Spegne 70 candeline la Motori Minarelli, nata nel 1951 e che ha segnato momenti incredibili nella storia del motociclismo italiano e internazionale. Dopo la proprietà Yamaha, è entrata in scena quella Fantic che, con un’intesa dei sindacati dei lavoratori, ha salvaguardato il livello occupazionale. Abbiamo visitato lo stabilimento di Calderara di Reno (BO) prima di assistere alla presentazione ufficiale con tanti ospiti e personaggi istituzionali.
PASSATO
Tutto nasce dai soci Vittorio Minarelli e Franco Morini che iniziano a produrre motori con la FBM, i soci si dividono nel 1956 con Minarelli che apre gli stabilimenti bolognesi. Il focus si sposta sulle corse, con i Mondiali Costruttori nella 125 dal 1978 al 1981 grazie alle gesta di Angel Nieto, Loris Reggiano, Pier Paolo Bianchi e Maurizio Massimiani. Non mancano i record di velocità, con Arteno Venturi che tra Monza ed Evington stabilisce ben 24 primati mondiali.
La parentesi sportiva dà lustro all’azienda, che negli anni ’80 inizia la sua ascesa nella produzione di motori a 2 tempi. Contestualmente, l’azienda sigla un accordo con Yamaha per produrre su licenza i motori della Casa giapponese. Una spinta importante, visto che oltre il 45% dei ciclomotori venduti disponeva di un motore Minarelli. L’acquisizione al 100% di Yamaha arriva nel 2022, con la produzione dei propulsori fino a 660 cc. Questo sodalizio regala all’azienda attrezzature, risorse umane e know how che le fanno fare grandi passi da gigante.
PRESENTE
Nel 2020 Yamaha e Fantic Motor trovano un accordo per la proprietà di Motori Minarelli. Una mossa importante per Fantic Motor che può contare sul know how dell’azienda bolognese per sviluppare i propri propulsori. Non solo: i Fantic 50 e 125 vengono assemblati proprio all’interno degli stabilimenti Minarelli. Al contempo si continua a sviluppare il network di partnership come terzista: attualmente brand come Vent, Sherco e Beta si avvalgono dei Motori Minarelli per i prodotti 50/125 cc stradali. Non mancano le novità: a Eicma 2021 verrà presentato un motore da 300 cc 2 tempi con iniezione elettronica, mentre al momento Fantic è l’unica a disporre di motori 50 cc 2 tempi con omologazione Euro5.
FUTURO
Attualmente i numeri di produzione sono gli stessi della metà degli anni ’80: circa 70.000 propulsori prodotti in un anno. Risultati dovuti alla flessione del mercato dei ciclomotori a combustione, che però sta offrendo la possibilità di pensare all’elettrico. Attualmente, su 5 linee di assemblaggio di Motori Minarelli, 3 sono destinate a motori elettrificati. Nella gamma Fantic, le e-bike e le soluzioni per una mobilità green sono molto apprezzate e hanno visto risultati in continua espansione. In questo particolare momento, la produzione sta subendo dei rallentamenti causati da forze maggiori. Tuttavia, lo spirito dell’azienda rimane quello di muovere le prossime generazioni di giovani con lo stesso entusiasmo e passione che hanno mosso quelle passate. Con meno nuvole di fumo, certo, ma con maggiore sostenibiltà economica e ambientale.