Vista toccata e guidata la moto che con Stefano Passeri ha fatto parte della spedizione italiana alla sei giorni. Una moto speciale, perché speciale è anche la RXV di serie. La moto factory è infatti davvero molto molto vicina a quella che tutti potranno comprare.
CHIACCHIERATE Poche altre moto come le bicilindriche off road di casa Aprilia possono vantarsi di aver fatto parlare di sé in modo così plateale. Il progetto bicilindrico, fortemente voluto da Mariano Roman e portato avanti da Ampelio Macchi è sulla bocca di tutti gli appassionati ormai da almeno un paio d'anni ed è giunto finalmente alla fase definitiva, dopo la fiera di Milano le prime RXV/SXV arriveranno dai concessionari Aprilia entro Natale (prezzo della enduro circa 9200 €) e tutti potranno godere delle loro prestazioni.
SVILUPPO IN PISTA Intanto c'è chi ha lavorato sodo per rendere possibile il sogno. Da una parte i ragazzi del motard (Manzo, Giraudo e Bolley) che per mettere tutti i puntini sulle i hanno portato anche a casa un mondiale classe S2 all'esordio. Dall'altra Stefano Passeri, manetta pesante dell'enduro e fine collaudatore che ha portato la RXV per sterrati e mulattiere lavorando di fino per arrivare alla definizione ottimale di tutti i componenti e togliendosi delle gran belle soddisfazioni alla sei giorni di enduro del 2005.
TEST ANTEPRIMA Come già successo a suo tempo per le SXV, Aprilia ha messo a disposizione per un numero ristrettissimo di tester la moto ufficiale usata da Passeri utilizzata proprio durante la 6 giorni.
QUASI DI SERIE A differenza delle SXV Factory (moto racing vere e proprie non omologate) l'enduro è una moto comunque omologata per l'utilizzo stradale, targata e dotata di impianto luci e pertanto assolutamente vicina alla moto di serie. Lo conferma lo stesso Passeri affermando che le differenze sono più che altro a livello di centralina. E girandoci attorno non posso che sottolineare le affermazioni. Stesso telaio, stesso forcellone, stessi silenziatori solo il serbatoio è in raffinato in carbonio mentre quello di serie è in nylon.
STE&STE Della moto abbiamo già parlato a fondo negli altri articoli per cui mi concentrerò sulla prova. Il rischio è di sembrare lievemente irriverente. A parte il nome io e Passeri non abbiamo nulla in comune nella guida fuoristrada, lui è un campione del mondo, io un vero e proprio tapascione che non senza un po' di imbarazzo si appresta a "violare" la sacra sella della RXV. Ma che bello quando un pilota di questo calibro sa essere una persona così straordinaria. Stefano è davvero un grande, riesce e metterti a tuo agio come pochi altri e non smette mai di dispensare consigli. Ha tirato un po' di fettuccia in un campo, fa due giri per farmi vedere come si fa (beato lui, bastassero quelli) e poi mi affida il manubrio.
IN SELLA Eccomi in sella alla bicilindrica off road più ambita del momento. È alta ma magrissima, con una sella che ti concede di muoverti a piacimento e nessuna sofrastruttura che ti intralcia. Diciamo che il prato bagnato non è un fondo di quelli che mi ispirano troppa fiducia, erba e argilla umidicci dal mattino rendono il fettucciato una sorta di pista da pattinaggio, dove Passeri guida come niente fosse, ma dove il sottoscritto pensa più alla propria incolumità che a dare fondo al gas. Anche perché questa bicilindrica ha un motore davvero infinito, nei tratti di raccordo puoi tirare la seconda a regimi che per una fuoristrada fino ad oggi erano del tutto inverosimili. Un'ampiezza di erogazione assolutamente fantastica.
CINGOLATA? Quello che sulle prime mi colpisce è la trazione che ha dell'incredibile, nonostante il terreno infame, la RXV scatta in avanti e addirittura s'impenna quando apri con decisione. La maggior regolarità degli scoppi del bicilindrico porta anche a questo vantaggio. Così mi trovo ad entrare in curva come sulle uova (anche perché il davanti tende un po' a prendere sotto) e ad uscirne come sparato da un cannone. La fase più impegnativa è quella del transitorio in curva, quando si va a riprendere il gas la RXV dà un colpo notevole che porta a sporcare la linea.
INTERRUTTORE Un effetto on-off piuttosto marcato dato dalla mappatura più aggressiva scelta da Passeri, e che sulla moto di serie non ci sarà perché giustamente per lei è stata scelta una configurazione più morbida. Il problema per chi non è un prfessionista si risolve facilmente innestando una marcia in più (il cambio è assolutamente perfetto negli innesti).
GESTIBILE Una volta in tiro, comunque, la RXV manifesta stabilità e soprattutto una gestibilità notevole, il gas è praticamente in diretta e la moto si guida molto di acceleratore e l'erogazione del bicilindrico è tale da rendere la guida persino facile anche per chi non è un drago del tassello. È soprattutto negli scarti destra-sinistra fatti a gas aperto che la bicilindrica fa la differenza, la minor inerzia data dall'albero motore più piccolo e la maggiore reattività del motore rendono più facile muovere la moto anche ad acceleratore spalancato. Questo vantaggio compensa con gli interessi qualche chilo in più rispetto alle monocilindriche. Passeri conferma, e se lo dice lui, io mi fido.