Terza gara del trofeo e un altro podio questa volta sul gradino più basso. A Magione caldo folle ma anche spettacolo e wild card sempre più veloci. Storia di un trofeo che ha fretta di crescere.
PASSIONE SOPRA A TUTTO Che in KTM abbiano ottime capacità organizzative e una passione fuori dal comune non sono io a dirlo, sono tutti i partecipanti che ogni volta dopo una gara del Trofeo Super Duke spediscono mail alla sede di Bergamo per ringraziare lo staff. Ne riporto un tratto di una che mi è stata inoltrata. Senza fare il nome di chi l'ha scrittariesce a far capire bene lo spirito che regna ad ogni gara sotto al tendone arancione."Ogni volta che vi vedo alle gare, mi fate sentire uno di voi, e nei miei sette anni di gare è la prima volta che trovo un gruppo cosi". Direi che queste parole non hanno bisogno di ulteriori commenti.
L'AMBIENTE CHE MANCAVA Mi unisco a questo pilota nei complimenti perché,in effetti, vivere per tre giorni a stretto contatto con queste persone fa respirare un'aria che nei paddock della velocità si respira ormai raramente. E non è retorico dire che, forse, arrivare dal fuoristrada è per la KTM un gran vantaggio.
Arnaldo Nicoli
il responsabile
delle moto
in pista
è un uomo in
moto perpetuoIl trofeo delle Super Duke è dunque sbarcato a Magione per la sua terza tappa, in un paddock più pieno della del reparto giocattoli di un grande magazzino a natale (400 piloti presenti per il we), le naked di Mattighofen hanno ancora una volta suscitato curiosità e interesse.
CURIOSITÀ Le Super Duke "messe giù da gara" in effetti hanno un fascino particolare ma si sa che in questo ambiente l'argomento più convincente sono le stampate dei cronometristi che riportano i tempi sul giro. E a tal proposito è interessante osservare l'atteggiamento dei piloti nei confronti di questa new entry del paddock. Arrivano, si fermano, scrutano le moto, sostano davanti al totem con esposti i tempi e poi iniziano ad informarsi. Quanto costa? Ci sono posti per le prossime gare? L'anno prossimo lo rifate? Insomma l'attenzione che viene riservata alla tribù degli arancioni è sempre maggiore e questo non può farmi che piacere.
LA FORNACE UMBRA A Magione intanto fa un caldo infernale, il venerdì il termometro tocca i 41 gradi e in pista l'asfalto (pessimo) di questo circuito trasuda olio da tutti i pori. Non è il massimo per una gara di moto, ma visto che siamo tutti nella stessa barca vediamo di remare. Non ho mai amato i circuiti stop and go come questo, troppo lenti e troppo banali perché si riesca a fare davvero la differenza. E, infatti, come previsto, i primi sono tutti lì, raggruppati in pochi decimi.
ENFANT TERRIBLE Tutti tranne uno, Danilo Petrucci è una wild card di lusso, un "bocia" come lo chiamano dalle parti di Bergamo che a 16 anni si è già permesso di vincere qualche gara dell'europeo stock con la sua Yamaha R6. Anche lui, incuriosito dalle Super Duke, ha voluto provare a correre in nudo e si vede che la moto gli è piaciuta perché al primo turno di prove rifila un secondo di distacco a tutti andando a girare in 1:15:5 tempo che lo inserirebbe nelle prime file delle altre classi. Il secondo turno, ancora più torrido, non consente di migliorare i tempi, per cui la griglia resta invariata.
DIETRO AI MIGLIORIPer me significa seconda fila e la cosa non è che mi riempia di gioia, ma non tanto perché c'è chi fa meglio di me (ci mancherebbe...) piuttosto perché a Magione guido male e il mio 1.16.9 mi pare irrispettoso delle potenzialità della moto. Ancora una volta una wild card (l'altra volta è stato il tedesco Roth ricordate?) sembra essere il mattatore della gara.
BATTAGLIA VERA Ma al trofeo KTM vincere non è facile per nessuno. Così Petrucci non scappa, Tomassoni lo bracca e il sottoscritto insegue dopo essersi liberato dei due che lo precedevano in griglia. Non so com'è, ma in gara mi riescono cose che in prova mi sognavo. Così mi trovo subito a viaggiare in relativa scioltezza mezzo secondo più veloce che in prova scendendo fino a 1.16.3 solo un decimo dal giro più veloce in gara del vincitore.
INCONTRI RAVVICINATI Come al solito la gara è molto combattuta, anzi le distanze si accorciano e dopo 5 giri sono a soli 6 decimi da Tomassoni, convinto di potermela giocare. Purtroppo a causa di un errore tecnico (il serbatoio dell'olio troppo pieno) la moto di Valentini inizia a sputare olio e lo semina per la pista: due piloti scivolano, altri vanno dritti è bandiera rossa, tutto da rifare.
DI NUOVO IN GRIGLIA La seconda partenza mi vede in prima fila secondo la classifica della prima manche. Ma stavolta non parto benissimo e Micozzi mi è di nuovo davanti, i due giri impiegati per passarlo (la pista nel frattempo sembrava più un tracciato da motoslitte per il filler che c'era per terra) mi fanno perdere tempo e i due davanti scappano, riesco ancora a ridurre lo svantaggio ma 7 giri sono troppo pochi. Vincerà Tomassoni ma per la somma dei tempi sarà Petrucci a salire sul gradino più alto. Quanto a me, alla fine chiudo terzo e sono di nuovo sul podio.
Il podio di MagioneTRASFERTA UNGHERESE Alla fine, come al solito, è festa grande per tutti, perché la rivalità che è giusto ci sia in pista si spegne quando si spengono i motori e questo rende il campionato delle nude arancioni davvero speciale. Le Super Duke ora torneranno in pista all'estero precisamente all'Hungaroring in occasione del KTM Festival il mega raduno che riunisce tutti gli appassionati del marchio Austriaco. Una gara dove i piloti italiani dovranno affrontare i migliori piloti degli altri trofei europei (inglese, tedesco, francese, e spagnolo) in una sfida dal sapore continentale dove noi, naturalmente non mancheremo. Non male per un trofeo al primo anno di vita, eh?