La tecnologia è diventata parte integrante della nostra vita, facilitandola per certi versi: dal prenotare un tavolo al ristorante al pagare una multa ora basta la metà del tempo e della fatica. Anche il nostro modo di spostarci è sempre più tecnologico, le automobili – e le moto top di gamma – hanno schermi multi funzione con connettività, sensori e radar che ci aiutano durante la guida, ma sembra che l’industria abbia ancora tanto da proporci.
VETRINA Ogni anno al CES di Las Vegas (Consumer Electronics Show) le più brillanti menti ci mostrano di cosa sono in grado, anticipando talvolta anche di decenni le soluzioni del futuro. Tra quelle che ci riguardano più da vicino c’è senza alcun dubbio l’idea di Intellias, una start up che produce software per aziende automotive e non solo, che ha presentato un prototipo di moto in grado di mantenersi in equilibrio autonomamente. Ma non è tutto, infatti Intellias ha anche annunciato che questo prototipo – grazie all’utilizzo di sensori e giroscopi che rilevano la posizione nello spazio e le accelerazioni lungo gli assi – potrà anche intervenire sul manubrio tramite degli attuatori, correggendo la traiettoria in maniera automatica per prevenire cadute, facilitare le manovre a bassa velocità o addirittura muoversi da solo a passo d’uomo.
Motobot Yamaha sfida Rossi
MOTO CHE SI GUIDANO DA SOLE A dirla tutta, la trovata di Intellias fa più scalpore per il fatto che a proporla sia una start-up che non per la tecnologia in sé infatti, al CES e non solo, ne abbiamo viste delle belle in passato. Come il prototipo di BMW R 1200 GSche era in grado di partire, guidare per un intero giro di pista, effettuare manovre a bassa velocità e addirittura arrestarsi in totale autonomia. Anche Honda s’è cimentata nella sperimentazione di veicoli che rimangono in equilibrio da soli mentre Yamaha, ormai qualche anno fa, aveva sfidato “nientepopodimenoche” Valentino Rossi con il suo Robot “Motobot” in sella ad una Yamaha R1 (sfida vinta dal Dottore tanto per la cronaca).
BUONA TECNOLOGIA E… Tante innovazioni che oggi ci sembrano quasi irrinunciabili, basti pensare all’ABS (ora addirittura cornering) o al controllo di trazione, ma che quando erano state presentate per la prima volta hanno creato scalpore. E dire che ancora oggi c’è chi pensa che il miglior controllo di trazione sia quello del posto destro e che con l’ABS ci si dimentica come frenare. Tutte balle! Gli aiuti elettronici servono eccome, anche quelli meno imprescindibili hanno i loro vantaggi. L’ultimo che ho avuto modo di provare è il controllo della velocità adattivo (o cruise control adattivo, se preferite). Si può affrontare un viaggio senza? Certo, ma la comodità e la diminuzione dello stress sono impagabili.
Ducati Multistrada V4: il radar cruise control
...TROPPA TECNOLOGIA Utilissimo ho trovato anche il blind spot detection di Ducati Multistrada V4 (e che arriverà anche sulla nuovaTiger 1200) ma tutti questi aiuti, va detto, non si sostituiscono mai a chi guida ed è qui il punto focale. La moto oltre che uno strumento pratico è soprattutto una passione per molti, un mezzo per evadere dal “logorio della vita moderna” come diceva una famosa reclame di un super alcolico al carciofo. Parola d’ordine libertà. Ben vengano gli aiuti che aumentano la sicurezza, ma difficilmente vedremo in futuro moto che guideranno da sole con sistemi tipo Autopilot di Tesla o la BMW R 1200 GS… O almeno lo spero.