Il terremoto scosso dalla notizia relativa al divieto di circolazione in fuoristrada in seguito al Decreto del 28 ottobre 2021 – in Gazzetta dal 1 dicembre – aveva fatto tremare gli appassionati e con loro ANCMA e FMI. Proprio all'Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori e alla Federazione Motociclistica Italiana sono arrivate le rassicurazioni da parte del Ministero.
IL MINISTERO L'ufficio legislativo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, in merito alle disposizioni del Decreto del 28 ottobre, ha risposto così ad ANCMA e FMI:“Il decreto […] non può (e non vuole) introdurre norme innovative o restrittive aventi ad oggetto […] la transitabilità o la fruibilità della viabilità forestale; né tantomeno può produrre effetti interdittivi della possibilità di organizzare attività ludico-sportive nelle aree bosco”.
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FUORISTRADA OK La presa di posizione e la richiesta di chiarimenti delle due istituzioni contro quelle che apparivano come norme a danno di enduro, mototurismo in fuoristrada e manifestazioni sportive off-road, hanno portato a un’ulteriore rassicurazione che sembra mettere la parola fine alle polemiche nate dopo la pubblicazione del Decreto. In una nota congiunta diffusa stamane il presidente di FMI Giovanni Copioli ha ringraziato il MIPAAF “Per aver voluto fornire una interpretazione ufficiale a questo decreto, che ci ha finora messo in difficoltà. Il presidente Copioli ha poi aggiunto: “Mi auguro davvero che tale interpretazione possa trovare riscontro positivo presso le regioni e che vengano dissipati tutti i dubbi sollevati dagli uffici regionali da noi interpellati in occasione dell’organizzazione di manifestazioni sportive anche di altissimo livello, come il Mondiale di Enduro a Carpineti, e che finalmente vengano rimossi tutti gli ostacoli che ci sono stati posti. Anche in considerazione del fatto che le manifestazioni sportive ed escursionistiche costituiscono un importante momento di promozione dei territori sui quali insistono”.
Fuoristrada sì: la risposta del Ministero ad ANCMA e FMI
ANCMA Non ha fatto mancare la sua replica anche Paolo Magri, presidente di ANCMA, che si è detto “Soddisfatto per l’esito della serrata interlocuzione e della positiva collaborazione sviluppatesi con il Governo” sottolineando “il valore di un’industria che, solo in Italia, supera i 7 miliardi di euro, occupa nella sua filiera più di 100mila addetti, abbraccia centinaia di migliaia di appassionati ed è da sempre in prima fila per proporre sul mercato prodotti e soluzioni di mobilità e divertimento sempre più sostenibili e tecnologicamente avanzate”. Tutto bene quel che finisce bene.