Abbiamo toccato con mano uno dei trofei motard più prestigiosi in Italia. Ambiente incredibilmente sereno e tanta voglia di divertirsi non tolgono una briciola all'agonismo dei piloti e alla professionalità dell'organizzazione. Le impressioni del nostro inviato speciale
TUTTO AL TELEFONO Tutto comincia con una telefonata di Cordara che mi chiama mentre sta andando a Mattinghofen, a casa della KTM per una visita alla fabbrica...eh si, ogni tanto trova anche il tempo di lavorare. Durante il viaggio per ingannare il tempo, Stefano ha pensato bene di elogiare le mie capacità motociclistiche niente popò di meno che con Angelo Crippa, suo compagno di viaggio e, soprattutto, responsabile KTM Italia.
Ecco, in breve, la telefonata:"Ciao Marco, hai da fare Domenica ?" , "No, per un paio di week-end sono libero da impegni..." ed allora lui affonda decisamente "...no, perché ci sarebbe un Kappa 450 di quelli giusti che ti aspetta a Pomposa..." ed io "Sono già la, ditemi solo dove e a che ora..."
Eccomi quindi arrivare in pista a Pomposa preoccupato e contento allo stesso tempo, pronto per affrontare una tappa del Trofeo KTM Supermoto 2006.
UNA GARANZIA Ormai da qualche anno il trofeo KTM è una realtà ben conosciuta nell'ambiente SM, sia per la competitività delle singole gare, sia per la scelta delle location, che offrono ai vari partecipanti/possessori di moto KTM la possibilità di smanettare con il proprio bolide sui circuiti più amati e competitivi dello stivale; peraltro gli stessi dove vengono regolarmente corse le tappe dei Campionati Italiano e Mondiale.
OTTIMA ORGANIZZAZIONE Grazie all'ottima organizzazione di Antonio Ludovico, responsabile del Trofeo, la "mia" moto è già sotto il tendone ufficiale pronta ad aspettarmi. Saluti di rito, richiesta di un paio di info e pronti via, la giornata comincia. I partecipanti, tutti ovviamente rigorosissimi possessori di moto arancioni, sono oltre un centinaio divisi in gruppi e compagnie ormai affiatate, che la sera precedente la gara si sfidano per il premio "miglior Grigliata" a colpi di salsicce.
SFIDA ALL'ULTIMA SALSICCIA Barbecue, griglie, musica e vita da paddock illuminano ed animano la serata. Il leit motiv di fondo è proprio il divertimento, la spensieratezza e la gioia di passare due giorni full immersion con la propria moto gareggiando ad armi pari con chi la sera prima vi ha sottratto l'ultimo bicchiere di Chianti. Non che questo significhi mancanza di spirito di competizione, anzi, una volta digerite le salsicce ed entrati in pista tutti i ragazzi (qualcuno "un po' datato" mi ringrazierà) ci danno un gas da paura: intraversate, contatti e staccate da cardiopalma sono all'ordine del giorno.
RELAX ATTIVO Chi più chi meno, si è sempre portati a dare il massimo. Nei box si vive un'atmosfera molto particolare: rilassata ed attiva allo stesso tempo. C'è chi si lascia coccolare dal sole e dai consigli della propria compagna, prima vera sostenitrice ed all'occorrenza meccanico, e chi, nel massimo spirito di competizione, è indaffarato attorno a sospensioni, gomme, termocoperte e carburazione. Da tutto ciò ne scaturiscono gare veramente spettacolari dal primo all'ultimo giro, con un ricambio della testa della corsa tale da far invidia ad una gara Nascar.
MEGLIO ESSERE PRECISI Nonostante lo spirito leggermente goliardico dei partecipanti, l'organizzazione è molto rigorosa: orari, regolamenti ed interpretazione dei codici alla lettera, tanto che rimanere chiusi fuori dal preparco partenza, e quindi non poter partecipare alla propria gara, è una cosa accaduta più di una volta; non senza qualche lamentela. Insomma, la gara è gara, e tanto più vera quanto più ci si avvicina al lavoro delle organizzazioni di eventi maggiori...e poi se non ci fossero delle regole precise, come si potrebbe tenere insieme un branco di scalmanati come questo? Allora ben vengano le regole e l'applicazione rigorosa di queste ultime, quanto meno... La legge è uguale per tutti; che poi non è altro che un punto a favore dello spettacolo/competizione.
TUTTI UGUALI Tutti sono uguali, dal casco, ai guanti, alla moto, proprio per rimarcare l'unicità e particolarità del Trofeo. Anche il colpo d'occhio è piacevole, soprattutto per chi è abituato, come me, a vedere piloti vestiti ognuno secondo il proprio stile, e moto/arcobaleno per attirare l'attenzione dell'occhio più distratto. Qui, è il Trofeo in sé che ha la propria visibilità, e questo grazie proprio al fatto che i piloti sono tutti identici. Certo rimaneun buon trampolino di lancio, visto che competitività e piloti sono la linfa stessa del Trofeo. Quindi, possessori di KTM fatevi avanti, vi aspettano divertimento e professionalità sotto lo stesso tendone, arancione.
Post Scriptum di Cordara
Il fin troppo modesto Marco (per chi non lo conoscesse, campione inglese di Short Track), ha omesso di dire che avevo ragione ad elogiare le sue doti di guida nel motard. A Pomposa non si è limitato ad assaporare da vicino l'ambiente dei trofei KTM ma si è anche divertito a strapazzare la SMR 450 piazzandosi secondo nella prima manche e terzo nella seconda manche della top class, la categoria che riunisce i piloti più esperti del trofeo. I due risultati gli sono valsi un secondo posto di giornata, questo nonostante il livello altissimo del trofeo e nonostante non avesse mai preso in mano la moto prima delle prove del venerdì. Quando uno ha la stoffa...