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Moto fuoristrada

Fuoristrada vietato? Potrebbe andare peggio... potrebbe piovere


Avatar di Michele Perrino, il 17/12/21

3 anni fa - Dopo il decreto diventato legge tanta confusione: ecco i possibili scenari

Divieto fuoristrada: la legge, le regioni, cosa cambia
Da ieri il decreto che disciplina (anche) il transito dei veicoli in fuoristrada è legge: i possibili scenari? Proviamo a rispondere

La questione è seria ma – spero mi perdonerete – nel titolo ho preso a riferimento un'epica citazione del film Frankenstein Junior per sdrammatizzare. L'argomento è delicato, il quadro ancora non completamente limpido ma, tra chi dice che nulla cambierà e chi afferma che cambierà tutto preferisco mettermi nel mezzo, a dire il vero un po' più spostato accanto a coloro che credono... potrebbe piovere.

IL QUADRO GENERALE Intanto facciamo il punto. Alcuni giorni fa Motociclismo ha portato alla luce l'imminente trasformarsi in legge di un decreto che sembra vietare il fuoristrada ludico (anche) a bici e moto (lì trovate il testo completo della legge). Di lì è arrivata la presa di posizione forte di ANCMA e FMI che ha definito la legge – sì perché da ieri è in essere – come ''una norma miope, che può creare potenzialmente un grave danno economico al mercato e con possibili profili di incostituzionalità''. Insomma, gli addetti ai lavori sono... al lavoro per cercare di non far precipitare le cose e trovare una soluzione che non discrimini nessuno.

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PALLA ALLE REGIONI Messi i giusti puntini sulle i, passiamo a qualche considerazione aggiuntiva, in particolare relativamente alla posizione delle regioni. In effetti il decreto all'art.2 comma 3 ricorda che ''Indipendentemente dal titolo di proprietà, la viabilità forestale e silvo-pastorale e le opere connesse come definite al successivo art. 3 sono vietate al transito ordinario...'' e aggiunge ''Le regioni disciplinano le modalità di utilizzo, gestione e fruizione tenendo conto delle necessità correlate all’attività di gestione silvo-pastorale e alla tutela ambientale e paesaggistica''. Quello che desta preoccupazione al sottoscritto – e penso a decine di migliaia di appassionati – è che tutto è sempre stato demandato alle regioni ma esse possono ''integrare le disposizioni del presente provvedimento, purché non venga diminuito il livello di tutela e conservazione delle foreste come presidio fondamentale della qualità della vita''. Vale a dire che ciò che è scritto nel decreto può essere rafforzato dalla singola regione, non ammorbidito

COSA PUÒ SUCCEDERE Da qui un'altra – sempre personale –  triste considerazione. In un paese con abbondanti risorse economiche e... intellettive – non si sa mai dove finiscano le une e inizino le altre – il toro sarebbe preso per le corna e verrebbero creati percorsi ad hoc per pedoni, moto fuoristrada, bici, quad, 4x4 etc.,etc.. Ma si sa, le regioni sono sempre in difficoltà con le casse e, se non si può investire per creare, qual è la cosa più semplice da fare? Chiudere. Insomma, altroché tutto uguale, è quantomai urgente trovare una soluzione che metta d'accordo tutti, nel rispetto di tutti, senza però che una categoria di appassionati – con il conseguente danno economico per il settore – sia penalizzata. Oggi fuori c'è il sole, ma non so per quanto ancora resterà.


Pubblicato da Michele Perrino, 17/12/2021
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