Una ricerca condotta da Oxford Economics mostra quanto importante sia il settore motociclistico per l’economia dei paesi UE e della Gran Bretagna. Il primo dato è senza dubbio quello più importante: 389.000 posti di lavoro sono direttamente coinvolti nelle due ruote, un numero che tiene conto dei lavoratori nelle case costruttrici, nei produttori di accessori e abbigliamento e attività correlate a questo settore.
QUANTO VALE IL SETTORE MOTOCICLISTICO? Solo nel 2019, il settore motociclistico ha contribuito a 21,4 miliardi € di prodotto interno lordo europeo. Ogni euro di PIL creato dal settore ha contribuito a generare 1,80 euro di PIL in altre industrie, per via del vari effetti domino sulla spesa. L’intera filiera motociclistica e le relative attività hanno generato 16,6 miliardi € di ricavi, contribuendo particolarmente ai mercati più importanti quali Germania, Francia, Italia, UK e Spagna. Importante anche il ruolo dell’esportazione extracomunitaria per le industrie con base in UE e UK, quantificato a 2,1 miliardi € di moto/scooter. I mercati che generano più domanda sono gli Stati Uniti, la Svizzera, l’Australia e il Giappone. Meno rilevante invece il ruolo di India, Cina e Thailandia per via di “alte tariffe d’importazione in questi paesi asiatici”.
RISPARMIO ECONOMICO il tempo è denaro: un detto che ha un valore piuttosto rilevante nello studio di Oxford Economics relativo al tempo passato in auto, precisamente nel traffico. Se il 5% di chi usa la macchina (5,3 milioni di commuters) per recarsi al lavoro utilizzasse un mezzo a due ruote, risparmierebbero in totale 21,2 milioni giorni all’anno. Non solo il tempo, ma anche i minori costi di gestione – a partire dai consumi – farebbero sì che le due ruote costino 1/3 delle auto (in media, 545 euro contro 1.435 euro).
INQUINAMENTO Importantissima l’impronta green delle moto: il parco circolante moto europeo emette mediamente 100 g CO2/km, meno della metà delle auto che invece emettono 210 g CO2/km (diesel e benzina). Interessante come il 62% delle moto che circolano in Europa abbiano una cilindrata inferiore ai 250 cc, con un’emissione media di 62 g CO2/km.
IL COMMENTO La strada verso l'elettrificazione che sta compiendo il mondo automotive verte sicuramente ad abbassare il livello medio di CO2/km prodotta dalle auto. I benefici, però, continuano sotto il punto di vista dei costi di gestione, mediamente più bassi rispetto ad analoghe auto diesel o benzina. Rimangono tuttavia alcune problematiche relative ai modelli BEV (100% elettrici), quali i tempi di ricarica, la ricarica stessa e un'elevata barriera all'ingresso caratterizzata da prezzi non proprio competitivi... D'altro canto, il settore motociclistico da sempre offre soluzioni di mobilità con benefici decisamente più tangibili: prezzi d'acquisto accessibili, bassi costi di gestione e risparmio del ''tempo perso'' nel traffico. Da alternativa all'auto, la moto sta diventando sempre più una prima scelta per muoversi su strada, e i numeri di vendita riflettono questo trend di crescita.