500.000 esemplari dal 1981 ad oggi. La GS festeggia questo importante traguardo con un allestimento speciale disponibile a richiesta e in serie limitata. Con cerchi a raggi e sella in un sol pezzo, la Alpine White alla fine è la GS più "giusta", peccato che sia in serie limitata.
SPECIAL EDITION Così la maxi più amata dagli italiani è diventata anche speciale. Un allestimento, questo Alpine White, che al di la degli accessori che monta (frecce piccole, parafango stile Adventure, parabrezza fumè) rappresenta alla fine la combinazione "ideale" per una GS. La sella su un solo piano (la stessa dell'Adventure), ad esempio, è quella più confortevole e meglio conformata per questa moto.
ELETTRONICA Ovviamente, la GS arrivata in redazione per la prova era anche dotata di tutti gli ammennicoli elettronici che nel corso degli anni BMW ha inserito sulle sue moto. L'ABS innanzitutto, ma poi anche l'ESA che gestisce le sospensioni e il controllo di trazione ASC.
MULTIPURPOSE Protettiva, comoda anche per due, capace di sopportare carichi da mulo: sali in sella e ti senti a casa e a parte il manubrio un po' troppo arretrato verso il pilota (ma ci vuol poco a regolarlo, basta avere la chiave) con lei è subito amore. AMICHEVOLELa chiave del successo della 1200 di Monaco (a parte il fatto di essere ormai uno status symbol) sta infatti nel suo essere moto estremamente amichevole, intuitiva, facile da guidare. Non ha più l'aspetto da panzer delle prime versioni e negli anni si è perfezionata al punto da perdere per strada persino un po' di carattere. Resta il fatto che la GS è comunque ancora il riferimento per chi vuole un mezzo davvero poliedrico e pronto per portarvi ovunque.
AGILITÁ Ruota da 19 anteriore e pneumatici di misura non esagerata la rendonomaneggevole e scattante; la GS si guida con un dito e anche se l'avantreno sembra sempre un po' labile ed è sempre restio a comunicare al pilota quanto accade tra pneumatico e asfalto, basta fidarsi e lasciar fare al Telelever per filare via senza problemi sfruttandolo anche in staccata, dove la BMW non ha praticamente trasferimenti di carico.
SENZA IMPEGNOCon lei, quindi, l'impegno di guida è minimo, anche per tutti controlli elettronici che vegliano sulla nostra guida. Controlli che ai puristi del "la moto è mia e la gestisco io" potranno sembrare un'invasione non richiesta che limita il piacere di guida ma che, indubbiamente, danno una bella tranquillità psicologica, soprattutto quando il fondo stradale diventa complicato da interpretare.
ESA? ANCHE NO Quasi scontato che si finisca per usare quasi sempre quella. Insomma in questo caso l'ESA è un bel gadget ma a parer mio su questa moto se ne può fare anche a meno. Dubito però che l'appassionato BMW rinunci ad avere un bottone in più sul manubrio…
La prova al Banco