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In sella al Laverda Quasar


Avatar Redazionale, il 07/02/03

21 anni fa -

Due più due uguale quad. Laverda è la prima casa Europea a lanciarsi nel mercato dei quadricicli leggeri con tre modelli e quattro cilindrate diverse. Una prova tra fango e neve per capire quanto possano essere utili e soprattutto divertenti.

Curiosità, sospetto, prevenzione. Con questi sentimenti il bravo motociclista si avvicina ai quad, quelle moto con quattro ruote oggi di gran moda. Un mezzo atipico, che se usato nel suo habitat diventa un arma da divertimento assoluto, oltre ad avere indubbie potenzialità come mezzo da lavoro.

I PRIMI ITALIANI

Lo sanno bene gli uomini della Laverda che, impermeabli alle polemiche riversategli addosso da chi vorrebbe il marchio della "grande L" legato solo a moto sportive di grande prestigio (e non a scooter o moto a quattro ruote) proseguono per la loro strada. E per primi tra le case Europee, si lanciano in un mercato in rapida espansione.

QUESTIONE DI RETE Anche prché mezzi come i Quasar o il Phoenix sono serviti Laverda per ricreare la rete dei concessionari (praticamente inesistente, prima dell’acquisizione da parte di Aprilia), la stessa rete in cui in futuro si acquisteranno le moto che tutti attendono. E se tutto questo porterà in tempi brevi alla SFC ben venga.

BORN IN THE USA  Questi mezzi nascono in America, la loro immagine è tendenzialmente associata a luoghi di divertimento quali spiagge, montagne o deserti. La gamma Laverda si articola su quattro modelli un cinquantino (guidabile a 14 anni) e un cento, entrambi a due tempi; un 125/180cc quattro tempi (entrambi si guidano a 16 anni) disponibili anche in versione Grip, più adatta al lavoro che all’utilizzo ludico puro e semplice.

SENZA CASCO

Come tutte le cose, anche i quad vanno utilizzati nel loro ambiente, che è principalmente fuoristrada; ciò non toglie che ultimamente si stiano affacciando anche nelle città più modaiole (Milano in testa) guidati da chi vuole essere diverso a tutti i costi, e aiutati nella loro diffusione da una bella spinta legislativa. Sono, infatti, gli unici mezzi (automobili e BMW C1 a parte) a poter essere guidati senza casco, in quanto omologati come quadricicli leggeri. Noi, invece il casco lo abbiamo messo eccome (e lo consigliamo a chiunque utilizzi un quad), anche perché conoscendo la nostra guida c’era da attendersi qualche cosa di un po’… estremo. UN GUALO COME GUIDA Eccolo, il granitico Beppe Gualini (10 parigi Dakar all’attivo come pilota privato). Quando si va in giro con lui ti vien voglia di comprare qualsiasi cosa tu stia guidando, perché il Gualo sa dove portarti, come valorizzare le qualità di un mezzo e come farti divertire. Con i Quasar è successa esattamente la stessa cosa: è bastato un giretto di pochi chilometri per le colline dell’Oltrepo pavese per scaldare gli animi e scatenare gli entusiasmi. Magico Gualo, tiene i briefing come se fossimo tutti alla partenza della tappa sahariana della Parigi Dakar, e noi tutti lì, ad ascoltarlo come un guru. A SCUOLA DI QUAD Fa bene a spiegare come muoversi, come spostarsi sul quad perché questo è un mezzo che va "imparato" prima di poterne apprezzare le potenzialità. Il fatto di essere a cavalcioni su una sella e con un manubrio tra le mani ci porta, infatti, a comportarci come se fossimo in moto. Niente di più sbagliato, se qualcuno non lo avesse ancora capito con il quad non si piega, e se non giri il manubrio vai dritto. Occorre però contrastare con il corpo la naturale tendenza al sollevamento delle due ruote interne alla curva. Un comportamento che assimila la guida di un Quad a quella di un sidecar o di una motoslitta. SU LE RUOTE Dopo lo sconcerto dei primi metri si scopre che il tutto è assolutamente gestibile e, anzi, dopo poco questo "difetto" viene sfruttato per lanciarsi in qualche numero da circo. I Quasar, dal canto loro fanno tutto per non mettere in difficoltà chi approccia a questo mondo. Dimensioni compatte, peso non troppo elevato e trasmissione automatica semplificano la vita a chiunque si voglia cimentare con questi mezzi.

MUOVI IL POLLICE

Tutti i comandi sono assimilabili a quelli di una moto (leva destra per il freno anteriore, leva sinistra e/o pedale per il freno posteriore), acceleratore a parte, che sui quad si aziona con il pollice. Scelta, questa, che consente sempre di avere un buon controllo sul gas anche quando si va a fare da contrappeso in curva.

INARRESTABILI

Le colline pavesi sono, per chi ama l’off road, una specie d’immenso Disneyland in cui dar fondo a tutte le proprie voglie più lussuriose. Sui ripidi pendii infangati, i Quad Laverda hanno messo in mostra tutte le loro doti fuoristradistiche. Con quei gommoni tassellati che si ritrovano salgono davvero ovunque, inarrestabili "trattorini" macinano le salite come nulla fosse. Il motore 180cc raffreddato ad aria e olio ha dunque potenza sufficiente per farvi scorrazzare ovunque. FATTI NON P… Sono mezzi pratici (ma con tutte le comodità come avviamento elettrico e miscelatore per i motori 2T), pretendono poco se non qualche litro di benzina, la strumentazione è ridotta all'indicatore del livello carburante, più una manciata di spie e un piccolo computer LCD, sullo stile di quelli montati sulle mountain bike che segna velocità km percorsi totali e parziali. I tre freni a tamburo (due sulle ruote anteriori, uno sull’asse posteriore) provvedono a fermare la mole non certo esagerata del Quasar. In questo frangente ancora meglio del 180 fa il 100cc che ha comandi più scorrevoli ed efficaci. RETROMARCIA Guadi, fango, sabbia, neve, nulla riesce a fermarli, basta dare gas con il pollice e l’ostacolo è superato e quando ci si incaglia c’è anche la retromarcia (solo sul 180) per togliere d’impaccio. Visti i colpi ricevuti direi che anche la robustezza non dovrebbe essere un problema. Le sospensioni sono un po’ rigide e sulle buche più profonde ci scappa qualche rimbalzone (l’ammortizzatore posteriore è regolabile), ma ormai la comitiva si è fatta prendere la mano, come al solito. Tutti a guidare in piedi, ad anticipare la curva con il movimento del corpo, a dare gas in modo sconsiderato. I Quasar non fanno una piega, sono nati per questo, per respirare polvere e mordere il fango, perfetti da abbinare al cottage in montagna o al mare, ideali per spiazzare l'amico che si presenta all'appuntamento con il vetusto gippone. 

TRAFFICO

In città, invece, occorre fare i conti con un ingombro che li rende poco competitivi nei confronti degli scooter veri e propri, anche se quando piove le quattro ruote sono una sicurezza in più. Con un quad è certo più difficile svicolare tra le auto in coda, nonostante i Quasar abbiano dimensioni piuttosto compatte. Soprattutto il cento che condivide la struttura con il cinquantino ma ha un motore molto brillante che gli consente, grazie alla maggiore leggerezza, di eguagliare quasi le prestazioni velocitstiche del 180.INDIETRO NEL TEMPO Al rientro dal giro basta guardare i faccioni sorridenti di tutti per capire quanto ci si sia divertiti. Chi vuole ripetere il percorso, chi si cimenta in qualche improbabile numero di guida alla Holer Togni (in un circuito chiuso naturalmente), chi abbozza un saltino. Usato nei posti giusti il quad fa tornare tutti un po’ bambini.

I prezzi dei Quad Laverda

Quasar 50

2.499 €
Quasar 100 2.949 €
Quasar HP 125 4.099 €
Quasar Grip 125 4.199 €
Quasar HP 180 4.349 €
Quasar Grip 180 4.449 €

Pubblicato da Stefano Cordara, 07/02/2003
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