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Editoriale

EICMA, ecco perché l'edizione del 2022 è il salone del cambiamento


Avatar di Emanuele Colombo, il 11/11/22

2 anni fa - EICMA 2022: più che delle novità è il salone del cambiamento

Mancano BMW e KTM, ma EICMA 2022 è più vivo che mai
Come sta il Salone di Milano? L'avvento delle moto elettrificate e i marchi asiatici spingono verso un netto cambiamento

Salone brillante o sotto tono? Tutte le volte che si apre un'expo come EICMA 2022 (qui lo speciale) la domanda salta fuori: un po' per monitorare l'andamento di tutto un settore qual è quello delle due ruote, un po' per quel vizio un po' pettegolo di sparare giudizi su tutto e su tutti. Del resto lo sappiamo che l'Italia è un Paese di santi poeti e navigatori, diceva qualcuno nel lontano 1935: qualcuno che ancora non poteva sapere che saremmo diventati anche tutti virologi, costituzionalisti e chi più ne ha più ne metta. Senza dimenticare ''allenatori di calcio'', ovviamente.

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UN SETTORE IN FERMENTO Ebbene, come ogni anno a EICMA c'ero anche io, e mi permetto di sottolineare ciò che ho visto da un punto di vista di marche e prodotti più che dell'affluenza del pubblico. Quello che mi incuriosiva prima dell'apertura dei cancelli era la preannunciata assenza di BMW e del gruppo KTM, con tutti i suoi marchi tra cui Husqvarna e GasGas. Nuove scelte in fatto di comunicazione, hanno spiegato, ma quando i big cominciano a disertare gli stand di una manifestazione, il dubbio che la stessa sia in declino è forte. Soprattutto dopo quello che abbiamo visto accadere nel mondo dell'auto, con la kermesse di Ginevra più volte annullata e l'ultimo salone di Parigi, francamente, sottotono.

MBP C1002V a EICMA 2022: il video live dalla fieraMBP C1002V a EICMA 2022: il video live dalla fiera

IL SALONE DEL CAMBIAMENTO La natura, si dice, aborre gli spazi vuoti e a EICMA 2022 la moto sembra adeguarsi. Gli stand lasciati liberi dai soliti noti sono stati riempiti da una gran quantità di costruttori - asiatici in primis - alcuni emergenti, altri consolidati ma finora impegnati all'estero: tutti ansiosi di sbarcare in Italia in grande stile. E ci sono riusciti in pieno, a mio modo di vedere, dando vita a quello che è stato il salone del cambiamento, ancora prima che delle novità. Perché il cambiamento lo cogli sì dai nuovi modelli, ma in questo caso riguarda qualcosa di più ampio: lo scenario generale.

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Nuovi marchi, nuove forme, nuove tecnologie. Da un lato si scorge all'orizzonte, sempre più nitido, un futuro in cui anche la moto sarà elettrificata o alimentata a carburanti alternativi: mi vengono in mente le Kawasaki Z e Ninja EV, la Ninja HEV ibrida e il motore di Akashi studiato per andare a idrogeno. Oltre a un'offerta sempre più ricca di scooter e moto elettriche tout court. Dall'altro lato, marchi nuovi o poco conosciuti propongono moto tradizionali - ma sempre dotate delle tecnoligie più aggiornate - che mostrano un livello qualitativo molto alto pur volendosi tuffare nella fascia del ''giusto prezzo'': quella che negli ultimi tempi ha premiato Benelli, per intenderci, facendo diventare la TRK 502 la moto più venduta d'Italia (qui la nostra prova in video).

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DAL GIUSTO PREZZO ALLA FANTASCIENZA Uno su tutti MBP, ossia Moto Bologna Passione, che con sede in Italia e capitali cinesi ha proposto un'enduro e una cruiser davvero convincenti. E che dire delle varie Voge e CF Moto, che in Italia sono presenti ormai da tempo e cosruiscono i motori che troviamo sotto a vari modelli di BMW e KTM? Non sono mancate proposte dallo stile davvero ardito, che dell'elettrico hanno fatto un'opportunità per proiettarci verso scenari quotidiani degni dei più arditi scrittori di fantascienza. Guardiamo per esempio il concept Horwin Senmenti X nella foto di apertura del servizio: elettrico, naturalmente, è stato disegnato in Austria per un costruttore cinese. Scioccante, non vi pare?


Pubblicato da Emanuele Colombo, 11/11/2022
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