A FAVORE: erogazione motore, stabilità CONTRO: manegevolezza limitata, leva freno che allunga
L'altra candidata alla pensione (anche per la Ninja è previsto l'arrivo del nuovo modello) è anche stata la prima a rispettare (con un anno di anticipo) le norme Euro 3. Per cui logico che le altre magari poi abbiano fatto qualche passo avanti.
Questa versione non è mai stata la reginetta delle 1000 ma, secondo me, talvolta la Ninjona è stata anche un po' bistrattata. Certo non è una libellula, ma su piste veloci dove conta la scorrevolezza e piace sentire un avantreno che rassicura la ZX-10 dice la sua. A Monza alla Biassono o anche alle Lesmo il suo appoggio è a dir poco confortante.
Di contro nei cambi di direzione la Ninja appare svogliata e poco incisiva, occorre lavorare parecchio per farla svoltare, comportamento più che altro dovuto alle scelte ciclistiche che al peso vero e proprio. In effetti, la Kawa è quella con l'avantreno più "aperto" di tutte. A due anni dal lancio il motore cede qualche cavallo ma è ancora a livello dei migliori come potenza massima anche se sotto non ha la grinta del Suzuki, ha comunque una grande spinta e una bella dose di cattiveria agli alti regimi come si conviene ad una Kawasaki.
Sul curvone affrontato a gas completamente spalancato la Kawa "muove" un po' il posteriore, segno che gradirebbe una sospensione con maggior controllo idraulico. In frenata invece la forcella non è affatto male male, ma proprio la frenata è il frangente in cui vorrei un miglioramento, dopo i primi giri la leva tende ad allungare vistosamente anche se, una volta recuperato il gioco, la distanza leva-manubrio si stabilizza. Mi piace tantissimo il design della strumentazione, peccato che però il contagiri si veda troppo poco perché poco illuminato. Se non ci fosse il led di cambiata si faticherebbe a vedere quando si avvicina la zona rossa.
LA PROVA AL BANCO