Recentemente è stato aggiornato il Codice della Strada. Diverse le novità introdotte, ma anche luci e ombre derivanti dalla poca chiarezza del testo originale. Tuttavia, lo scorso 28 dicembre è arrivata una circolare del Ministero dell’Interno (Prot. 300/STRAD/1/0000014520.U/2021) che ha fatto chiarezza su alcuni aspetti, tra cui la possibilità di guidare in autostrada e strade extraurbane principali un motociclo elettrico da 11 kW di potenza massima (o superiore) e rapporto peso/potenza fino a 0,1 kW/kg (o inferiore). Performance in linea con la patente A1 - quella del 125 cc - che si può ottenere a 16 anni. Dunque, è ufficiale: i sedicenni possono guidare scooter elettrici “125” in autostrada. Purtroppo, nonostante i 125 a motore termico presentino le stesse performance, il limite di cilindrata rimane a 150 cc. La beffa è ancora più grande se si pensa che per i sidecar (“motocarrozzette) con motore a scoppio, la potenza minima per circolare su autostrade e tangenziali è di 4 kW (5,4 CV).
Niu NQi GT/S
IL COMMENTO Maggiore libertà per i 125 elettrici cambia lo scenario assicurativo. Ora che possono circolare in autostrada, soprattutto con dei 16enni a bordo, è naturale pensare che le compagnie assicurative aumentino il rischio relativo a questo tipo di veicoli. Dunque, è prevedibile un aumento della RC Auto per gli scooter elettrici nonostante – statisticamente parlando – in Autostrada avvengano meno incidenti che in città. D’altro canto, il rischio relativo ai 125 cc a benzina non dovrà tenere conto di ulteriori variabili; quindi non si prevede nessuna rivalutazione del rischio. In conclusione, il nuovo CDS sul lato due ruote è una “vittoria mutilata” dal momento in cui potevamo allinearci con altri stati membri dell’UE. Sostanzialmente si sono fatti due passi in avanti e uno indietro. Sicuramente è un vantaggio dare liibertà di circolazione all’elettrico, così come una maggiore chiarezza per i sidecar, ma i 125 cc a scoppio restano ancora tagliati fuori.