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Yamaha Majesty 400


Avatar Redazionale, il 16/09/03

21 anni fa -

È sempre lui, è sempre Majesty. Ma il cuore è tutto nuovo: 395 cc, iniezione elettronica, contralbero antivibrazioni e catalizzatore. Restano le caratteristiche vincenti del progetto Majesty: eleganza e abitabilità.

Il pubblico li vuole più grossi, ma non tutti si possono permettere un sofisticato (e costoso) 500 o 600 cc. Ecco quindi che la cilindrata 400 è la soluzione ideale. Città, viaggi fuori porta, poco impegno di guida, prestazioni adeguate a farci un po’ di tutto. Un settore in cui adesso si butta anche Yamaha con l’evoluzione verso l’alto del suo Majesty. Inconfondibile, anche il 400 mantiene ben saldo il family feeling con il fratello minore, aggiungendo maggiore eleganza in alcuni particolari come i gruppi ottici anteriore (sdoppiato) e posteriore, o il cruscotto.

Sotto la pelle, però, cambia un po’ tutto. Il motore è completamente nuovo. È un monocilindrico da 395 cc, a quattro valvole vanta il raffreddamento a liquido, il contralbero di bilanciamento e l’alimentazione ad iniezione elettronica, per 145 km/h di velocità massima. Non manca il catalizzatore allo scarico (Euro2), così anche quando ci scappa il blocco del traffico non ci sono problemi. Per chi avesse velleità di viaggiatore ci sono un serbatoio da 14 litri, mentre il carico può essere stipato in un vano sottosella da ben 60 litri. Non è una "nave da città" ma ha dimensioni simili al 250, mantenendone quindi anche la ormai proverbiale manovrabilità.

La ciclistica prevede un telaio di alluminio nella parte superiore, accoppiato a una struttura inferiore in tubi d’acciaio, per abbassare il baricentro. La forcella ha steli da 41 mm e ha un’escursione superiore del 20% rispetto al Majesty 250. Aumenta leggermente la rigidità della taratura. Anche l’ammortizzatore ha una corsa più lunga del 20%. Soluzione mista per le ruote da 14" davanti, da 13" dietro, entrambe frenate da un disco (267 mm all’avantreno).

Gran lusso per quanto riguarda l’equipaggiamento: a partire dalla strumentazione con display LCD multifunzione, che comprende il contagiri. Un antifurto "immobilizer" è collegato all’iniezione elettronica, il vano sottosella è rivestito, altri due vani sono disponibili nel retroscudo e la sella ha la regolazione dello schienale. E per chi non si accontenta ci sono gli accessori: bauletto e portapacchi, parabrezza più ampio, paragambe, schienalino per il passeggero e manopole riscaldate.


Pubblicato da Stefano Cordara, 16/09/2003
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