Con un carico di tecnologia mai visto prima su una Kawasaki la GTR 1400 vuole essere la nuova bandiera tecnologica della Casa di Akashi. Elettronica a go go e un controllo di trazione da favola la rendono una delle migliori GT sul mercato.
GT= GRAN TECNOLOGIA Le velocissime GT del terzo millennio offrono senz'altro il supporto ideale per questo tipo di tecnologia. Sono moto grosse, su cui è facile piazzare centraline e cavi e su cui l'aumento di peso portato da tutti questi sistemi non è poi una componente così fondamentale. Sono queste moto, quindi, quelle destinate a diventare le bandiere tecnologiche dei vari costruttori e Kawasaki vuole essere in prima fila. Per questo, e per sistemare qualche piccolo punto debole denunciato dai clienti che hanno acquistato la prima versione, ha rimesso le mani sulla GTR 1400.
CONTROLLO DI TRAZIONE… Così la GTR 1400 potrà vantarsi di essere la prima Kawasaki della storia ad essere dotata di un vero controllo di trazione (denominato KTRC Kawasaki Traction Control) di serie. A differenza di quello un po' "empirico" che aveva debuttato sulla Ninja 1000 (il KIMS, ricordate?) in questo caso si tratta di un controllo di trazione con tutti i crismi, che anzi sposta ulteriormente avanti il livello tecnologico di questi sistemi. Quello della GTR utilizza, infatti, tre canali per intervenire a vari livelli. Il primo è quello, classico, che interviene sull'anticipo dell'accensione, il secondo interviene sulla quantità di carburante iniettato e il terzo (e qui sta la novità) interviene chiudendo le valvole a farfalla secondarie.
CONTROLLO DELLA FRENATAL'altra novità riguarda la frenata che ora è equipaggiata con la seconda generazione del sistema K-ACT di frenata combinata, che ha già debuttato sulla VN 1700 Voyager. In pratica il K-ACT assiste il pilota nella frenata ripartendola tra ruota anteriore e posteriore e facendo intervenire, se necessario, l'ABS. Il sistema agisce regolando la pressione sulla pinza anteriore destra e posteriore per avere una frenata ottimale.
PARABREZZA CON MEMORIA Le novità tuttavia non si fermano qui; in Kawasaki hanno anche pensato a migliorare il comfort e la protezione del pilota facendo tesoro proprio delle indicazioni ricevute sia dalla stampa sia dai propri clienti. Ecco perché il parabrezza si alza di 70 mm e aumenta la sua larghezza nella parte superiore (in pratica quello che prima era offerto come optional ora è di serie), inoltre ora consente di memorizzare 4 posizioni "ricordando" l'ultima impostata quando si riavvia la moto.
FATELA VOSTRA Alle ormai infinite possibilità di scelta di settaggio della moto (Controllo di trazione si/no, K-ACT su due livelli) si aggiunge anche la doppia mappatura per il motore. In questo caso è possibile scegliere tra mappatura "standard" (nessuna indicazione sul cockpit) e mappatura "ECO" (sul cruscotto si accende la scritta ECO) che taglia un po' di grinta al motore ma consente di risparmiare fino al 10% sui consumi di carburante.
MIGLIORA NEI DETTAGLI Tra le migliorie vanno citati lo spostamento del vano portaoggetti dal serbatoio al lato sinistro, con chiusura elettromagnetica (così è raggiungibile anche quando sul serbatoio si mette una borsa), l'arrivo di nuovi ganci nella parte anteriore del serbatoio che aiutano a fissare meglio la borsa, lo spostamento più in alto (di 40 mm) degli specchietti retrovisori che migliora la visibilità posteriore e l'accorciamento di 40 mm del silenziatore, effettivamente meno sporgente che in precedenza.
MOTORE CONFERMATO Nulla cambia nel motore, il 4 cilindri da 1352 cc con fasatura variabile resta invariato così come il telaio monoscocca e il forcellone con sistema Tetralever e trasmissione a cardano. Le novità quindi sono più di quello che lascerebbe pensare il look sostanzialmente invariato. Il prezzo ancora in balia delle oscillazioni dello Yen non è stato ancora ufficializzato, ma dovrebbe oscillare attorno ai 17.000 ?, inferiore quindi alla concorrente diretta made in Germany…
PROTEZIONE PROMOSSANon è solo il parabrezza a fare una grande (direi enorme) differenza togliendo molta aria da casco e spalle (sensazione confermata anche dai colleghi più alti), ma anche la carenatura più larga a livello delle ginocchia, che protegge meglio le gambe. Insomma, saltare da una moto all'altra rende ancora più evidente il lavoro svolto dai tecnici di Akashi, che hanno davvero perfezionato la moto. Il parabrezza dunque passa l'esame a pieni voti, nonostante la curvatura del plexiglas nella parte alta causi un minimo di effetto lenteche, tuttavia, non disturba perché lo sguardo del pilota è sempre oltre quel punto.
PROVA DI TRAZIONE Ovvio che, durante il test, la massima concentrazione sia andata nella valutazione del funzionamento dei nuovi controlli elettronici della moto e per quel che riguarda il controllo di trazione possiamo affermare senza tema di smentita che ci troviamo di fronte al miglior sistema attualmente in commercio.
TRE LIVELLI, GRANDE RISULTATO Il fatto di utilizzare tre livelli d'intervento porta alla GTR un vantaggio indubbio. La gestione è morbidissima, per nulla invasiva, anche provando a dare una manata di gas su una strada di ghiaia (che "casualmente" era proprio fuori dall'Hotel dove alloggiavamo) si ha una trazione eccellente senza quegli strattoni violenti caratteristici di qualche concorrente, che mette spesso a repentaglio i "gioielli" del pilota. Insomma l'intervento sulle farfalle secondarie che permette di chiudere l'afflusso di aria sembra essere il classico uovo di Colombo e, per quel che riguarda questo tipo di controllo, la GTR prende davvero il largo rispetto alla concorrenza.
TANTO DIETRO, POCO DAVANTI Il K-ACT di seconda generazione è un bel passo avanti, anche per quel che riguarda la ripartizione della frenata. Tenendolo al livello 1 si capisce nettamente lo sforzo fatto dai tecnici e dai tester Kawasaki perché azionando il pedale ci sia la minor "invasività" possibile sulla ruota anteriore. Tanto che, azionando solo il pedale per tenere sotto controllo la percorrenza di una curva (o per esempio per gestire l'equilibrio della moto in un'inversione di marcia), l'effetto autoraddrizzante è praticamente inesistente.
UN SECONDO DI TROPPOQuando invece si utilizzano entrambi i comandi contemporaneamente (quindi quando si frena sul serio), rilasciando l'anteriore per inserire la moto in curva, si ha come un minimo di ritardo nel tempo in cui il sistema allenta la presa sui dischi, che disturba un minimo l'inserimento.
BELLA CICLISTICA Per il resto la GTR 1400 conferma quanto di buono aveva anche la precedente versione: la ciclistica è ottima e grazie a una rivisitazione dell'assetto la versione 2010 è ancora più maneggevole e meno soggetta a trasferimenti di carico (e/o dondolamenti) rispetto a quella precedente.
CHE BELLA TRASMISSIONE Il cardano con la sospensione posteriore Tetralever è eccellente per come trasmette la potenza, e anche la forcella sostiene bene quando si fa a frenare forte, segno di una taratura perfettamente azzeccata. Il peso, ovviamente, si fa sentire e le inerzie ci sono. Logico quindi che la GTR vada guidata morbidamente, cercando la scorrevolezza piuttosto che la "violenza" in inserimento di curva.
ECO-GIUSTALa mappatura "Eco" rende l'erogazione ancora più morbida e smussa anche la risposta alla riapertura del gas, rendendo di fatto la guida ancora più piacevole, visto che fa anche consumare meno… perché non sceglierla?