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Aprilia Shiver GT


Avatar Redazionale, il 23/06/09

15 anni fa - Da naked sportiva a turistica il passo è più breve di quel che si possa pensare: la Shiver mette il vestito corto e aggiunge il logo GT. Non cambia la filosofia sportiva del mezzo, migliora ovviamente la protezione.

Da naked sportiva a turistica il passo è più breve di quel che si possa pensare: la Shiver mette il vestito corto e aggiunge il logo GT. Non cambia la filosofia sportiva del mezzo, migliora ovviamente la protezione.

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COM'È Dirò un'ovvietà: le naked sono moto che piacciono, però quando poi le utilizziamo ci accorgiamo che ci manca qualcosa. La protezione aerodinamica, ad esempio, che ci fa soffrire se nel nostro utilizzo rientrano anche spostamenti veloci in autostrada. Ecco perché spesso le Case affiancano alla versione nuda anche quella dotata di semicarenatura.

PIACCIONO ANCHE QUI Modelli, questi, molto apprezzati al di là delle Alpi, ma che in certi casi anche da noi hanno riscosso un successo assolutamente non disprezzabile. Basti pensare alle Yamaha Fazer che, pur non raggiungendo le quote di mercato delle omologhe versioni spogliate, hanno avuto numeri di vendita più che convincenti (il 40% del totale delle vendite di FZ1 e FZ6 ha la semicarena). Il Nord Europa resta comunque il terreno di conquista preferito per queste moto, ecco perché Aprilia ha scelto il Salone di Colonia dello scorso anno per lanciare la versione semicarenata della Shiver (e della Mana di cui abbiamo già parlato).


RADDOPPIADopo un paio di anni dal lancio della versione nuda (623 pezzi venduti nel 2008), Aprilia allarga la gamma, proponendo una versione sport touring (perchè non chiamarla ST, allora?) dotata di una compatta semicarenata. In questo modo, la tecnologia della gestione elettronica dell'acceleratore, dotato di Ride by Wire integrale e tripla mappatura (Sport, Touring e Rain), diventa disponibile anche per l'utenza interessata al turismo a due ruote. Del resto, anche in occasione della prova avevamo più volte espresso giudizio favorevole sulle dimensioni generose e sull'abitabilità della Shiver rispetto alle concorrenti. Ecco quindi che questa declinazione turistica non stona affatto.

SPUNTA LA PUNTA
Non è mai semplice "vestire" una nuda senza snaturarne il carattere. Spesso si fanno più guai che migliorie. I designer Aprilia, però, sono stati bravi a cucire addosso a questa GT un vestito che mantiene intatti l'eleganza e i tratti che rendono la Shiver "a nudo" una delle motoesteticamente più interessanti del suo segmento.

UNA FACCIA… Fermo restando la forma del faro (family feeling ma anche… economia di scala), le matite dirette da Miguel Galluzzi gli hanno disegnato attorno un cupolino dalle linee tese e piuttosto attillate, che non nasconde la sportività della moto e che porta in dote anche un paio di comodi vani (uno chiuso a chiave) per riporre piccoli oggetti da tenere a portata di mano.

ARRIVA L'ABS  Per completare la linea della moto, è stato poi aggiunto un puntale, che ne riequilibra la vista laterale e serve anche come copertura per la centralina dell'ABS Continental a due canali che sulla GT (ma anche sulla nuda) è offerto in optional. Curioso però che il sovrapprezzo non sia il medesimo, la Shiver nuda, infatti, aumenta di 400 ? con l'ABS (da 8.400 a 8.800 ?) mentre il prezzo della GT cresce di 600 ? (da 8.600 a 9.200 ?).


TECNICA INVARIATA In pratica, il cupolino è l'unica novità per la Shiver GT. Tutto il resto non è stato toccato. Rimangono quindi invariati, tutta la parte meccanica e il posteriore, giudicato adeguato anche su una moto pensata per il granturismo. Il telaio è quindi ancora il conosciuto elemento misto in tubi e parti pressofuse, accoppiato a una forcella rovesciata da 43 mm non regolabile (stessa taratura della nuda) e al monoammortizzatore laterale regolabile nel precarico e nel ritorno idraulico. Anche ilbicilindrico a V di 750 cc e 95 cavalli di potenza massima mantiene le stesse specifiche della moto nuda, comprese le mappature (ormai definitive) azionabili comodamente dal manubrio.

COME VALa prima cosa che noto salendo sulla Shiver non è solo il cupolino (e ci mancherebbe…) ma anche l'assenza del bel manubrio biconico di alluminio che campeggia invece sulla Shiver nuda. Al suo posto un più prosaico manubrio di acciaio che di sicuro offre un colpo d'occhio meno aggressivo all'insieme ma che comunque ha una piega corretta per dominare la moto. Vista da su, comunque, la Shiver GT offre un bell'impatto, la zona dietro al cupolino è pulita, e integra senza problemi la ormai classica strumentazione Aprilia.

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UNA CONFERMA Non essendoci cambiamenti epocali la Shiver conferma quanto di buono abbiamo già trovato sulla versione nuda. La moto ha dimensioni generose, è comoda ed ha una posizione di guida azzeccatissima adattandosi quindi senza problemi ad un utilizzo turistico/sportivo. Le mille curve dei passi Dolomitici la promuovono in pieno, soprattutto perché la ciclistica è ancora una volta il suo vero punto di forza.


BILANCIATA GT o non GT, telaio e sospensioni lavorano un perfetta sintonia nonostante non siano cambiate le tarature, la piccola (e leggera) appendice aerodinamica non riesce ad influenzare il comportamento dinamico della moto (come accade sulla Mana GT per esempio), così ci si ritrova con una moto perfettamente equilibrata, una forcella che lavora alla grande (copiando e sostenendo alla perfezione) e un mono capace di ottimo filtro e buon sostegno quando serve. Le nuove Pirelli Angel montate di primo equipaggiamento sono poi le scarpe giuste per enfatizzare il buon bilanciamento ciclistico della Shiver offrendo grande grip e un ottimo feeling.

PROTEZIONE AD HOC La Shiver resta comunque una GT più sportiva che turistica (ecco perchè l'avrei chiamata ST lasciando il termine GT alla Mana), il cupolino compatto serve giusto ad alleviare la pressione dell'aria in velocità quanto basta per non stancarsi troppo ma non è un "carenone" da cui attendersi protezione assoluta. Le borse offerte in optional, poi, sono leggere (in tessuto) e compatte, giuste per il week end di bella guida più che per il viaggio intercontinenale.


V2 SENZA COMPLESSI In questo contesto il motore fa la sua parte. Terminate le tribolazioni con mappature varie, adesso il bicilindrico da 750 cc ha un funzionamento ottimale. Ben disposto a prendere i giri ha una buona erogazione della coppia a tutti i regimi, mostrando anche una discreta verve in allungo. Il temperamento sportivo della Shiver è quindi ben presente anche nella GT, che offre anche un tiro sufficiente per guidare in modo disimpegnato senza chiamare troppo in causa il cambio (valido).

TOURING E' MEGLIO La mappatura touring resta per me la più equilibrata delle tre offre la risposta al gas più lineare. La Sport è un po' aggressiva nella prima parte dell'apertura del gas, e toglie un po' di linearità alla progressione del motore che parte convinto ma poi (quando l'effetto dell'apertura repentina delle farfalle è terminato) sembra non dare quello che ci si aspetta. La mappa Rain invece è morbidissima, pure troppo, ma sicuramente utile in casi di fondo difficile.


FRENI, ABS PROMOSSO Chiudo con il capitolo freni. L'impianto è rimasto invariato (pinze radiali) per cui potenza e gestione della frenata sono ottimi. Il giudizio sull'ABS è altrettanto positivo, la soglia di intervento su asfalto asciutto è davvero molto alta e la spugnosità dei comandi del tutto accettabile, io lo consiglio.

Pubblicato da Stefano Cordara, 23/06/2009
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