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Yamaha MT-03


Avatar Redazionale, il 01/09/05

19 anni fa - Si allarga la famiglia delle MT

Come la sorella maggiore la MT-03 passa da prototipo a realtà cambiando poco o niente, compreso lo scenografico ammortizzatore laterale. Già dalle prime due immagini ufficiali, la piccola MT punta ad emozionare innanzitutto visivamente. Motore monocilindrico, ma allestimento da grande per piacere a più motociclisti possibile.



LA FAMIGLIA SI ALLARGA La genesi è la stessa, passare dal prototipo alla versione finale mantenendo quanto più possibile invariate le soluzioni adottate sulla show bike. È successo così alla MT-01, succede lo stesso alla MT-03, la piccola di famiglia. Il passaggio alla produzione di serie ha razionalizzato molti particolari ma non ha fatto perdere il fascino a questa inedita naked monocilindrica.


NON PIÙ CINGHIA Peccato solo per la perdita della trasmissione a cinghia, una soluzione che ci è sempre piaciuta per la sua pulizia e silenziosità. Ora il cuore è il monocilindrico da 660 cc ad iniezione che equipaggia le XT, appeso ad un telaio con struttura a diamante. La potenza è annunciata per 45 cv a 6.000 giri con una coppia di 56,2 Nm a 5250 giri. La moto si presenta compatta, con un interasse di 1420 mm per un peso di 174,5 kg a secco ed un'altezza sella di 805 mm. Corta alta, ingobbita proprio come la sorella maggiore.


LA MOLLA A LATO

La MT ha tutto per piacere agli amanti del genere, in più ci mette qualche chicca tecnica che non guasta mai. Come il vistoso ammortizzatore laterale azionato senza progressione da un forcellone in allumino piuttosto scenografico. Immancabile lo scarico alto, doppio, a richiamare la sorella maggiore anche se qui di cilindro ce n'è solo uno.

SOPRA LA MEDIA Anche a vederla dal vivo la "03" fa una buona impressione, finiture e dotazioni sembrano essere di buon livello. Poco acciaio e tanto alluminio (un po' poroso il forcellone) il che per una moto che dovrebbe stare ben sotto i 7000 euro non è niente male. Anche la strumentazione è molto hi tech mentre atipico è il manubrio larghissimo e molto dritto. In sella la posizione di guida ricorda molto da vicino quella delle Supermotard.  Senza dubbio una moto molto interessante per contenuti estetici. Il carattere c'è, se Yamaha riuscirà a convincere il popolo italiano che anche un monocilindrio da strada ha il suo perchè allora la MT sarà davvero un brutto cliente per le concorrenti dirette. Tra gli accessori (li vedete nelle foto) da segnalare senza dubbio il codino monoposto e il doppio scarico più aperto.


Pubblicato da Francesco Tornaghi , 01/09/2005
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