La risposta americana alle varie moto automatiche giapponesi arriva dalla Victory. Cambio CVT, motore in linea e tanto spazio per stivare bagagli e caschi. È ancora allo stadio di prototipo, ma...
VOGLIA DI MOTO Che il gruppo Polaris (leader mondiale nella produzione di ATV e motoslitte) sia molto interessato alle moto non è più una novità. Quest'estate ha siglato un importante accordo con la KTM (praticamente ne ha acquistato la maggioranza delle azioni) che porterebbe il gruppo americano ad essere il numero uno nel segmento dei fuoristrada con il manubrio in tutte le loro declinazioni. Ma Polaris è anche proprietaria della Victory, un marchio che negli USA si propone di fare concorrenza nientemeno che all'Harley Davidson, proponendo grosse cruiser con motore bicilindricoa V raffreddato ad aria.
UNITI DALL'AUTOMATICO Questo fino ad oggi, perché il gruppo ha pensato bene di ampliare gli orizzonti e di unire le forze per cimentarsi sul tema della moto automatica, uno dei preferiti ultimamente dai big del motociclismo mondiale. In effetti sui motori automatici la Polaris la sa lunga: la sua gamma quad (o ATV se preferite), tutti rigorosamente automatici, arriva addirittura agli 800 cc dello Sportsman. E allora, visto che il motore automatico lo avevano già in casa, perché non approfittarne? Detto fatto: ecco che il bicilindrico in linea 760 alimentato ad iniezione elettronica è finito in mezzo ad un telaio motociclistico dando origine alla Vision, una concept dallo styling che definire originale è poco.
SPAZIO PER DUE CASCHI La Vision è stata esposta all'International Motorcycle Show di Long Beach, in California e testimonia come la Victory non sia interessata solo alle "customone" ma intenda cimentarsi anche in altri campi. Al di là dell'estetica va sottolineato come la Vision non sia una moto fine a se stessa ma abbia soluzioni molto interessanti. La grande pancia anteriore non è figlia solo di scelte di design, ma sfrutterebbe la disposizione quasi orizzontale dei cilindri per offrire un vano molto capiente capace di contenere due caschi integrali. Il serbatoio è spostato in posizione avanzata giusto dietro la ruota anteriore, il che consentirebbe di mantenere la sella a soli 723 mm da terra.
MISURE DA MOTO Tutti i comandi sono al manubrio, la trasmissione è CVT (come quella degli scooter quindi), la trasmissione finale ad albero, mentre per quanto riguarda la ciclistica siamo su caratteristiche spiccatamente da moto, con ruote da 17-18 pollici, interasse di 1549 mm, forcellone monobraccio e forcella a steli rovesciati da 43 mm. A fare scenografia penserebbe un gigapneumatico posteriore da 250/40-18. La Vision si presenta dunque come l'ennesimo tentativo di affrontare il problema della moto automatica. La stanno prendendo tutti un po' alla lontana, giusto per farci abituare all'argomento, ma inesorabilmente ci stanno arrivando tutti e pare proprio che in questo 2006 di moto automatiche ne sentiremo parlare tantissimo. State pronti.