Girare in pista mette sempre a dura prova noi stessi perché il limite si alza tantissimo, così come la velocità e, per chi non è abituato o si lascia prendere la mano... sono sempre dolori, nel vero senso della parola. Al Nurburgring tutto questo è amplificato – andare fortissimo sotto la pioggia è anche peggio, guardate questo onboard – perché il nastro d’asfalto è molto stretto, ci sono variazioni altimetriche, curve cieche e, se non bastasse, differente grip a seconda di quale tratto della pista si vada affrontando. Ecco una compilation degli incidenti avvenuti nel 2021, con l’aggiunta di qualche consiglio – non sufficiente a farvi fare il best lap nell'Inferno Verde – per evitare di ritrovarsi nelle stesse condizioni dei malcapitati piloti.
INCIDENTI ED ERRORI AL NURBURGRING
Nurburgring: un incidente
REAZIONE D'ISTINTO (12'')
Tipico esempio in cui il pilota si spaventa, si attacca ai freni e guarda dritto verso il guard rail, invece che verso l’uscita della curva. La moto va dove si guarda quindi – anche se non è facile – sangue freddo e via con lo sguardo verso dove vogliamo andare. La velocità non era eccessiva e avrebbe certamente potuto rimediare.
Nurburgring: una caduta a causa di un dritto a una curva
TROPPA VELOCITÀ (32'')
Il pilota non si accorge che la pista gira a sinistra e arriva con troppa velocità. Non c’è tempo per rallentare e provare a inserire la moto in curva, l’unica soluzione è il dritto: la curva glielo permette, perché c’è una chicane, ma anche sull’erba fatica a smaltire km/h e così tagliapericolosamentela S, terminando la corsa contro il guardrail. L’erba è infida e rallentare lì è un’operazione delicata... qui il pilota ha ridotto al minimo le conseguenze della caduta, ma il consiglio è di essere il più dolce possibile su comando del gas e freni, soprattutto l’anteriore.
Nurburgring: dritto alla curva, cordolo esterno con il freno in mano e... cappottamento
MOLLA I FRENI (1'03'')
Anche in questo caso, come spesso accade, il problema è l’eccessiva velocità in rapporto alla conoscenza del percorso e alle proprie capacità. Il rider finisce dritto nella chicane – la stessa di prima – seguendo un altro pilota che arriva lungo come lui: a differenza di chi lo precede, però, spaventato dalla situazione continua a frenare anche quando sale sul cordolo esterno molto pronunciato: la conseguenza è che la moto si impunta davanti e lo disarciona. Sarebbe stato sufficiente lasciare il freno un attimo e tenere il peso più indietro, assecondando il sollevamento del posteriore, per non avere problemi. Succede lo stesso anche al pilota al minuto 1’59” e anche al secondo motociclista che transita al minuto 4’57”.
Nurburgring: tanta (troppa) inclinazione e gas aperto presto non vanno d'accordo
PIEGA MENO (1’17”)
In questo caso il pilota commette l’errore di...piegare troppo. Invece di entrare in curva, rialzare la moto e aprire il gas, resta a lungo inclinato, prolungando la piega oltre il tempo necessario. Nel contempo inizia anche ad aprire il gasma, essendo molto inclinato, la gomma ha poca impronta a terra e non è in grado di sostenere la coppia. La conseguenza è l’high side, per sfortuna scongiurato. Tutte le operazioni – frenata, inserimento, massima piega, apertura del gas mentre si rialza la moto, uscita – sono fatte per durare un brevissimo lasso di tempo. Questo riesce molto bene ai piloti, ma non dobbiamo dimenticarci qual è la tecnica corretta, anche se andiamo più piano.
Nurburgring: asfalto umido e... si chiude l'anteriore
SENZA POSSIBILITÀ DI REPLICA (2'50'')
Il primo gruppo di motociclisti passa a ritmo blando, ma c’è un motivo: l’asfalto è umido. Così non la pensa quello che li segue, con la BMW K1300 S, che arriva decisamente più veloce e, a centro curva, vede l’anteriore chiudersi. Il consiglio da portare a casa è semplicemente questo: bisogna dare il tempo alle gomme di entrare in temperatura ma, soprattutto, a noi di sentire cosa sta succedendo sotto la moto. E l’unico modo è andare con estrema gradualità.
Un dritto finisce contro il guardrail: anche questo succede al Nurburgring
TAGLIO DI CHICANE (3'54'')
Stessa chicane trattata in precedenza, stesso errore degli altri piloti, tranne che per un aspetto: troppa velocità, taglio della S ma, almeno in questa circostanza, buon comportamento sul cordolo, dove questo pilota non frena, lascia saltare il posteriore, e gestisce la situazione quasi crossistica. Peccato che poi non riesca a fare a meno di tagliare la curva finendo contro il guard rail esterno ma... non si può avere tutto.
Nurburgring: la tiene, non la tiene, la tiene... non la tiene
ERBA TRADITRICE (4’33”)
Il pilota arriva velocissimo alla S – non dà l’idea di essere un profondo conoscitore del tracciato – ed è costretto a tagliare. Sull’erba inizia a frenare, gli scappa prima via dietro, poi davanti e non può fare a meno di finire a terra. La fretta è stata cattiva consigliera in questa circostanza: il pilota si è lasciato prendere dal bisogno di frenare senza rendersi conto che sull’erba umida sarebbe stato meglio dissipare la velocità un po’ per volta, magari cercando di portare la moto più a destra possibile, rimanendo sull’erba e rientrando al termine della chicane, senza essere d’intralcio alle auto. Non era affatto facile ma non è stato in grado di adattarsi repentinamente al cambio di condizioni e non è rimasto freddo.
Nurburgring: alla Yamaha R1 si chiude lo sterzo, ingresso troppo frenato e posizione sbagliata
NON PERDONA (4’45”)
Il pilota arriva troppo veloce per le sue possibilità e, piuttosto che finire largo, entra in curva frenato, con la moto inclinata e il peso tutto dalla parte opposta rispetto a dove vorrebbe andare – notate il busto inclinato dalla parte opposta alla curva e il casco alto, invece che vicino allo specchietto interno – il risultato è che la gomma anteriore dice basta e lo lancia a terra (idem col motociclista al minuto 6’18”). Due possibilità in questo caso: rialzare la moto e finire dritti, frenando forte sull’asfalto ma lasciando i freni nel passaggio sul cordolo e azionandoli con cautela sull’erba, oppure provare a inserire la moto in curva nonostate la velocità eccessiva, con un po’ di freno ma soprattutto con il corpo proteso all’interno della curva e lo sguardo verso l’uscita di essa.
Dritto in curva, erba bagnata... mix letale. Il pilota cade all'Inferno Verde
COME SULL'OLIO (5’15”)
Situazione già vista e descritta in precedenza. Qui il pilota si accorge che non riesce a rallentare e che rientrerebbe pericolosamente sull’asfalto, dove stanno transitando delle auto, perciò si attacca al freno posteriore e si lascia scivolare sull’erba. Una soluzione che evita il peggio, ma non avrebbe potuto provare a proseguire la corsa sull’estremità destra del manto erboso, dissipando velocità, rientrando più avanti?
Nurburgring: esce troppo veloce, tocca i freni e...
ALL'IMPROVVISO (6’36”)
È un attimo. Il pilota esce da una curva molto veloce ma probabilmente non è cosciente che davanti a sé ha ce ne è una molto più lenta che gira dalla parte opposta, verso sinistra. Il risultato è che si attacca ai freni a moto inclinata – probabilmente non aiutato da asfalto freddo o umido – e la moto scivola via senza possibilità di replica.
Nurburgring: le condizioni sono molto difficili. Umido, freddo, la caduta è dietro l'angolo... o forse dietro la curva
CONDIZIONI DIFFICILI (8’38”)
Il pilota qui non sembra commettere evidenti errori ma si può intuire dal colore dell’asfalto che sia freddo o umido e, nonostante arrivi alla curva con un’inclinazione minima, la moto parte secca prima dietro e poi davanti. Il Nurburgring è insidioso e una non perfetta valutazione delle condizioni lì si rivela più decisiva che in altre piste.
Nurburgring: tanta percorrenza, ma la gomma ha bisogno di più superficie d'appoggio e così scappa via all'apertura del gas
FUORI CON QUEL CORPO! (9’40”)
Il pilota a bordo della KTM 690 Duke commette due errori. Sembra conoscere discretamente il tracciato e ha una buona velocità, probabilmente troppa in relazione alle sue capacità. La traiettoria infatti è fantasiosa: sbaglia l’ingresso nella S, finendo largo, e poi fa tanta percorrenza nel lungo destra. Questo errore, unito a una posizione di guida stradale – il pilota è totalmente in sella – fa sì che la moto in curva raggiunga un’inclinazione eccessiva, stressando eccessivamente la gomma, che infatti scappa via. Per fortuna resta in piedi, ma serve cambiare stile di guida per alzare il limite.
DI TUTTO UN PO'
Tanti errori, altrettante cadute, qualche salvataggio. Fortuna o bravura? Probabilmente entrambe, ma dietro questi incidenti ci sono tanti errori di valutazione: scarsa conoscienza della pista, eccessiva spericolatezza, ma soprattutto errori di guida, anche grossolani. Per divertirsi in sicurezza serve prima di tutto capire come si guida – fareste mai un lancio col paracadute senza prima farvi insegnare? – e l'unico modo è frequentare un buon corso di guida. Noi abbiamo provato Aprilia Academy e Suzuki GSX-R Racing Academy, dateci un'occhiata e... buona guida!