Prendi una Breva mettile il pepe nel motore e donale un vestito più grintoso ed ecco fatta la naked "aggressiva" di Mandello. La 1200 Sport è la Guzzi per lo sportivo in doppiopetto, che vuole qualcosa in più rispetto alla Breva. Bel motore, buona ciclistica ma la posizione di guida lascia perplessi.
BRACCIA LUNGHE Che l'uomo discenda dalla scimmia pare del tutto assodato e di questo devono esser convinti anche i tecnici Guzzi, perché quando hanno progettato la 1.200 Sport si sono lasciati un po' prendere la mano con la lunghezza delle braccia. È questa la prima cosa che viene in mente quando si monta in sella alla nuova Guzzi "sportiva". Le virgolette sono d'obbligo perchéla 1.200 Sport, a dispetto del nome, è una sportiva sui generis.
BREVA CON BRIO Deriva dalla Breva, da cui eredita la maggior parte delle sovrastrutture, ma acquista una maggiore caratterizzazione estetica, grazie ad un sapiente utilizzo del nero e alla scelta di alcune componenti di taglio più sportivo, come ad esempio i dischi a margherita o la forcella con il riporto al TIN. Ma quel manubrio lì... proprio non riesco a farmelo piacere,la voglia di dare alla 1.200 Sport una posizione di guida più aggressiva ha portato ad un risultato interlocutorio. Il manubrio si abbassa e si allarga ed è insolitamente ruotato in avanti, ma sella e pedane sono ancora quelle della Breva.
SEDUTA STRANA Il risultato è che ci si trova un po' infossati, con le pedane avanti ed il busto proteso in avanti. Una posizione poco naturale, forse più adatta a chi, più alto del sottoscritto, ha anche arti superiori più sviluppati. Il risultato è che appena la moto è arrivata in redazione mi sono armato di brugola ed ho ruotato all'indietro quanto più possibile il manubrio. Non tantissimo, in verità, perché se si esagera a manubrio completamente sterzato i blocchetti toccano il serbatoio, ma quel poco già basta ad accorciare la guida della Guzzi, ed a cambiarne il carattere. Il che mi fa pensare che, con un paio di riser appena più alti guidare la Sport sarebbe stata un'altra vita.
BEL MOTORE Anche perché il V2 di Mandello in questa configurazione 1.200 da 95 cv è davvero un bel motore. Ne avevo avuto il sentore durante la presentazione all'autodromo di Franciacorta, già in pista (dove la 1.200 Sport è stata presentata) il bicilindrico aveva dato prova di carattere, ma è di sicuro su strada che si apprezza il suo funzionamento. Il 1200 gira rotondo e regolare, è elastico, silenzioso di meccanica (almeno finché non si tira la frizione) e spinge grintoso, non disdegnando di allungare in zona rossa.
NUOVO DENTRO Un motore che alla faccia dell'estetica immutata da anni non ha niente a che spartire con i vecchi V2, perché a varie ondate i tecnici Guzzi lo hanno cambiato completamente. Tra l'altro in questa configurazione è venuto anche meno quel fastidioso buco di erogazione che affligge la Breva 1.100 attorno ai 3-4000 giri, il 1.200 mostra quindi di essere davvero ben riuscito. Su strada, posizione di guida a parte, la 1.200 Sport dimostra di sapere il fatto suo. La ciclistica è sana, e non poteva essere altrimenti essendo derivata da quella già apprezzata della Breva.
GUZZI DA PIEGA Ben assettata su sospensioni scorrevoli e ben tarate per un utilizzo stradale la Sport dimostra un valido equilibrio ciclistico e freni adeguati al rango di sportiva cui vuole appartenere, inoltre le Metzeler Sportec M3 di primo equipaggiamento si rivelano delle ottime scarpe mostrando grip, profili omogenei e una notevole rapidità ad entrare in temperatura. Oltretutto, a tenere fede alla sua indole più aggressiva la 1.200 Sport guadagna una maggiore luce a terra grazie all'eliminazione del cavalletto centrale, le pieghe quindi sono degne di nota.
MEGLIO SUL VELOCE I percorsi veloci e scorrevoli sono i suoi preferiti, e non può essere altrimenti per una moto che alla voce interasse fa segnare 1485 mm. Dove è libera di scorrere la Guzzi fa valere le sue doti, con un motore che si rivela sempre generoso in ogni situazione. Anche il cambio è buono, così come la frizione, peccato solo per quel gioco di trasmissione, del cardano che disturba la fluidità di marcia. In città invece si soffre un po' perché la Guzzi non è propriamente un giocattolino da fare zigzagare nel traffico, anche per lo sterzo limitato e il manubrio largo calibrato proprio sull'altezza degli specchietti delle auto in colonna.
VIAGGIATRICE Molto meglio in autostrada, dove la 1.200 finisce per comportarsi meglio di quel che ci si aspetti, il cupolino piazzato sopra al faro offre quel minimo riparo indispensabile utile per affrontare una trasferta veloce, situazione in cui la Sport si potrebbe trovare spesso, perchè alla faccia della sportività dichiarata, finisce per essere più una valida turista veloce (anche il passeggero viaggia comodo) che una naked da utilizzare tra i cordoli.