevole in ogni condizione. Una volta in sella è difficile resisterle.
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COM'È Non contenta di avere per le mani una delle naked più divertenti ed efficaci in assoluto, KTM, a due anni di distanza dal lancio, ha rimaneggiato la sua Super Duke raddoppiando addirittura l'offerta. Per il 2007 la nuda austriaca sarà proposta, infatti, in due versioni la "normale" e la "R" che spicca per una ancor maggiore attitudine sportiva, e per un corredo tecnico di primo piano, tutto enfatizzato da un abbinamento telaio arancio e plastiche nere che le rende certamente cattivissima. Ma della R ne parleremo più avanti, adesso è il caso di concentrarci sulla Super Duke "normale", per quanto normale possa essere questa moto.
SECONDA GENERAZIONE A dispetto di quanto si possa immaginare guardandola, in KTM hanno messo mano in modo piuttosto approfondito alla loro nuda che adesso si può considerare una moto di seconda generazione. La Super Duke era la prima stradale vera per KTM e, sebbene sia riuscita benissimo al primo colpo e sia tutt'oggi una delle naked più appaganti da guidare su strada e in pista, meritava che ne venisse smussato qualche spigolo.
RINOPLASTICA Smussata non solo nella tecnica: mentre gli ingegneri lavoravano su telaio e motore (vedremo poi come) Gerard Kiska ha tracciato qualche nuova linea ridisegnando il frontale che perde un po' il nasone teutonico per diventare molto più gradevole. Anche il serbatoio è stato rifatto guadagnando 4 litri preziosissimi (l'autonomia era uno dei punti deboli della Super Duke).
CONSIGLI PREZIOSI A Mattighofen sono stati molto attenti ai commenti e ai consigli arrivati da chi ha guidato la Super Duke e sono intervenuti di conseguenza. Così, se lastrumentazione della prima versione era stata giudicata un po' povera, ecco che per il 2007 ne arriva una tutta nuova, modernissima nell'estetica e completa nelle indicazioni. Cambiano, poi, tanti dettagli (frecce, paracalore sulla marmitta, parafango), e sulla versione arancio c'è un maggiore uso del nero (sella-serbatoio) che rende l'impatto estetico molto più gradevole.
RADIALE Ma i cambiamenti più importanti sono, al solito, quelli che non si vedono. In occasione della presentazione all'Eicma, KTM ha tenuto un basso profilo non svelandoci tutti gli interventi effettuati su motore e ciclistica che invece sono tanti e importanti. Il cambiamento tecnico più evidente è senz'altro l'arrivo delle pinze radiali che rimpiazzano le precedenti triple bridge, peraltro già esuberanti nella potenza frenante.
AGILE MA NON SOLO L'agilità straripante è sempre stato uno dei punti di forza di questa moto, ma i tecnici hanno anche raccolto informazioni dagli utenti che in certe condizioni (guida ad alta velocità o con pneumatici usurati) avrebbero preferito uno sterzo più saldo tra le mani. Ecco quindi che è stata modificata l'inclinazione del cannotto di sterzo che adesso ha quote più rassicuranti (da 23°5" a 23°9") fermorestando l'avancorsa di 101,7 mm, invariata grazie alla modifica dell'offset delle piastre. Cambiano poi completamente i settaggi delle sospensioni, sia forcella sia l'ammortizzatore (che già dalla prima versione ha la doppia regolazione) hanno molle con K più rigido e cambia anche la taratura idraulica, inoltre arrivano nuove scarpe, le Dunlop D 208 RR, più sportive delle precedenti P irelli Diablo.
MOTORE RIVISTO Ma ovviamente i tecnici austriaci non si sono fermati qui.Interventi mirati hanno interessato anche il bicilindrico a V di 75° che a due anni di distanza continua a detenere il record di compattezza e leggerezza per un twin di serie. Obbligatoria l'omologazione Euro 3, (che KTM ha ottenuto senza usare silenziatori gonfi come dei palloni), ma gli interventi a testa (rifatta la camera di combustione e nuovi condotti di aspirazione e scarico) e soprattutto all'elettronica hanno portato grandissimi benefici soprattutto nel migliorare il carattere del motore. Non cambiano i dati di potenza massima 120 cv a 9.000 giri e la coppia 100 Nm a 7.000 giri, ma la schiena è aumentata ulteriormente (come se ce ne fosse stato bisogno) e la zona rossa e il limitatore si sono spostati di 300 giri in alto, arrivando a quota 9800 giri.
IN PISTA PER CORRERE Insomma dopo questi interventi la Super Duke è una moto ancora più matura, promette non solo una maggiore fruibilità ma anche prestazioni migliorate in pista. Un posto dove presto ci abitueremo a vederla, visto che KTM Italia esordisce quest'anno con un trofeo dedicato: 4 gare in cui le arancioni faranno vedere di che pasta sono fatte, se foste interessati le iscrizioni sono ancora aperte. La Super Duke 2007 costa 12.800 € franco concessionario.
COME VA E' proprio vero che sono le piccole cose a fare grandi differenze. La Super Duke 2007 pare essere nata per dimostrarlo. A bordo nessuna sorpresa se non che la sella è appena più bassa che in precedenza (5 mm) e il manubrio è ruotato all'indietro di qualche grado così da essere più vicino al pilota. Posso dire di conoscere abbastanza bene la Super Duke (visto che ci ho anche corso un paio di volte), e proprio per questo guidare questa nuova edizione è stata una piacevole sorpresa. La sera prima di provare le moto il PR di KTM mi aveva detto: "vedrai, sarai sorpreso di come è cambiata la moto, dopo 15 km ti ricorderai di queste mie parole". Sinceramente ho impiegato anche di meno.
NUOVO CARATTERELa Super Duke è effettivamente cambiata nel carattere rispetto alla precedente versione. Si fa prima a provarla che a descriverla; chi non ha mai avuto a che fare con lei, troverà ancora quel motore rabbioso, incredibilmente pieno ai bassi e ai medi regimi che tanto ci è piaciuto la prima volta, e troverà anche quella moto leggera e reattiva come è sempre stata la KTM. Chi invece ha già guidato una Super Duke non potrà non notare il carattere più "smussato" rispetto alla precedente.
CATTIVA MA MORBIDA Non è che abbia perso cattiveria o reattività, anzi, è solo che ogni fase della guida avviene in modo più rotondo ed omogeneo. Dall'accelerazione alla impostazione delle curve, la Super Duke si comporta in modo più rassicurante e vellutato. Gli inglesi, che hanno una parola buona per tutto, direbbero che è più "smooth". Il bello è che l'efficacia è restata la stessa, anzi è addirittura aumentata. Il motore prima rabbioso e un po' ruvido, adesso è un esempio di potenza e dolcezza assieme.
RABBIA DA SFRUTTARE Un dente in meno di pignone lo rende ancora più brillante ma la risposta al gas, pur perentoria, è molto meno aggressiva. Ne giova senza dubbio la guida su strada, dove adesso è diventato più piacevole non solo guidare forte ma anche andare a spasso. Chi ama la bella guida non può non innamorarsi di questa moto, il V2 è un portento di coppia e prontezza, ad ogni apertura del gas reagisce con forza e con le nuove tarature dimostra anche di gradire di più l'allungo vicino alla zona rossa. Se prima, infatti, poco oltre gli 8.500 giri indicati gli restava poco da dire, adesso si riesce ad insistere anche oltre i 9.000 senza che la spinta cali in modo consistente, con vibrazioni che si fanno evidenti oltre quota 7.000 e si concentrano in zona pedane.
IMBATTIBILE SU STRADA Un motore perfetto per una moto sportiva da strada. Sui percorsi montani dove l'abbiamo provata dubito che ci siano molte moto in grado di tenerne il passo, anche perché in questo aggiornamento la ciclistica è migliorata ancora più del motore. La modifica all'inclinazione di sterzo e la nuova taratura hanno completamente eliminato quella sensazione di leggerezza di sterzo della prima versione. Come mi era capitato di dire allora la Super Duke non era nè instabile né nervosa ma a qualcuno, quel suo sterzo un po' leggero poteva dare poca fiducia.
STERZO STABILE Gli ingegneri KTM hanno preso atto e il modello 2007, pur mantenendo una agilità da riferimento (anche perché probabilmente è la più leggera di tutte le mille) ha conquistato una presenza di sterzo notevolissima, pari a quella della Aprilia Tuono, per me un riferimento in questo senso. Il risultato di una ciclistica più precisa e di un motore dalla risposta meno violenta è che si guida con più fiducia, ci si si fida di più a buttarsi in piega e su strada si è molto più efficaci e veloci.
IL MEGLIO DEI FRENI I freni non avevano certo bisogno di migliorie, le pinze radiali però ormai ce l'hanno tutte le naked per cui era logico arrivassero anche sulla KTM; per me resta sempre la leva un po' lontana dal manubrio (tipico delle pompe radiali Brembo), mentre la potenza è perfino in esubero per la strada anche se l'attacco della frenata mi è parso (per fortuna) più morbido che sulla versione precedente, probabilmente per pastiglie di mescola differente.
IN PISTA Gli effetti positivi della guida su strada si ripercuotono ovviamente anche nella guida in pista, dove la 990 austriaca mette in mostra tutto il suo potenziale. È soprattutto qui che si gode del miglior allungo del motore perché quei 3-400 giri in più che concede il bicilindrico vengono buoni quando si deve tenere la marcia tra una curva e l'altra. Va da se che a Calafat la Super Duke ha fatto una gran figura, bel motore grande agilità del volteggiare nelle esse, freni eccellenti.
SOTTO LA SELLA, GLI ASSETTI In pista abbiamo anche potuto provare anche l'assetto sport consigliato da KTM (lo troverete sotto la sella, assieme agli altri due proposti, comfort e standard), ma sono tornato subito sui miei passi per via dell'asfalto di Calafat, molto sconnesso in cui era meglio stare sul morbido piuttosto che sul rigido. Questo dimostra anche come la Super Duke sia sensibile alle regolazioni e come già l'assetto standard sia di ottimo livello. Una vera sportiva spogliata, dunque.
Lo sterzo più saldo tra le mani si apprezza anche tra i cordoli, dove senza dubbio si gode di un avantreno più preciso che aiuta a guidare veloci in modo ancora più incisivo. Se già prima la KTM era una brutta bestia per le altre naked in pista, adesso lo è ancora di più.
SCARPE BUONE Chiudo con una lode ai Dunlop D 208 RR che su questa moto hanno davvero fatto un figurone, precisione di guida su strada, gran feeling in ogni situazione e gran grip in pista le rendono ottime compagne di una moto che sia su strada, sia in pista punta al divertimento assoluto. E centra perfettamente l'obiettivo.