La vera notizia è che la fanno davvero! Il prossimo Intermot di Monaco sarà il palcoscenico dell'entrata in società dell'incredibile naked Yamaha, derivata dal prototipo visto a Tokio qualche anno fa. L'estetica da urlo e il turrito motore due cilindri che promette una marea di coppia e tanti cavalli sono le sue credenziali. Una moto per cui è facile perdere la testa.
DA SOGNO A REALTÁ Un vulcano di creatività. Alla Yamaha non sono mai mancate le buone idee (vedi TDM e Tmax) ma adesso pare proprio che in quel di Iwata stiano spingendo al massimo sull’acceleratore. L’obbiettivo è chiaro: conquistare la leadership del mercato moto strappandola alla "odiata" rivale Honda. E se nello sport è bastato l’ingaggio del dottor Valerossi a riportare i riflettori sulla Casa dei tre diapason, nella produzione i tecnici Yamaha stanno facendo del loro meglio per spiazzare la concorrenza con prodotti tecnologicamente innovativi, ma anche esteticamente fuori degli schemi. E la MT-01 ne è la prima conferma.
Il primo prototipodella MT-01ANTEPRIMA GIAPPONESE Si era mostrata nel 1999 al Tokio Motor Show come pura e semplice Show Bike, e subito dopo si è scatenato l’inferno. Tutti la volevano. Per molti questa moto è la reincarnazione bicilindrica dell’indimenticata V-Max, la power cruiser che negli anni 80 strappava i battistrada ai semafori, forte di un V4 da 140 cv e un mare di coppia. Attesissima, la MT. Il suo spettro tornava puntuale ad ogni salone, con indiscrezioni più o meno vere su una sua possibile messa in produzione. L’anno scorso, quasi a sviare le indagini, la Yamaha proponeva la MT-03, sorellina monocilindrica con la stessa impostazione. Ma la MT-01, adesso, arriva sul serio. La versione definitivaPROTOTIPO DI SERIE Queste che vedete sono solo le prime immagini ufficiali (e si vede anche poco) in circolazione, poche ma sufficienti per farci capire come nel passaggio dal prototipo alla realtà non si sia perso un briciolo della filosofia MT: sono rimasti persino i due enormi scarichi sottosella. È sparito invece lo scenografico ammortizzatore laterale, evidentemente poco adatto all’utilizzo normale della moto. In compenso, buttando l’occhio qua e là spuntano tanti particolari derivati dalla R1, come il forcellone con capriata inferiore, o la forcella rovesciata con contorno di pinze radiali. Dettagli che lasciano trasparire molto sul carattere turbolento promesso dalla MT.
YAMUELL
C’è molto di Buell nella MT, l’impostazione ingobbita, il motore V2 stretto raffreddato ad aria, i due collettori che spuntano sulla destra. Non si può negare che il genere sia proprio quello introdotto a suo tempo da Mister Erik, ma nonostante qualche déjà vu l’impatto estetico è davvero notevole. SUPERMOTORE Dovrebbe ovviamente essere riconfermata la cilindrata monstre (il prototipo era 1600 cc, ma adesso questo motore esiste anche in configurazione da 1700 cc, per cui fate i vostri conti), ottenuta dal bicilindrico derivato (ma completamente modificato visto il differente utilizzo della moto), da quello della Roadstar Warrior. Insomma le premesse per sentire un "battito animale" ad ogni apertura del gas ci sono davvero tutte.I DATI A MONACO
Ovviamente in Yamaha non si sbilanciano su nulla, potenza, peso, nient’altro è stato ancora diramato. Per avere ulteriori dettagli però non occorre aspettare molto, l’Intermot è alle porte. A Monaco potremo vederla dal vivo.Guardala in grande
800x600 1024x768 800x600 1024x768Pubblicato da Stefano Cordara, 16/07/2004
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