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Prova

Kawasaki Ninja ZX-10R 2008


Avatar Redazionale, il 06/12/07

16 anni fa - Più potente ma più facile

Tutta nuova sopra e sotto, la Ninja per il 2008 si presenta con prestazioni bomba ma molto più gestibili. Migliorano agilità ed efficacia e il motore guadagna una erogazione prima sconosciuta. L'abbiamo provata a Losail girando in tempi impressionanti.



A bordo della Ninja
a Losail



Guardala in grande



 



COM'È
Che ad Akashi abbiano cambiato il modo di intendere le loro sportive è ormai cosa nota. Che il centro stile ami osare con linee fuori dagli schemi è altrettanto noto. E se non ve ne foste ancora accorti la nuova Ninja 1000 fa di tutto per farvelo notare. Un po' come quelle signore che ad un certo punto cambiano vita e si rifanno il look, lasciandosi andare a qualche trasgressione, la Ninjona ha buttato il corpulento vestito levigato, e ne ha indossato uno attillato e tutto spigoli. È andata in palestra, e si è trovata con un sederino più snello e rialzato e già che c'era si è rimpicciolita e adesso veste una taglia in meno.

TUTTA NUOVA Insomma è un'altra moto, e per capire quanto si sia rimpicciolita vi basti guardare le foto di azione con il pilota in sella. In Kawasaki non hanno solo spinto con il design (piuttosto ardito in alcuni particolari) ma hanno anche fatto un notevole lavoro di miniaturizzazione. La nuova Ninja (come fu la prima 1000) è davverocompatta e strettissima, una 1.000 mignon. Ad Akashi devono quindi aver preso molto sul serio le critiche piovute sulla versione precedente, sicuramente molto aerodinamica ma anche fin troppo pacioccona per la missione che doveva compiere.


RITORNO ALLE ORIGINI
Con la versione '08 la Ninja 1000, invece, vuole tornare alle origini, almeno quanto a dimensioni, ma invece di essere l'animale scorbutico che fu la prima 1.000, punta molto sulla gestibilità delle prestazioni. Moltissimo è stato cambiato soprattutto per rendere la moto più efficace e comunicativa con il pilota.

CERVELLONA Ma la vera innovazione sta nella gestione elettronica con un sistema che Kawasaki ha battezzato KIMS (Kawasaki Ignition Management System, quanto gli piacciono le sigle ai giapponesi!) un sistema che non è un vero e proprio controllo di trazione ma che davvero ci si avvicina molto. Non ci sono le classiche ruote foniche delle moto con il traction control, ma sulla Kawasaki, a seconda di come e quanto si apre il gas, il sistema legge gli improvvisi aumenti di regime di rotazionecome slittamenti della ruota motrice e di conseguenza ritarda l'accensione ripristinando la trazione in modo dolce aiutando il pilota a "rientrare in carreggiata".


DALLA SUPERBIKE
Il KIMS, sia pur molto semplificato, è analogo ai sistemi utilizzati in superbike e consente anche, se il pilota lo vuole, di derapare, impennare e quant'altro. Detto in soldoni, un pilota "normale" che non violenta il gas in uscita di curva ha da questo sistema un aiuto concreto (leggere il "come va", please) ma è meglio chiarire il sistema non si sostituisce al pilota, e non impedisce quindi di mettersi in testa la moto nel caso si esageri davvero. Insomma come Suzuki, anche Kawasaki ha cercato più potenza ma si è anche data da fare perché la moto sia molto più gestibile. Le strade sono differenti (tre mappature per la Gixxer, sistema KIMS per la Ninja) e questa intrapresa da Kawasaki pare davvero molto interessante. Curioso che gli stessi giapponesi tendano a sminuirla... Bah, valli a capire.

MOTORE RIVISTO Al di là di questo, il quattro cilindri in linea è stato rivisto in modo piuttosto approfondito, l'albero motore si è alleggerito di un kg, i condotti di aspirazione rimodellati per offrire una fluidodinamica più efficace, le valvole di scarico (in titanio come quelle di aspirazione) diminuiscono di 1 mm di diametro, e gli alberi a camme hanno profili e alzate differenti. Modificati anche i rapporti del cambio (prima, quarta e quinta sono più corte) e finale (un dente in più di corona), mentre l'iniezione adotta ancora il sistema a doppia farfalla ma con condotto ovale e doppi iniettori.

POTENZA RECORD Interventi che naturalmente hanno incrementato ulteriormente la cavalleria. Il che significa che, una volta assorbita la "batosta Euro 3" i costruttori hanno di nuovo iniziato a marciare spediti trovando altri cavalli. Nel caso della Ninja sono diventati 188 in aria calma e addirittura 200 con il RAM air in pressione.


CICLISTICA OTTIMIZZATA
Di pari passo con le modifiche al motore vanno anche i cambiamenti alla ciclistica. Il caratteristico telaio "backbone" della Ninja è stato ridisegnato seguendo le indicazioni dei piloti SBK per offrire un miglior feeling al pilota modificandone gli spessori delle pareti esterne e aggiungendo nervature interne, per evitare gli "avvitamenti" in curva ma avere una ciclistica morbida gestibile. Sulla nuova Ninja cambia anche la collocazione della testa di sterzo che si è spostata in avanti di 10 mm, allungando di fatto la moto, visto che l'interasse è passato da 1.390 a 1.425 mm, così che la Kawasaki diventa la più lunga tra le sportive 1.000 made in japan.

PIVOT IN BASSO Anche l'attacco del forcellone (nuovo anche lui) è stato spostato (in basso) così che si è modificata la distribuzione dei pesi (più sul posteriore). Le ruote non sono più ottenute per fusione ma sonofuse e fucinate perdendo quindi un po' di peso, che tuttavia ha un dichiarato superiore alla moto precedente: 179 kg a secco.


MOLLA A BAGNO D'OLIO
Il lavoro sulla ciclistica termina con le sospensioni che contrariamente a quanto era stato anticipato sono nuove in tutto e per tutto. La forcella Kayaba da 43 mm utilizza un nuovo layout con la molla in basso che lavora completamente immersa nell'olio. L'ammortizzatore posteriore è mosso da un nuovo leveraggio ed offre di serie la doppia regolazione alte e basse velocità.

DUE PASTIGLIE Per i freni la Kawa torna all'antico abbandonando le 4 pastiglie a favore di nuove pinze radiali (sempre Tokiko) a due pastiglie. Insomma si fa prima a dire cosa non è cambiato che quello a cui ad Akashi hanno messo mano, cambia anche il prezzo, per fortuna non di molto. Il prezzo non è ufficiale ma dovrebbe essere molto vicino ai 13.700 € franco concessionario Euro più Euro meno.


COME VA
Che belle le ultime presentazioni di moto sportive Kawasaki. La nuova tendenza di Akashi vuole portare il tester a dare il meglio di sé mostrando davvero tutte le potenzialità sportive della moto. Così, qui a Losail come l'anno scorso al Barber Motorsport, pare di essere più ad una gara che ad un press test. Gomme in mescola, termocoperte, assetti personalizzabili all'infinito e due giorni di prove in cui testare a fondo le Ninja. Una specie di paese dei balocchi che ogni appassionato vorrebbe visitare. E la Ninja ha fatto la sua parte, quella della star.

BELLA GUIDA Se esteticamente alcune scelte estreme del centro stile Kawasaki possono fare discutere, la guida della nuova Kawa, invece pare abbia messo tutti d'accordo. Lo ha fatto con degli argomenti inconfutabili, il feeling di guida da riferimento e i tempi sul giro che in alcuni casi sono stati addirittura sorprendenti se pensiamo che abbiamo guidato una moto con luci, targa e scarico catalizzato Euro 3.

PRONTI AL VIA Ma andiamo per gradi. A Losail ci sono arrivato con un bel bagaglio di esperienza, quella fatta con la nostra Suzuki da Endurance durante la 8 ore. Logico che a poco meno di un mese di distanza io sia ancora piuttosto "caldo" sul circuito e sui riferimenti. Per cui, grazie anche al fatto che le gomme scelte per la presentazione sono le performanti Pirelli Supercorsa SC2 (la moto arriverà però dai concessionari con le Diablo Corsa III) entro in pista senza troppe remore. La Ninja non impiega molto tempo a farmi capire che ha compiuto un vero e proprio salto generazionale.


RITORNO AL PASSATO
La posizione in sella è tutto sommato uguale alla vecchia moto (manubri belli larghi, sella ampia, più spazio in lunghezza, ma anche pedane un po' troppo avanzate per i miei gusti), ma questa è davvero l'unica similitudine che troverete con il vecchio modello. Perché con la nuova 1.000 in un certo senso si torna al passato, a quella ZX-10R prima versione che con la sua compattezza ed essenzialità e il suo carattere focoso aveva stregato più di un appassionato. Peccato che quella moto fosse un tipo davvero poco socievole, un purosangue addomesticabile solo da mani veramente esperte che poteva metterti in difficoltà.

POTENZA IN BUONE MANI Qui, invece, da quel punto di vista siamo su un altro pianeta. La nuova Ninja riguadagna agilità e (tanta) rapidità di ingresso in curva, ma più che un puledro bizzoso ora è un cavallo da corsa. In Kawasaki sono riusciti ad imbrigliare l'esuberanza del quattro cilindri in una ciclistica finalmente agile ma anche user friendly capace di trasmettere molto più feeling a chi guida. Un bel passo avanti non c'è che dire. Losail, ormai lo sappiamo, è un circuito particolare dove non emergono alcune caratteristiche e/o limiti delle moto. Manca ad esempio una vera chicane dove violentare la moto in un pif paf, e le veloci curve in appoggio fanno sì che il motore stia sempre nei regimi ideali. In compenso ci sono un paio di cambi di direzione a gas spalancato dove se la moto non gira, fai una fatica bestiale e in questo frangente i miglioramenti sono tangibili. Inoltre qui servono stabilità e feeling sull'anteriore, doti che alla nuova Ninja non difettano di sicuro.


INGRESSO ALLA GRANDE
La fase di staccata e ingresso curva è probabilmente quella dove la 1000 Kawa ha fatto i più grandi passi avanti. Assenti le pinze a quattro pastiglie, non se ne sente la mancanza, l'impianto ha un comando leggermente spugnoso ma ha grande potenza, ottima gestibilità e soprattutto non allunga più la leva come il precedente. In più, la Kawa mostra una stabilità in staccata da riferimento (non per niente è quella con la geometria più aperta di tutte) e ha una frizione antisaltellamento (regolabile) perfetta, degna di una moto da corsa.

UN DAVANTI CHE PIACE Freni, butti giù tre marce e lei non fa una piega, poi, (a parte un leggero effetto autoraddrizzante se s'insiste troppo con i freni in inserimento) entri in curva fortissimo, la discesa in piega è finalmente all'altezza delle migliori concorrenti e una volta giù, alla massima inclinazione, la capacità di tenere la linea e la sensazione di sicurezza sono ottimi. Così ti ritrovi ad essere molto veloce in percorrenza, anche perché il freno motore è limitato rispetto alla versione precedente.


SU DI MOLLA
Un turno e sono già a metter mano all'assetto, quello standard è un po' troppo scarico di molla al posteriore, la moto si siede in accelerazione e ci scappa qualche movimento di sterzo che, pur smorzato dall'ammortizzatore di sterzo, dà un po' fastidio. Un giro di precarico molla, un po' di freno idraulico e tutto va meglio, la Ninja mostra di sentire parecchio le regolazioni e diventa subito più efficace e precisa anche se la tendenza ad alleggerire il davanti cala parecchio ma resta.

CAVALLI IN ALTO E il motore? Difficile quantificare di quanto sia aumentata la potenza, anche perché quello vecchio non è che fosse proprio bolso e a Losail gli spazi sono immensi e pare sempre di andare piano. Comunque la sensazione è che il nuovo quattro cilindri di cavalleria ne abbia davvero parecchia, soprattutto agli alti regimi. La sorpresa è piuttosto scoprire come eroga morbidamente la potenza: la gestione dell'acceleratore non presenta davvero difficoltà. "Sotto" e alla prima apertura il quattro in linea non è certo spento perchè la curva di coppia è spalmata alla perfezione, ma non dà nemmeno la sensazione di essere una forza della natura come ad esempio il 1.000 Suzuki (da sempre il riferimento in quanto a rabbia ai medi e bassi). Ma occhio, perchè questa regolarità, può trarre in inganno:il quattro Kawa è un motore che fa far strada alla moto, spinge bene e prende giri rapido e regolare. Da 6.000 in su inizia a spingere fortissimo con un altro picco di potenza attorno ai 9.000 (con qualche vibrazione al manubrio) e un allungo che non cala fino ai 13.000 della zona rossa.


KIMS ME L'HA FATTO FARE?
Una bella spinta davvero, ma così gestibile a centro curva che ti sorprende. Merito del KIMS? Chi lo sa, il sistema Kawasaki lavora nell'ombra, c'è ma non si fa sentire. Però è un fatto che dopo qualche giro ti trovi ad aprire il gas in uscita di curva con una sicurezza prima sconosciuta con le 1000 perché la trazione appare esagerata. Non ci sono tagli o strappi avvertibili, ma quando prendi il gas in mano ti accorgi che la moto ha come un carattere "smorzato", che non c'è deriva del pneumatico posteriore ma solo spinta in avanti. Il risultato è che con la Ninja si fa strada, non si va via per traverso, ed è logico che alla fine il cronometro le dia ragione.

TEMPI DA PAURA Un po' per merito della sicurezza dell'avantreno e della sua grande trazione e un po' per dei Diablo Supercorsa SC2 così in forma da farci perfino dubitare che fossero dei pneumatici standard, mi sono bastati due turni per arrivare a meno di 3 secondi dal mio record personale di Losail, ottenuto però durante una gara con moto Stock, rapporti studiati ad hoc, sospensioni racing e gomme slick. Direi sorprendente, e chissà cosa si potrebbe fare con un paio di denti in più di corona...


Pubblicato da Stefano Cordara, 06/12/2007
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