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Prova

Harley Davidson XR 1200


Avatar Redazionale, il 11/04/08

16 anni fa - l'americana con passaporto europeo

Scatta, piega e frena come nessun'altra Harley ha mai fatto prima di oggi. La XR 1200 è l'americana più europea che ci sia. Nata esclusivamente per il nostro mercato, è una roadster che viene in contro ai nostri gusti e vuole conquistare il cuore dei motociclisti nostrani.


COM'
ÈI motociclisti non sono tutti uguali, in particolare glieuropei non hanno le stesse esigenze degli americani. Questaconsiderazione tanto banale da apparire scontata, in effetti cosìscontata non dev'essere per chi costruisce moto al di la dell'oceano,che per anni si è fatto un po' gli "affari suoi" avendoben in mente cosa piace allo Yankee ma essendo totalmente avulsodalle problematiche del resto del mondo. Ma del resto nemmeno gli sipuò dar torto: Harley Davidson produce e vende circa300.000 moto all'anno, solo 35.000 di queste arrivano nel vecchiocontinente, il che significa 1/10 del totale della produzione.Una bella cifra, ma comunque ancora un po' pochino rispetto alglobale per pensare di realizzare modelli ad hoc per le contortestrade europee.

NUOVO CORSO Il ragionamento ha retto fino al 2006, quando aColonia è comparsa improvvisamente la XR 1200. Per Harleyquesta moto rappresenta di sicuro una pietra miliare, nontanto perché introduce rivoluzioni tecniche sostanziali,quanto perché è una moto pensata, progettata erealizzata solo per il mercato europeo, dove è stata anchesviluppata e dove sarà venduta in esclusiva.


La XR 750
SOLO PER NOI Traducendo: inAmerica la XR 1200 non c'è, almeno per ora. Insomma imanager di Milwaukee non sono rimasti insensibili alle richiestedella filiale europea di Oxford che, da quando è nata, hamonitorato costantemente il mercato e gli umori della clientelaarrivando a capire che una H-D può avvicinarsi al gusto deimotard nostrani senza per questo essere snaturata. La XR 1200 èarrivata a Colonia come prototipo e il successo è stato notevole se è vero che sono arrivati immediatamente 600 ordini a "scatola chiusa". E' una moto "americanadentro" perché si rifà senza mezzi termini alleXR 750 da Flat Track, che corrono negli ovali per traverso a 200all'ora e senza freno davanti... Dovendo comunicare sportività,logico che H-D si si rivolta al suo mondo, ma è il modo dipensare la moto ad essere cambiato.

SPORTSTER PLUS La base della XR 1200 èquella della Sportster
(non a caso la H-D più venduta inEuropa), ma i tecnici americani hanno preso a cuore le nostreaspettative e si sono dati da fare per soddisfarle. Ecco perchésulla XR arrivano un forcellone d'alluminio e sospensioni Showacon tanto di forcella a steli rovesciati e una coppia diammortizzatori regolabili. Le escursioni diventano degne di tale nome(125 mm anteriore, 89 mm posteriore), le piastre di sterzo siallargano, i cerchi in lega si alleggeriscono e arrivanopneumatici (Dunlop Qualifier) con misure da moto sportiva120/70-18 e 180/55-17 a dare appoggio e sicurezza in curva efrenata.


RUOTONA
L'unica eccezione rispetto alle misure canoniche sta neldiametro della ruota anteriore che resta da 18 (infatti il pneumaticoè stato sviluppato appositamente per la XR). Anche per quantoriguarda i freni ci sono delle belle novità, il doppiodisco da 292 è morso da pinze Nissin a quattro pistoncini,così come il posteriore che non ha più (come tradizioneHarley) lo stesso diametro degli anteriori ma scende a 260 mm. FORCELLA CHIUSA DellaSportster arriva il telaio doppia culla in acciaio, identicotranne che per il telaietto reggisella e per il posizionamento dellepedane, mai così arretrate e rialzate su una H-D, che ora garantiscono angolidi piega di 40° prima di iniziare a grattuggiarsi sull'asfalto. Per avere una moto più reattiva eguidabile, però, gli ingegneri Harley hanno lavorato sullepiastre forcella (come era avvenuto sulla Street Rod) riuscendo a"chiudere" l'inclinazione degli steli, e di conseguenza a ridurre l'avancorsa. Il risultato è che, a fronte di uninclinazione cannotto di 29°, tipicamente custom, la forcellaè inclinata di 27°8' con un avancorsa di 130 mm.Misure ancora molto americane ma che, come vedremo, nella guida non sifanno sentire affatto.


MOTORE POMPATO
L'assioma numero due che gli americani devono averimparato a memoria è: per piacere agli europei (agliitaliani in particolare) servono i cavalli. Ecco il perchéhanno messo mano in modo piuttosto consistente al loro 1200. Noncambia ovviamente l'architettura di base di questo immortale V stretto a corsa lunga, ma per lo Sportster piùpotente e vivace di sempre arrivano nuove teste (nuove ancheper le canalizzazioni dell'olio che ne migliora il raffreddamento),che innalzano la compressione a 10:1, nuovi alberi a camme esoprattutto una nuova iniezione con corpo farfallato downdraft da 50mm che si alimenta da un airbox piazzato sotto al serbatoio,con tanto di presa d'aria dinamica e valvola parzializzatrice. Nuovo anche il radiatore dell'olio, piazzato sul lato destro con i suoi tuboni a dare il gusto delle preparazioni artigianali.

ADESSO REGGE IL PASSO Ilrisultato sono 91 cv erogati a 7.000 giri (21 in più della Sportster) e una coppia di 100 Nm a3700 giri. Curioso che il regime di potenza massima coincidaesattamente con quello del limitatore, in ogni caso sono datiparagonabili a quelli di una Griso, di una BMW R 1200 R o di unaMonster S2R che poi sono le naturali concorrenti di questa moto.Inoltre, a dare ulteriore vivacità provvede una rapportaturaprimaria accorciata, anche se il cambio (purtroppo) resta ancora a cinquemarce.


AMERICAN STYLE
Dove la XR resta invece fin troppo legata alla propriatradizione è in certe scelte di materiali o finiture. Va dettoche il livello di qualità, trattandosi di Harley è piùche buono, ma le leve al manubrio per esempio sono grosse ildoppio di una leva normale e non regolabili nella distanza.Accettabili sulle grosse touring, un po' meno su una moto che vuoleoffrire guida brillante.

METALLO PESANTE La moto è poi "iron made" nel verosenso della parola,
solo il serbatoio e codino sono in resinatermoplastica, ma tutto il resto è realizzato in puro (epesante) acciaio americano, il che fa piacere, ma fino ad uncerto punto. Basta guardare i supporti pedane del passeggero, lepedane stesse o la staffa che regge i silenziatori per capire che aMilwaukee non si fanno troppe menate per alleggerire le moto.Infatti la XR stazza 250 kg a secco e credo che con qualcheparticolare meno sovradimensionato o magari in alluminio sialleggerirebbe facilmente di una ventina di chili.

DA MIGLIORARE Inoltre, aricordare l'origine Sportster ritroviamo il bloccasterzo separato dalblocchetto di accensione, nostalgico ma scomodissimo, e il bruttodado "da ferramenta" che fissa il cannotto di sterzo piazzato inbella vista sotto al naso. Piccolezze che però vannoconsiderate su una moto che costa 11.800 € chiavi in mano (per la versione nera, 12.000 € per la arancio e la grigia).Così come va considerata l'assenza della serratura sultappo del serbatoio o sulla sella che quindi sono facilmenteasportabili da chiunque abbia in mente di farci un bello scherzetto. Ma durante la prova abbiamo parlato a lungo con i progettisti, per cui gli americani sanno già dove intervenire.

LA PRIMA DI TANTE La XR, del resto, ha un po' l'intenzione di essere la"testa di ponte" per nuove moto americane pensate "all'europea"
.I suoi risultati commerciali saranno fondamentali per invogliare chivive a Milwaukee che la strada intrapresa è quella giusta. Secosì fosse la XR non resterà sola ma arriveranno altreHarley pensate per noi.


COME VA
Sportiva ma sempre Harley,europea ma sempre Sportster. Così va approcciata la XR 1200che comunque, va detto, rappresenta davvero un passo avantinotevolissimo per come si guida e per le prestazioni che offre. Coda a parte (che mi pare non all'altezza del resto) la moto è davvero affascinante. Guidandola appare chiaro che non era certo nelle intenzioni dei suoipadri snaturarne l'anima Yankee, piuttosto c'era l'intenzione diavvicinare la loro filosofia alle nostre strade. Qui non ci sonoHighway da migliaia di chilometri lisce come biliardi e senza unacurva. Da noi ci sono curve, passi di montagna, strade strette. Danoi la moto "si guida" non ci trasporta.

SUPER SPORTSTER L'impegno perottenere questo risultato è evidente guidando la XR, che vain pratica considerata una Sportster all'ennesima potenza dalla guida decisamente più attuale. Insella la posizione è comoda, con il manubrione da Flat Trackche a vedersi appare molto largo ma in effetti assicura una posturadelle braccia molto naturale.

MANCA QUALCOSA? Gradita anche l'assenza del classicofiltro dell'aria a destra
che, finendo sotto il serbatoio, halasciato spazio per le gambe. Piuttosto sono le pedane (sprovviste di molla di ritorno e per questo restano spesso e volentieri sollevate) ad essereun po' larghe, il che va un po' in contrasto con la silouhettesnellissima del serbatoio che costringe a chiudere fin troppo leginocchia per "sentire" la moto. Così si finisce peravere le gambe un po' "a X" posizione non molto naturale checomunque si nota soprattutto quando si guida sul dritto in autostradaa velocità costante.


DURA AI LATI
La sella è ben imbottita incentro, non altrettanto ai lati e il risultato è che sifinisce per appoggiarsi un po' sul duro della scocca il che nonfavorisce al massimo il comfort sulle lunghe distanze. Pulsante starte il V2 americano inizia ad agitarsi nel telaio (il fissaggio elasticoè il medesimo delle Sportster) facendo sentire la sua voceinconfondibile. Il carattere, è evidente, è sempreHarley ma già dalle prime accelerate in folle il 1200 diMilwaukee mostra una vivacità prima sconosciuta.

UN TIPO GRINTOSO Sembraprendere i giri con maggior decisione e soprattutto con altrettantadecisione li perde (come se ci fossero minori inerzie interne)mostrando subito un temperamento grintoso. Un temperamento chela XR non nasconde nemmeno in movimento, cavalleria e coppia nonfanno difetto a questa 1200 che grazie anche alla rapportaturaaccorciata (corta davvero, a 200 indicati entra il limitatore!) èben dotata sia in accelerazione sia in ripresa non facendorimpiangere le prestazioni delle concorrenti.


7000 TUTTI BUONI
Elasticissimo, comeal solito, il 1200 Harley spinge con convinzione a tutti i regimi,già poco oltre il minimo si fa trovare pronto e il bello èche la nuova configurazione fa sì che il motore non sisieda agli alti, rendendo possibile insistere fino alla zona rossasenza che la potenza cali in modo considerevole. Un caratteresicuramente più grintoso e sportivo, anche se il V2 dàcomunque il meglio di sé dai 3.000 ai 5.500 giri, range acui corrispondono risposte decise alle sollecitazionidell'acceleratore, che però ha una corsa un po' troppolunga.

CAMBIO CON CALMA Insomma un motore che non si tira indietro e che trovanella ciclistica una degna alleata quando c'è da guidare"allegri" ed ha l'unico limite in un cambio non velocissimo eun po' duro negli innesti. Va lodato l'impegno dei tecniciamericani per quanto riguarda la definizione della taratura dellesospensioni. É qui che la XR mostra il suo lato europeo.Forcella e ammortizzatori lavorano in buona sintonia, ma nonsolo: scorrono, assorbono e offrono il sostegno che serve anchequando si alza il ritmo.


PRONTA PER LE CURVE
Le strade a curve non fanno piùpaura all'Harley che anzi riesce ad essere anche divertente e atenere ritmi tutt'altro che trascurabili. Alla faccia dei suoi 250 kge dei 1515 mm di interasse (comunque meno della Griso...) la XRriesce ad essere anche piuttosto maneggevole, e svelta quantobasta nei cambi di direzione, perché ha anche un baricentropiuttosto basso. Certo il peso si può nascondere ma nonscompare, così se la guida diventa troppo aggressiva o sivuole forzare la staccata fin dentro la curva la Harley si scomponeun po' e fatica a scendere in piega.

VA GUIDATA COME LE PIACE Meglio cambiare strategia,mollare i freni in anticipo, buttarsi in piega e usare il frenoposteriore per gestire la percorrenza. In questo modo la XR mettein mostra una efficacia sconosciuta a qualsiasi Harley-Davidsonraggiungendo ritmi impensabili per una moto di Milawaukee.Oltretutto la luce a terra è tutt'altro che trascurabile, i40 gradi di inclinazione promessi ci sono tutti e sono più chesufficienti per assecondare una guida più che brillante (ipiolini comunque arrivano a strisciare spesso e volentieri)confortata anche da freni di ottimo livello sia all'anteriore(però la leva è grossa e troppo lontana), sia alposteriore che su questa moto assume parecchia importanza.


SEMPRE HARLEY, MA DIVERSA
Una Harleynuova e diversa, quindi, davvero più vicina ai gusti di chi lamoto la guida da questa parte dell'oceano. Looke carattere sono daamericana vera ma prestazioni e guida ora sono all'altezza delle aspettative. Chi prima era attratto dal mondo H-D manon trovava le moto di Milwaukee sufficientemente sportive per ipropri gusti potrebbe trovare in questa XR la risposta a ciòche cerca. Lei corre, piega e frena come una moto europea, smentendocon i fatti tutti i luoghi comuni sulle moto americane. Benvenuta tra noi.

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Pubblicato da Stefano Cordara, 11/04/2008
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