A FAVORE: look esclusivo, finiture, fascino del marchio CONTRO: secca sullo sconnesso, impegnativa sul lento, pedane troppo avanzate.
IDENTITA' PRECISATra le tre rappresentanti del genere "esagerato" la V-Rod Muscle è quella con l'identità più tenace e radicata. La cura maniacale nel trattamento dei metalli, delle satinature e verniciature di ogni più piccolo particolare la rendono un'Harley a tutti gli effetti; anzi, una Super Harley.
COME SU UN DRAGSTER Sella bassa, interasse lunghissimo (1700 mm) e quote d'avancorsa e inclinazione del cannotto da "Long Vehicle" rendono la V-Rod un attrezzo capace di sfruttare appieno la coppia del motore e di schizzare da fermo come il dardo di una balestra. Una moto, quindi, che incarna perfettamente il concetto di sportività all'americana, quella fatta di sgommate e accelerazioni. Il rovescio della medaglia è una posizione di guida poco ergonomica, che sacrifica il comfort soprattutto quando il manto stradale non è dei i migliori. Il risultato di una ciclistica tanto estrema è ben percepibile soprattutto durante i primi metri. Il manubrio rimane pesante e "molesto" fino a che la velocità non supera i 20 km/h; figuratevi in caso di manovra...
GOMMA GIGANTE A testimonianza del fatto che Muscle sia più che altro una moto da semaforo c'è anche il super gommone posteriore (240/40-18) che dona al retrotreno un look di grande effetto (moltiplicato anche dal corto parafango) ma rende anche la vita difficile quando occorre raccordare le curve più lente. La sensazione è quella di "spigolare" ogni cambio d'inclinazione rinunciando quindi ad una rotondità d'esecuzione che potrebbe essere decisamente più appagante con un pneumatico di minor sezione. Ma vuoi mettere la scena che fa il 240?
ESPLOSIVAMA NON TROPPO In fatto di prestazioni assolute la V-Rod è senza dubbio la moto più "normale" delle tre. Non è la più veloce, né la più pronta ai bassi regimi. Il suo motore di "soli" 1.246 cc, seppur molto vitaminico, paga in termini di coppia (115 Nm) e potenza, soprattutto ai regimi più bassi rispetto alle due esagerate concorrenti. In realtà il V2 non spinge poco, è corposo e regolare, ma il fatto è che scendendo dai "mostri" che la affiancano in questa prova la Muscle sembri un po' più "pigra". Ciò nonostante, la sensazione che si prova dando fondo alla manetta è piuttosto coinvolgente perché la VRod non impenna ma schizza via incollandoti al rialzo della sella che sembra fatto apposta per trattenerti in accelerazione.
TANTO ORO QUANTO PESAOccorrono 19.000 Euro per piazzare nel proprio box questo Dragster dotato di targa e fanali. Considerata la cura dei materiali, la precisione tecnica dell'esecuzione e la quantità di occhi puntati addosso a ogni semaforo, direi che il prezzo c'è. Non dimentichiamoci nemmeno la capacità di questo marchio di tenere il mercato...