Sella bassa carrozzeria traslucida e il solito motorone pieno di coppia. La Scg è una delle tante versioni della naked modaiole made in Buell. Moto non solo da esporre al bar ma anche da gustare nella guida, soprattutto con il giusto assetto.
LA BASSOTTA Evidentemente a Eric Buell piace continuare a giocare con la sua naked preferita. Un anno la alza, uno la allunga, l'altro la abbassa. La SCG arriva giusto giusto l'anno scorso come model year 2007, con l'intenzione di venire incontro a chi ha la tibia corta, è equipaggiata con sospensioni a corsa ridotte e con una sella rimodellata e impoverita nell'imbottitura. Alla fine l'altezza della seduta scende di ben 39 mm rispetto alla XB12S tradizionale, ancor di più rispetto alla rialzata city cross rendendo la SCG davvero alla portata di qualunque gamba. Quando mi arriva in redazione la Scg è nuova di pacca, mi piace nella sua carrozzeria traslucida che lascia vedere tutte le pudenda, dal filtro dell'aria alla valvola di parzializzatrice dell'airbox. Una tentazione irresistibile per il vero tamarro che vede nella trasparenza la possibilità di inserire un paio di luci al neon per rendere tutto molto più coreografico. Non mi pareva il caso, per cui la nostra Lightning rimane così com'è.
POCHI SEGRETI Non c'è molto da scoprire su di lei: telaio e motore sono quelli ormai noti con le immancabili soluzioni dell'ingengere più creativo d'America, un vero fissato della centralizzazione delle masse e delle moto ultracorte dall'aspetto molto aggressivo. Anche sulla SCG troviamo l'olio nel forcellone, la benzina nel telaio, il disco perimetrale, e lo scarico sotto al motore (a cui lentamente sono arrivati tutti). E poi il sistema Uniplanar, un brevetto di Buell per isolare il pilota dagli scuotimenti dell'immancabile il V2 Thunderstorm ad aste e bilancieri da 1203 cc e 100 cv. Numeri che bastano e avanzano per pizzicare i 220 effettivi e per viaggiare più che spediti tra le curve. Il bello di questa moto è ovviamente il suo carattere. Il motore non urla, pompa coppia e cavalli in apparente souplesse,quasi fosse svogliato, quando gli altri cominciano a spingere lui ha già finito il suo lavoro... in realtà ogni pistonata corrisponde ad una spinta notevole e finisce che ti accorgi che con questa moto fai un sacco di strada.
PIÙ MORBIDA Va dato atto agli ingegneri della Buell di aver continuamente evoluto questo motore, che con il passare del tempo è diventato più "urbano", non tanto nel comportamento (anche se questa ultima versione mi è parsa molto dolce come erogazione), ma nell'interfacciarsi con il pilota. Niente più frizione di marmo e cambio di legno, tutto ora funziona in modo più dolce e morbido (pur senza essere ancora a livello dei jap) così la Buell è più "user friendly" che in precedenza. Il prossimo passo a mio parere dovrebbe essere il miglioramento dei blocchetti elettrici ormai un po' datati e non adeguati al rango della moto.
SEDUTI IN BASSO In sella si sta in basso, ma l'imbottitura ridotta non ha cambiato di molto la posizione di guida che continua ad essere azzeccata, con il pilota un po' incastrato nel posto guida e il manubrio molto sotto al guidatore. Certo è che il mix con le sospensioni a corsa corta non favorisce il comfort, soprattutto con l'assetto base con cui la moto arriva al cliente. Le sospensioni sono, infatti, un po' troppo frenate di idraulica, il che rende la guida un po' poco intuitiva. Basta però liberare un po' il tutto (aprendo i registri idraulici sia in compressione sia in estensione) e far scorrere di più forcella e ammortizzatore, che la Lightning cambia faccia e diventa decisamente più affabile non solo tra le buche ma soprattutto negli ingressi in curva.
LIBERA E' BELLA Con questo assetto la Buell diventa assolutamente piacevole da guidare in tutte le situazioni e anche decisamente più efficace. Peccato davvero non avere un cambio a sei marce, a mio parere il V2 sarebbe decisamente più godibile da usare, le cinque marce sono adesso un po' troppo spaziate e quando si guida nel traffico, complice la coppia poderosa del motore molto reattivo alla prima apertura,si finisce per avere un'andatura un po' zoppicante perché la prima finisce per essere sempre troppo corta e la seconda troppo lunga. A parte questo guidare la Buell offre sempre una bella sensazione, diversa da tutte le moto "normali" quel motore con tante inerzie quella ciclistica particolare la rendono unica e capace di affascinare chi la guida che spesso si innamora proprio di quel suo essere diversa da tutte. Una diversità che nel caso della SCG si può portare a casa con 11.950 €.