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Prova

Con le Harley in USA - 1° giorno


Avatar Redazionale, il 19/02/09

15 anni fa - Full immersion nel mondo USA

Siamo venuti negli Stati Uniti per vivere on the road lo spirito Harley e per capire più da vicino alcune tra le più rappresentative moto di Milwaukee. VRSC e Touring raccontate da un "diario di bordo" che, da uno "strip" di accelerazione a Los Angeles ci porterà fino al centro di San Francisco lungo la route 1. Foto: Gadda, Cordara

18-02-2009 (Ora Los Angeles 23:44)


TEST IN THE USA
Il bello di avere a che fare con Harley Davidson è che ogni tanto le moto te le fanno provare in America. Però spesso si tratta della solita toccata a fuga: aereo, albergo, prova, albergo, aereo. Insomma vieni qui ma è come se non ci fossi nemmeno venuto. Invece stavolta è diverso, per farci provare la gamma delle nuove Touring, Harley ha deciso che il turismo lo facciamo davvero.

700 KM DI COSTA Quasi 700 km di strada costiera Californiana, la mitica numero 1, ci porteranno in due giorni da Santa Monica a San Francisco. Due giorni di viaggio per vivere gli Stati Uniti da "dentro" e raccontarvene un pezzettino visto dalla sella di una moto. E credo che solo provandole qui si possano capire davvero tante cose su queste moto. Le Harley sono americane fino al midollo. Ecco perché un'esperienza "on the road" su strade americane con moto americane rispettando i limiti americani, può essere molto istruttiva.


CALIFORNIA DREAMING
Atterriamo a Los Angeles, e non so perché quando metto piede a terra è come se volessi cercare di capire se sta cambiando qualcosa. L'America è in crisi nera, ma qui in California la crisi, se c'è, non si vede. Ristoranti pieni il martedì, gente che corre serena sul lungomare, finti barboni con due iPhone, i soliti homeless che girano frugando nei cestini dell'immondizia e dormono all'aperto.

IBRIDE Non ci sono case in vendita (quelle dei famosi mutui che hanno appiedato mezza america), anzi, sulle colline che circondano la città ci sono dei villoni favolosi, e poi girano sempre i soliti macchinoni da film, ma anche moltissime ibride per rispettare i severissimi limiti californiani; anche i bay watch di Santa Monica si sono adeguati. Insomma, tutto pare immutato ma sarà vero? Santa Monica in effetti mi pare un po' una città "di plastica", un posto artificiale che non rispecchia molto la realtà americana. Vedremo sulla strada (che mi dicono favolosa) cosa troveremo.


PROLOGO
Prima di partire però c'è il prologo: la giornata per smaltire il jet-lag è dedicata alla V-Rod, la new generation delle americane che ha appena aggiunto in famiglia la Muscle Rod, ennesima variazione sul tema della Harley con motore a liquido. Proprio così, per questo evento Harley ha unito i due poli più lontani del suo mondo. Da una parte le paciose touring, dall'altra le "spaccone" VRSC nate per avvicinare al mondo H-D clienti che prima il marchio di Milwaukee non se lo filavano manco di striscio.

COMFORT E MUSCOLI E se la prima cosa che viene in mente per le Touring è il viaggio coast to coast, per le VRSC l'associazione è sempre quella dell'esibizione muscolare, delle gare di accelerazione. Fin dall'arrivo della prima V- Rod, Harley ha sempre associato questa moto al mondo del Drag Racing, quel modo tutto americano di vivere le gare a 4 secondi alla volta.

DRAGSTER PER GIOCO Logico quindi che anche per farci conoscere l'ultima arrivata ci abbiano portato in una drag strip. Così, al circuito di Irwindale incontro di nuovo Gene Thomason, il maestro di accelerazione che avevo incontrato due anni fa quando provai la Destroyer. Però stavolta si fa tutto con le moto di serie che tra burnout e sprint senza respisro, vengono torturate per una buona mezza giornata nella GP delle nazioni tra giornalisti (molti in evidente sovrappeso) dei vari paesi.

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COME IL MAESTRO
Piccola soddisfazione personale: averli messi ancora tutti dietro e aver fatto lo stesso tempo del nostro maestro: 7 secondi e 482 millesimi sull'ottavo di miglio... Come dire, mi accontento di poco..

LA ROD CON I MUSCOLI La Muscle (nome in codice VRSCF) si presenta come versione un po' più cattiva della V-Rod (del resto dato il nome, potrebbe essere altrimenti?), ha sempre il motore Revolution 1.250 da 125 cv, ma la coppia è più corposa e ottenuta ad un regime più basso delle sorelle (115 Nm a 6.500 giri) questo probabilmente grazie agli scarichi che non sono più sovrapposti sul lato destro ma sono piazzati uno per lato, così larghi e caldi però da essere una trappola per polpacci distratti... Per migliorare la guidabilità in Harley hanno chiuso leggermente l'angolo di sterzo e adottato una forcella a steli rovesciati da 43 mm.

GOMMONE E ABS Resta invariato invece il pneumatico da 240 al posteriore e anche l'impianto frenante che, per tutta la gamma VRSC, adesso adotta l'ABS di serie. Cambia poi completamente la posizione di guida, sempre "appesa" ma meno incassata perché la sella è più alta e il manubrio ha una foggia completamente differente.


LUCI NASCOSTE
La capacità di Harley di trovare sempre soluzioni originali per illuminare le proprie moto trova spunto qui nel faro posteriore (e negli indicatori di direzione) a led integrato nel parafango, e negli indicatori di direzione anteriori integrati nei bracci degli specchietti.

C'E' DIFFERENZA Sembrerà impossibile ma quei 4 Nm in più alla fine nella gara di accelerazione valgono qualche millesimo in meno e un paio di km/h in più in fondo allo strip, tutto certificato dagli scontrini con tempi e velocità che ci consegna la solerte ragazza del circuito.

PIU' AGILE Nel breve giro su strada si scopre che la Muscle si lascia condurre meglio ed è più agile della Night Rod grazie alla nuova ciclistica e ad un manubrio con braccio di leva più favorevole. Nonostante in Harley insistano con un posizionamento ginecologico delle pedane la posizione di guida è migliore e alla fine anche leggermente meno stancante.

DOMANI SI PARTE Per il resto non cambia molto, è ancora una V-Rod e il giro su strada è stato troppo breve per lanciarsi in giudizi definitivi. Domani sarà la volta delle Touring che da Santa Monica ci porteranno a Pismo Beach. Vi terrò informati.


Pubblicato da Stefano Cordara, 19/02/2009
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