Dopo la TNT anche la Crossover di Pesaro sposa la filosofia del donwnsizing e arriva sul mercato con il nuovo motore 899 cc. Una moto più gestibile ma comunque sportiva e di gran carattere. Il prezzo è sotto i 10.000 €
CROSSOVERMoto come la Benelli Tre-K ad esempio, un po' motard, un po' turistica con un'ottima ciclistica, freni sportivi, cerchi da 17. Noi queste moto le abbiamo ribattezzate crossover perché stanno a cavallo di più generi. La Tre-K è, infatti, una specie di motardona vestita che condivide questo segmento con Triumph Tiger 1050, KTM 990 SMT, Ducati Multistrada. Chi compra queste moto sa bene ciò che vuole: una sportività intrinseca nel mezzo, divertimento di guida ma anche una protezione aerodinamica dignitosa, e un comfort che non ti spacchi la schiena dopo 50 km e una non troppo velata attitudine al viaggio.
ADESSO LA "PICCOLA" Ecco perché hanno deciso di replicare l'operazione già fatta lo scorso anno con la TNT montando anche sulla loro "sport touring" il tre cilindri da 899 cc. L'innesto dell'899 ha portato ottimi frutti per la naked che in versione "piccola", aiutata anche da un prezzo più abbordabile è subito diventata la best seller della Casa del Leone. La speranza, per Benelli è che possa dare slancio anche alla Tre-K che sul mercato non ha fatto i numeri sperati, proprio per le sue caratteristiche un po' estreme. In questo modo, invece, la Tre-K vieneincontro alle esigenze dei motociclisti che sono attratti dalla linea della crossover di Pesaro, vogliono avere una moto di carattere sì, ma più gestibile; un motore potente sì, ma non prepotente.
TANTA COPPIA IN BASSOAnche la coppia scende un po' rispetto a quella della naked (da 88 a 75 Nm) ma il picco massimo sulla Tre-K arriva a soli 5.000 giri contro gli 8.000 della TNT. Inoltre è stata prestata particolare attenzione ai consumi, giacché la Tre-K si propone anche per un utilizzo turistico. Insomma si capisce come a Pesaro abbiano lavorato per ottenere una moto più usabile.
MENO 5 KG Alla fine però la 899 guadagna circa 5 kg rispetto alla 1130 fermando la bilancia a 210 kg contro i 215 della sorella maggiore. L'estetica, ovviamente, non ne risente, anche nella cilindrata "piccola" la Tre-K, mantiene intatto il look inconfondibile che la rende di sicuro una delle moto meglio riuscite del segmento. Insomma l'arrivo del motore 899 sembra essere la quadratura del cerchio per questa moto anche perché il prezzo di 9.990 ? la piazza ai margini inferiori del proprio segmento, pur avendo un allestimento che non ha nulla da invidiare alle concorrenti e prestazioni del tutto confrontabili alle concorrenti, anzi in certi casi addirittura superiori. E per convincere anche gli scettici Benelli offre la possibilità di estendere la garanzia a tre anni. Una tutela in più per chi sceglie di sposare la causa del tre cilindri italiano.
VOGLIA DI FUN La posizione in sella è azzeccata, pedane e manubrio sono posizionate perfettamente (forse un pelo in basso ma niente di che) ci si sente subito la moto in mano. Insomma è chiaro che la Tre-K è una moto che come molte sue competitor strizza l'occhio più al lato fun che a quello turistico. Sebbene addolcito rispetto a quello della 1130, il tre cilindri 899 resta, infatti, comunque un bel peperino. Prontissimo alla prima apertura del gas (pure troppo in certe situazioni) non ha comunque la "sberla" di potenza del 1130, ne risulta una moto molto pronta e vivace ma decisamente meno intimidatoria di quel che è la sorella maggiore.
MARCIA IN PIÙ Un motore, quindi che non fa nulla per nascondere il suo temperamento e che personalmente vorrei con un po' meno di freno motore e un po' più di dolcezza nella prima apertura del gas per essere veramente fruibile da piloti di qualsiasi esperienza. La soluzione comunque è a portata di mano, basta abituarsi a usare sempre una marcia in più per avere una scorrevolezza in curva ottimale e una spinta in uscita comunque adeguata.
LATO TOURING Insomma il lato sportivo di questa moto è evidente, tuttavia, pur non avendo l'anima della globe trotter, con la Benelli si viaggia bene anche in velocità, perché la protezione è tutt'altro che malvagia soprattutto se si tiene il plexiglass almeno nella posizione intermedia delle tre disponibili (si regola manualmente). L'imbottitura della sella è sostenuta ma non tanto da disturbare se non dopo una giornata di moto, e le sospensioni hanno una taratura di buon compromesso tra comfort e sostegno, anche se quando si alza il ritmo è meglio frenare un poco il monoammortizzatore per avere una moto meno "rimbalzante" nei cambi di direzione.
NATA PER LE CURVE Il suo pane comunque sono le strade tortuose, uguali a quelle delle colline dietro a Pesaro dove è nata ed è stata sviluppata. Poche curve e si scopre in lei la vera anima Benelli: pur non arrivando alle esagerazioni delle sorelle Tornado e TNT, la Tre-K ha comunque una distribuzione dei pesi più sportiva che stradale. Letteralmente piantata ha un manubrio fermo come quello di una sportiva DOC, cade rapida in curva mostrando il classico avantreno Benelli che "scava" l'asfalto, non molla mai e su cui puoi sempre contare. Nei cambi di direzione non è la prima della classe (anche se l'arrivo delle Dunlop Roadsmart al posto delle D207 l'ha resa più guidabile), ci sono competitor più reattive di lei, ma la ciclistica convince e in poco tempo con la Tre-K si prende fiducia e si viaggia davvero forte.