Look da "grande", tecnologia di alto livello e un motore ai vertici della categoria, così Derbi punta a conquistare i giovani appassionati di Off road. Declinata in due versioni, motard ed enduro è una moto davvero pronta a tutto.
CHE LINEA! Il lavoro sul design e sui particolari è infatti da dieci e lode: convogliatori "tiratissimi", telaio perimetrale, scarico importante, comandi a pedale in alluminio, dischi wawe, profilo sella tirato col righello per dare qualsiasi agio di movimento al pilota.
PROSUMER Tutto su queste moto parla il linguaggio delle moto professionali. E anche il motore con la sua testa bialbero contribuisce a dare alla moto questo effetto "pro", una bella sorpresa scoprire che queste moto costano meno delle dirette concorrenti (nello specifico le nuova Yamaha WR) fermando il listino a 3.690 ? franco concessionario per entrambe le versioni: enduro "R" e supermotard "SM".
CORSA LUNGA, SELLA BASSA La frenata è affidata a dischi di tipo wave (260/220 mm), forti del sostegno di una forcella da ben 41 mm di diametro con 245 mm di escursione tarata a dovere per incassare "alla Carnera" i contraccolpi del terreno. Nonostante questo, in Derbi hanno lavorato sodo per mantenere la sella a un'altezza non impossibile, minore di quella delle dirette avversarie, anche se i 905 mm da terra non sono proprio bruscolini.
MOTORE CONDIVISOTutto il resto è condiviso, compresa la strumentazione digitale piuttosto completa (anche questa in sintonia con la filosofia delle moto "grandi") e compreso il motore Piaggio 4T, 4 valvole da 15 cavalli ormai ben noto agli appassionati che anche su queste moto, come vedremo ci ha fatto un figurone.
SELLA SNELLA La sella è altina, ma anche molto snella per cui alla fine, grazie anche al cedimento delle sospensioni piuttosto morbide, si riesce a toccar bene a terra anche se non si è dei giganti. Sullo sterrato la DRD non mostra punti deboli, se non quello di una taratura molto morbida delle sospensioni che la fa dondolare un po' troppo. Va anche detto però che i fondocorsa sono quasi assenti anche se a saltare sulla moto c'è il dolce peso del sottoscritto. La moto è agile (120 kg a secco sono pochi per un'enduro non professionale), reattiva, efficace al punto che anche se li sotto ci fosse un motore duemmezzo non farebbe una piega.
FATELO GIRARE Invece c'è un 125, che nell'off road fa quello che può, i cavalli ci sono ma vanno fatti galoppare per dare il meglio per cui con la DRD ci si deve dar dentro con la frizione (davvero robusta non ha mai accusato stress) per tenere il monocilindrico sempre nel regime più efficace, un comportamento che avvicina molto questo 4T ai più pepati motori 2T. Anche in questo caso il motore Piaggio si è dimostrato davvero robusto e capace di sopportare qualsiasi strapazzo.
RADIALI E ROBUSTIOttimi i freni, che hanno mordente (la pinza, condivisa con l'enduro è radiale e la DRD è una delle poche off road a poterla vantare), restano sempre modulabili e soprattutto non hanno mai mostrato segni di stanchezza nemmeno dopo sessioni da 15 minuti tirate al massimo. Insomma queste DRD non sono solo moto dal design azzeccato ma con poca sostanza sotto, sono moto di qualità in grado di affrontare davvero senza problemi quello che il loro look estremo promette. Un motivo in più per prenderle in considerazione se la pagella è ok e la vostra vocazione è quella delle Enduro o delle motard.