Per le off road è già l'anno nuovo e KTM rompe il ghiaccio in Svezia presentando la sua gamma 2009, che non viene stravolta ma aggiornata seguendo il criterio dell'evoluzione continua. Nell'enduro torna, chiesta a gran voce, la cilindrata 400. Nel cross tutte nuove le "mini" 50 e 65, due attrezzi incredibili per forgiare nuovi talenti.
COM'È Due tempi, quattro tempi, enduro cross e mini cross. Da 50 a 530 centimetri cubi. Non c'è che dire le off road arancioni non si sentono sole, sono davvero una famiglia numerosa, la più numerosa del mondo. Non a caso rende il Marchio di Mattighofen leader sul mercato in questo segmento, con moto praticamente imbattibili nell'enduro e ultimamente molto competitive anche nel cross.
EVOLUZIONE CONTINUA Ma siccome per restare leader non bisogna mollare di un millimetro, ecco che KTM ha già pronta la sua gamma prossima ventura, caratterizzata innanzitutto da nuove grafiche (un pelo meno aggressive a mio parere, ma ci sono anche le Six Days, cattivissime) e da una lunga serie di affinamenti, che, come unico scopo, hanno quello di rendere le moto ancora più competitive. Tante migliorie, quindi, anche se non mancano le novità assolute.
MINI CROSS, MAXI MOTORI Le prime due sono riservate ai "pilotini", quelli che nemmeno sanno leggere ma già iniziano a cimentarsi su doppi salti e panettoni. A loro la Casa di Mattighofen mette a disposizione due mezzi micidiali, entrambi con un motori inediti realizzati internamente da KTM (prima questi motori erano realizzati dalla Betamotor). La SX 50, con cambio automatico, ma ancor più la SX 65 con un pepatissimo due tempi a sei marce, sono attrezzi professionali in tutto e per tutto, che condividono con le moto grandi le medesime soluzioni tecniche per la ciclistica e la meccanica. Hanno sospensioni regolabili, freni ultraleggeri con dischi a margherita, Stesse identiche sovrastrutture, frizione idraulica (per la 65). Sono solo in scala ridotta.
50 RIVOLUZIONARIO Il motore 50 "made in Austria" è un vero gioiellino, rivoluzionario per la disposizione degli organi interni con la frizione (automatica) calettata su un albero intermedio e piazzata sotto l'albero motore per centralizzare le masse. Un piccolo gioiello che va provato per capire quanto diavolo possano andare forte queste minicross in mano ad un pischello di 20 kg.
CROSS: MECCANICA AGGIORNATA Le moto dei grandi, invece, non ricevono cambiamenti epocali ma solo una lunga serie di aggiornamenti che ne affinano l'erogazione e il comportamento dinamico. Nel cross si conferma la gamma con le piccole 2T (125 e 150 che poi è la vecchia 144 con un nuovo nome) che adottano cilindri con una nuova cinematica della valvola di scarico, nuovi pistoni, una nuova centralina (con due mappature, presenti su tutta la gamma) oltre a un nuovo carburatore Kehin da 38.
QUATTRO TEMPI Le quattro tempi (tutte con avviamento elettrico) sono state modificate negli alberi a camme (diverse alzate e diagrammi), hanno una distribuzione alleggerita e un cambio rivisto nella terza e quarta (la 250 SX-F) per migliorare la robustezza. La 505 perde una marcia (da 6 a 5), mentre la 450 conquista per prima tra le moto di serie la camera di risonanza sul collettore di scarico, che oltre a diminuire la rumorosità migliora l'erogazione.
CICLISTICA NOTADi dettaglio le modifiche alla ciclistica (telaio in acciaio, forcellone in alluminio, ammortizzatore con PDS) che vede più che altro interventi secondari, il più importante dei quali è l'aumento del diametro dello stelo del monoammortizzatore. Per tutte arriva una nuova leva della frizione che può ruotare di 90° evitando così le rotture in caso di caduta.
ENDURO: L'INIEZIONE PUÒ ATTENDERE Le EXC enduro seguono praticamente a ruota le cross, ricevendo più o meno le stesse evoluzioni con l'aggiunta di una nuova frizione modificata per le grosse 4T. Riguardo all'alimentazione, la novità è... che non ci sono novità. KTM resta fedele ai carburatori Keihin e non si unisce al filone delle enduro "iniettate" che sta crescendo anno dopo anno. Il motivo è presto detto, KTM è di fatto pronta con l'iniezione, ma questo sistema di alimentazione non è molto ben visto dai clienti, che nell'enduro amano ancora il fai da te e vedono nell'iniezione un sistema ancora troppo "chiuso". Per cui, per il momento a Mattighofen non ritengono opportuno adottarlo.
DUE TEMPI PER SEMPRE Così come non ritengono assolutamente opportuno pensionare il 2T che, anzi, continuano a sviluppare promettendo motori ancora più evoluti in un prossimo futuro, capaci di soddisfare anche la Euro 4. Gli appassionati di questo tipo di motorizzazione quindi si tranquillizzino, sentiremo ancora per parecchio il profumo di miscela e il ronzio metallico delle espansioni. Per la ciclistica, da segnalare l'arrivo della nuova forcella da 48 con steli e foderi inediti.
BENTORNATA 400 La vera novità è il ritorno della cilindrata 400: sparita dalla gamma l'anno scorso è tornata all'ovile chiamata a gran voce a tutti quegli appassionati che non corrono ma cercano il compromesso perfetto tra prestazioni e facilità di guida. Proprio quello che offre la nuova 400, la migliore per l'endurista da diporto.
COME VA In Svezia piove sempre e in moto ci vanno in pochi. Chi non la pensasse così può andare al Linkoping Motor Stadion, una specie di paese dei balocchi dove su un'area di parecchi ettari potrà trovare una pista da velocità, una da motard, un campo da cross, una pista di kart e un bosco infinito dove "endurare" a piacimento. Come KTM abbia scovato questo angolo di paradiso (peraltro molto frequentato) non è dato sapere, quello che è certo è che posto migliore per provare le nuove orange 2009 non potevano trovarlo.
DUE GIORNI DI POLVERE In questo comprensorio abbiamo potuto assaggiare per due giorni tutte le moto della gamma, fino a farci venire i calli. Al solito mi sono concentrato sulle enduro, lasciando le cross a chi è più tecnico e ne capisce più di me. In rappresentanza delle 2T ho scelto la 300 EXC, una moto per me quasi perfetta per come riesce ad unire prestazioni e dolcezza. In più ha la comodità dell'avviamento elettrico, certo non necessario su una due tempi ma che resta sempre e comunque una gran bella comodità. Una gran bella moto, non a caso in vetta alla classifica del mondiale Enduro.
400 IL GIUSTO MEZZONella mia personale hit parade è sempre stata al primo posto, ma quest'anno è insidiata dalla EXC 400 che davvero è un compromesso perfetto per chi non cerca il tempo in prova speciale (solo perché non ci si può correre...) ma vuole passare una giornata tra i boschi con un attrezzo professionale e senza troppi patemi. La 400 in questo caso è davvero la cilindrata ottimale. Più "piantata" sull'anteriore e meno reattiva della due tempi, tende a scartare meno sull'ostacolo, ha un po' più inerzia, ma resta comunque molto gestibile e richiede meno malizia rispetto alla 250: il motore è vigoroso quanto basta per passare l'ostacolo con un colpo di gas senza continuare a chiamare in causa la frizione per mantenerlo al giusto regime.
450 PER PILOTI, 530 PER SUPERUOMINI È meno stancante della 450 perché quei 50 cc in meno ne rendono le reazioni meno violente e più gestibili. La quattroemmezzo è il classico mezzo da prova speciale, potente, reattivo, ma anche meno facile. Per non parlaredella 530, un puledro dal motore potentissimo, con cui o vai pianino godendoti un motore infinito che porta fuori da qualsiasi situazione, oppure, se lo vuoi domare, devi essere un vero esperto.