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Industria moto

La crisi dei microchip colpisce anche Kawasaki


Avatar di Alessandro Perelli, il 17/05/21

3 anni fa - La carenza di semiconduttori coinvolge anche la casa di Akashi

Crisi microchip rallenta la produzione moto Kawasaki
Il costruttore giapponese vittima della carenza di semiconduttori che rallentano la produzione. Le parole del capo di Kawasaki Motors Europe

I MICROCHIP MANCANO ANCHE ALLE MOTOLa tempesta dei semiconduttori, i componenti che permettono all’elettronica di un veicolo di funzionare alla perfezione, ha colpito pesantemente anche il mondo moto dopo aver mietuto vittime illustri fra i produttori di auto e di smartphone. La sempre maggiore esigenza di parti elettriche a bordo di motociclette e scooter sta infatti trasformandosi in un grande problema, proprio a causa della carenza di microchip. E Kawasaki è la prima Casa motociclistica a prendere una posizione attraverso le parole dell’amministratore delegato della filiale europea Kenji Nagahara, che spiega i fattori che stanno influenzando negativamente le fabbriche in termini di fornitura dei materiali. Scarsità di semiconduttori, blocco del Canale di Suez, carenza di resine,pandemia ancorain corso, stanno avendo ripercussioni pesanti sull'approvvigionamento di motocicli e parti di motociclette con un effetto domino causato anche da altre situazioni, come il temporaneo blocco del Canale di Suez e l’indisponibilità di container.

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LE PAROLE DEL CAPO DI KAWASAKI EUROPEQueste se sue dichiarazioni: Una serie di fattori stanno attualmente influenzando le nostre fabbriche in termini di fornitura di parti e materiali. Come molti altri produttori di moto, siamo stati colpiti dalla grave carenza di semiconduttori che sono una componente vitale di molte motociclette della nostra gamma e sono parte integrante dei sistemi di base come la frenata ABSL'improvvisa enorme richiesta aggiuntiva negli ultimi dodici mesi di computer portatili e altri beni che si basano su semiconduttori è stata sicuramente un fattore determinante, ma anche alcuni dei principali fornitori hanno avuto seri problemi nei loro stabilimenti di produzione. In aggiunta a ciò, l'interruzione, per circostanze impreviste come il recente blocco del Canale di Suez e la sua conseguente influenza sui trasporti globali e sulla disponibilità di container, hanno dato vita a ciò che possiamo definire una ''tempesta perfetta''.Queste sono le principali motivazioni, ma l’amministratore delegato è entrato più in dettaglio: “Ad aggravare il problema dei semiconduttori, c’è anche la carenza globale delle resine necessarie per la realizzazione di alcuni componenti che sta rallentando la produzione”.

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LE CONTROMOSSE DI KAWASAKI Tuttavia, Nagahara sembra aver preso questa situazione con una certa filosofia, poiché nel comunicato si legge tra le righe la voglia di rimettersi in gioco, accettando la sfida che questa crisi ha generato a livello globale: “Questo triplice colpoalla produzione è unavera sfida. Non possiamo semplicemente scambiare una resina con un'altra poiché tutti i materiali utilizzati nella produzione sono testati e approvati secondo la legge dell'UE e omologati. È un aspetto su cui la fabbrica sta facendo attente valutazioni e speriamo di risolvere i problemi che stiamo affrontando quanto prima. La maggior parte dei produttori che utilizzano questi semiconduttori e resine, insieme alla continua interruzione delle spedizioni globali e della movimentazione dei container per la chiusura del Canale di Suez, hanno complicato e allo stesso modo colpito importatori ed esportatori. È nell’interesse di Kawasaki trovare un risposta rapida al problema''.

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OBIETTIVO: RESTARE VICINI AL CLIENTEIn chiusura, Nagahara è stato realista riguardo alla situazione attuale e ha sottolineato l'intenzione della Casa giapponese di ridurre al minimo qualsiasi impatto.“Molte concessionarie Kawasaki sono state aperte durante la pandemia mantenendo intatto il loro organico. Ora, mentre la situazione e le normative cambiano, molti rivenditori dei nostri modelli in tutta Europa stanno aprendo le loro porte ai clienti desiderosi di godersi le loro motociclette. Le scorte dei rivenditori vengono monitorate quotidianamente e stiamo fornendo l'inventario dal nostro magazzino europeo. Il nostro obiettivo è mantenere la fornitura del prodotto il più possibile moderando eventuali carenze o problemi di produzione entro le nostre capacità. Ringraziamo anticipatamente clienti e rivenditori per la loro pazienza e promettiamo che faremo tutto il possibile per affrontare questa sfida”.


Pubblicato da Alessandro Perelli, 17/05/2021
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