Linea che più anticonformista non si può e prestazioni super. la KTM ha creato una monocilindrica da favola. Costa tanto, offre tanto.
DIVERSA DA TUTTE L'abito disegnato per lei da Kiska poteva essere il suo tallone di Achille. Invece, anche lui, si è trasformato in uno dei suoi punti di forza. Il successo commerciale della 690 di Mattighofen è stato tale da sorprendere perfino i vertici della filiale italiana. Un successo meritato, perché questa monocilindrica ha davvero messo in mostra doti tali da annichilire la concorrenza.
CHE BEL SINGLE! Lo abbiano detto in occasione della prima prova e ci ripetiamo per questa comparativa, il mono KTM è così "avanti" che ci vorranno anni per raggiungerlo. Basta avere l'opportunità di provarlo per capire chenon è solo per la potenza (al nostro banco quasi 66 cv, una cavalleria quasi da bicilindrica) ma per come è in grado di erogarla, senza un buco, senza vibrare. Da un motore così spinto sarebbe lecito attendersi un comportamento scorbutico invece il mono austriaco stupisce anche per la silenziosità (di scarico e meccanica) e per morbidezza con cui risponde al gas.
COSTOSA MA PREGIATA Ai giri più bassi non è vivacissimo ma è anche quello che ha il range di erogazione utile più ampio in assoluto, dai 3.000 agli 8.000 indicati si gode di una spinta che gli altri mono si possono solo sognare, oltrettutto gestita da un cambio a sei merce perfettamente spaziato. E poi l'iniezione con il semi ride by wire e la frizione antisaltellamento di serie sono tutte cosette che fanno pesare meno il fatto di spendere una cifra superiore agli 8000 Euro. Anche perché attorno al motore KTM ha costruito una moto di grande qualità ciclistica. Pinza radiale, sospensioni WP di quelle buone, materiali di qualità e la strumentazione più completa delle tre rendono il valore di questa moto adeguato al prezzo.
MOTARD SUI GENERIS La SM 690 è impostata più da stradale che da motard vera e propria, la sella è piuttosto scavata (per poter essere a portata di gamba umana) e ovviamente non consente di muoversi longitudinalmente come si vorrebbe nella guida spinta. Tuttavia, a parte questo, la mono di Mattighofen esce vincente da qualsiasi confronto, perché mette sulla bilancia non solo le eccellenti prestazioni del suo motore ma anche una ciclistica agilissima e un peso realmente ridotto.
VELOCE IN TUTTO Un po' puntata sull'avantreno richiede un paio di curve per poter prendere le misure alla velocità con cui si fionda alla corda e poi è tutto divertimento sia che stiate smanettando su un budello di curve (dove l'antisaltellamento vi trasformerà in novelli piloti anche se non avete mai derapato in vita vostra), sia che stiate semplicemente per andare al lavoro.La praticità è nella media per questo tipo di moto, fissare un borsone con i ganci elastici è un po' complicato ma non impossibile e il passeggero sta più comodo di quel che si pensi.