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Da Los Angeles a New York in 38 ore con la BMW K1600 GT


Avatar di Andrea  Rapelli, il 26/02/16

8 anni fa - Nata nel 1914, la Cannonball ha il suo nuovo record-man

Nata nel 1914, la Cannonball ha il suo nuovo record-man

CANNONBALL MODERNA Nel 1914, Irwin Baker creò la Cannonball Run, attraversando gli States con la sua Indian in 11 giorni. Nel 1983, George Egloff ci mise 42 ore. Dallo scorso agosto, però, la Cannonball ha un nuovo record-man.

FUORI IN 38 ORE Meno di due giorni. Anzi, per essere precisi, 38 ore e 48 minuti: questo è il tempo impiegato da Carl Reese per attraversare, in sella ad una BMW K 1600 GT, gli USA.

TANTA STRADA Partito da Los Angeles alle 3:15 AM dello scorso 28 agosto, l'uomo - che non è nuovo a questo tipo d'imprese - è arrivato al concessionario BMW Motorrad di New York alle 21.04 locali del 29 agosto, dopo la bellezza di 2.829 miglia percorse. L'itinerario - verificato da un GPS - ha toccato Las Vegas e poi, tramite l'Interstate 70, Utah, Colorado, Kansas, Missouri, Illinois, Indiana, Ohio e Pennsylvania. 

TRUCCHETTI Ma come è riuscito Chris a battere il record datato 1983? Sicuramente con una pianificazione attenta del viaggio. Sei settimane prima di partire, Reese ha smesso di assumere caffeina e zucchero: in questo modo, quel poco caffé che ha bevuto durante la corsa ha avuto ancora più effetto. Così come i panini, le noci e la frutta secca che ha mangiato. Senza stimolanti di alcun tipo, il recordman ha programmato un riposino di sole due ore. E i... bisognini? C'era un catetere, come si fa nelle gare endurance di moto.

CHE MEDIE Poi c'è il discorso velocità: la media della BMW K1600 GT, equipaggiata con un impianto di illuminazione supplementare, è stata di 73 (quasi 120 km/h) miglia orarie, con frequenti puntate a 200 km/h. Ecco perché Chris era seguito da un certo numero di mezzi d'assistenza, che lo tenevano informato, fra le altre cose, anche sulla presenza di eventuali pattuglie in giro... Per vincere una Cannonball, bisogna ricorrere anche a questo.


Pubblicato da Andrea Rapelli , 26/02/2016