Vespa PX e LML Star: uguali al colpo d’occhio, diverse nella sostanza, sono causa di infinite discussioni tra gli appassionati amanti dello scooter con cambio e frizione.
IL CLASSICO TIRA Volete sapere qual è uno degli articoli di moto in assoluto più letti su MotorBox da novembre a oggi? Provate a indovinare ma non vagate con il pensiero alla ricerca di maximoto da trecento cavalli o di endurone pronte a fare il giro del mondo senza scalo. E neppure di maxiscooter con molti cilindri. No, l’articolo più letto parla della Vespa PX. Vi sembrerà incredibile ma è così, la PXcontinua ad avere un seguito che va perfino oltre l’immaginazione.
EUTANASIA Se ne è accorta a sue spese la Piaggio, quando, dopo aver lasciato intuire in tempi passati, evoluzioni tecniche che tenessero in vita l’ultima discendente della Vespa originale (quella con cambio al manubrio e freno a pedale) l’ha poi “mollata” per seguire altri progetti più moderni e, va detto, non meno di successo. Il progetto PX aveva terminato la sua vita, ma evidentemente l’eutanasia è stata prematura.
PASSAGGIO IN INDIA Le catene di montaggio finiscono in India, Paese dove le Vespe o similVespe vanno via come il pane (anche in passato ci sono stare citazioni evidenti come la Bajaj Chetak) e continuano quella che sembra essere la loro missione per la vita, favorire la diffusione della motorizzazione dei Paesi in via di sviluppo, come era l’Italia del dopoguerra e come oggi sono l’India e molti paesi del sudest asiatico.
SUCCESSO ITALIANO LML è l’azienda che produce la Star, che arriva in Italia con il passaporto indiano, grazie a un brillante importatore che ne ha comprese le grandi potenzialità. Spuntano una quantità infinita di colori, gomme con banda bianca, il prezzo è più che allettante e la Star conquista gli italiani: nel 2010 tra 125 e 150 se ne immatricolano 4.118 pezzi, un risultato sorprendente in un mercato come quello attuale per un mezzo come questo. A Piaggio sarà venuto qualche dubbio, constatando che la GTS 300, che è la Vespa più venduta, è stata immatricolata in 7047 unità.
NO VESPA PLEASE In LML non vogliono assolutamente sentire parlare di Vespa, il loro scooter si chiama Star e orgogliosamente, l’azienda indiana rivendica una sua personalità, visto che se è vero che è partita da una piattaforma esistente (chi può negarlo?) ha poi però sviluppato il progetto in modo intelligente rinforzando il telaio prima e soprattutto montando un motore 4 tempi (ora anche a iniezione) che era quello che gli appassionati di questo scooter con le marce aspettavano.
DUE FAZIONI Il ritorno della PX (che vi confermo arriverà dai concessionari la prima settimana di Aprile) ha scatenato un putiferio: non passa giorno che non ci siano commenti entusiasti e manifestazioni di amore verso quello che da moltissimi è considerato l’unico vero scooter in circolazione. Ma non ci sono solo quelli, perché le discussioni sono accesississime e coinvolgono da una parte gli “innamorati” e dall’altra i delusi che vedendo la strada fatta dalla Star, da Piaggio si aspettavano molto di più che un richiamo alle armi della vecchia PX con una sella nuova. Ci si aspettava almeno il motore 4T, proprio come quello che, guardacaso, monta la rivale indiana, un monocilindrico che costa poco e beve niente.
FEDELI E “TRADITORI”Per cui, se da una parte c’è chi giura eterna fedeltà alla unica e vera Vespa dicendo che mai e poi mai potrebbe tradirla con un “clone” (ci permettano la parola quelli della LML), dall’altra c’è invece chi è pronto a tradirla (se non l’ha già fatto) con un altro prodotto che non avrà la “griffe” sullo scudo ma è addirittura più evoluto dell’originale. Insomma si sta creando quasi una rivalità come ai tempi dei Vespisti e Lambrettisti che si odiavano cordialmente.
LA TERZA VIA Oppure c’è una terza via, quella di questo simpatico signore milanese che, senza volerlo, ha ispirato questo articolo: prendere una Star e metterle i loghi Piaggio e Vespa. Come dire, botte piena e moglie ubriaca. Voi cosa ne pensate?