Un estate e un inverno sempre assieme, per scoprire che, a volte, il fascino non è solo esteriore. La Deauville conquista km dopo km per la sua disponibilità a seguire il padrone anche in capo al mondo. Affidabilità assoluta e praticità le sue doti migliori. Più si guida, più si apprezza.
L'ANELLO MANCANTE Mentre tutti si affannano a cercare l'anello di congiunzione tra moto e scooter puntando sul cambio automatico, la Honda con la sua Deauville ha già da tempo trovato la chiave di volta. Motore bicilindrico di media cilindrata, sella comoda, carenatura integrale due bauletti integrati, trasmissione a cardano. Ci fosse anche un cambio automatico nessuno avrebbe, credo, niente da ridire. Ma anche con le sue 5 marce, la Deauville svolge alla perfezione il ruolo di moto antiscooter; la praticità di uno scooterone c'è tutta, con in più il gusto di una guida da moto vera e non di un surrogato.
PUPA O SECCHIONA? Certo non è la più bella della classe, più che altro fa la parte della secchiona, quella con gli occhiali spessi che non guarda nessuno che però, sotto sotto, ha il suo perché. E il perché della Deauville lo si scopre vivendoci assieme per un po', proprio come abbiamo fatto noi che per 8 mesi e oltre 5.000 chilometri abbiamo potuto godere della sua compagnia.
OGNITEMPO Un'estate e un inverno trascorsi assieme, tanti chilometri percorsi con ogni tempo per dire che se non è scoppiato l'amore sicuramente si è creata una bella amicizia. Perché la Deauville è così, ti conquista con l'uso; non è la moto che ti fa impazzire al primo sguardo, non è quella che fa girare la testa ai passanti (e i colori smorti certo non l'aiutano), ma sa perfettamente qual è il suo compito e lo svolge benissimo conquistando il pilota con la sua praticità.
BUONA PER TUTTO Casa, ufficio, casa, mare, casa, vacanza. La Deauville non pone limiti di utilizzo al suo proprietario, perché sa essere comoda e fedele compagna quotidiana, apprezzabile soprattutto in inverno per la protettività, ma è anche disponibile per una vacanza impegnativa, soprattutto se alle due valige integrate si affianca anche un bauletto.
FACILONA La Deauville è la classica moto per tutti, comoda, poco impegnativa, fa della facilità di guida e della fluidità di erogazione i suoi punti di forza, ha un motore superaffidabile (Per conferma chiedere al collega Maurizio Tanca che con un motore stretto parente di questo ha percorso oltre 140.000 km) e una versatilità notevole. Una volta a bordo si capisce subito che è stato il comfort il primo obbiettivo dei progettisti: la sella è ampia, il manubrio rialzato le pedane ampie e avanzate. Si sta seduti come in poltrona, ben protetti dall'aria (il cupolino è regolabile) e con la sensazione di poter affrontare senza problemi anche trasferte di centinaia chilometri.
SPAZIO PER TUTTO Certe soluzioni poi le apprezzi solo quando le moto le usi per un bel po'; da buona utility-bike la Deauville non lesina nello spazio a disposizione di pilota e passeggero. Quella dei due bauletti integrati (pur se piuttosto irregolari nella forma interna) è una furbata che non capisco come mai nessun altro abbia ancora adottato, una soluzione di cui mi sento di criticare solo la mancata capacità di ospitare un casco (ma per questo basta comprare i coperchi più larghi offerti in optional), perché quanto a praticità sono a livelli dieccellenza (c'è anche un foro passante per i tubi da disegno). Avere una moto che all'occorrenza ti permette di stivare la borsa o magari un po' di spesa è davvero comodo, oltretutto la Deauville sfrutta bene anche lo spazio anteriore con due comodi vani, di cui uno sottochiave, in cui trova posto comodamente qualche piccolo oggetto. E siccome a star comodi ci si abitua in fretta, anche i "vizi" della Dauville, una volta diventati parte della quotidianità, finiscono per mancarti quando non li hai più.
POCO CALDO Inoltre la formula del "tutto chiuso" (la carenatura chiude completamente il motore) tiene alla larga gli spifferi bollenti durante l'estate, anche se un certo calore si rileva nella zona delle cosce. Non è leggerissima, e questo si avverte quando si sposta la moto a motore spento, ma in movimento maneggevolezza e facilità di guida non mancano, solo che il peso pare piazzato un po' in alto, tanto che si avverte un po' di inerzia nei cambi di direzione.
GUIDA IN RELAX La Deauville si propone quindi più per una guida disimpegnata senza troppi grilli per la testa, anche per la posizione di guida che ovviamente è più verso il rilassato che l'aggressivo. La tenuta di strada è buona, e almeno finché non ci si fa prendere da qualche prurito sportivo si gode anche di un buon bilanciamento ciclistico (a parte quella sensazione di peso in altro già citata) e di una frenata più che valida grazie anche ad un sistema CBS che qui è ben tarato e funziona molto bene.
POTENZA GIUSTA Il motore, cresciuto in quest'ultima versione fino ai 680 cc effettivi, ha guadagnato l'iniezione elettronica e le teste a quattro valvole che portano la potenza a 65,8 cv a 8000 giri, circa il 15% in più del precedente 650. Adesso la Honda ha quel pizzico di brio che mancava alla vecchia versione, anche se la massa da spingere resta considerevole (228 kg a vuoto dichiarati) e la Deauville in accelerazione non è un fulmine. Una volta lanciata, tuttavia, la moto può tenere a lungo senza problemi una velocità di crociera elevata, anche se il motore rapportato con una quinta un tendenzialmente corta tende a girare un po' troppo alto causando qualche vibrazione alle alte velocità.
Il cruscotto
della Deauville
al momento
della riconsegnaELASTICO Del bicilindrico, piuttosto, piace l'elasticità: questo motore è in grado di scendere a regimi bassissimi in quinta marcia e riprendere senza batter ciglio, per questo il cambio è chiamato poco in causa e la Deauville ad una guida rilassante. Del resto, in sella alla Deauville non vien certo voglia di fare le corse. Le doti da passista in autostrada sono garantite anche da una ottima protezione aerodinamica, sicuramente un valido aiuto per affrontare i mesi invernali. Devo dire che una moto come la Deauville aiuta non poco ad invogliare ad inforcare la moto la mattina anche quando fuori non fa esattamente caldo. Insomma è davvero una moto per tutte le stagioni, capace di portarti al lavoro senza sporcare il vestito buono (carenatura integrale e cardano sono il massimo in questo senso) come di affrontare il viaggio vacanza, tutto senza dare grosse emozioni ma anche senza dare mai nessun problema.
SEMPRE PRONTA Nei mesi in cui abbiamo avuto a che fare con la Deauville (riconsegnata con 9.500 km all'attivo) l'abbiamo usata nè più nè meno che come un elettrodomestico: gira la chiave, accendi il motore, usa la moto. Le abbiamo concesso un solo controllo dell'olio per verificare che il consumo era irrilevante. Non abbiamo rilevato alcun problema per tutta la durata del test. La qualità, insomma, non si discute. Più che altro la qualità spagnola (la Deauville è assemblata negli stabilimenti Montesa) emerge dalle superfici delle sovrastrutture che perdono un po' di lucentezza e si usurano un po' troppo in fretta, vedi le pedane "sverniciate" nella zona di contatto degli stivali. Una lacuna sopportabile direi per una moto che a 8.650 € offre una comodità che nessun'altra della sua classe e a questo prezzo riesce a dare. Non sarà la moto più emozionante del mondo ma il suo lavoro lo svolge in modo egregio.