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Moto GP:

Test jerez, largo ai giovani


Avatar Redazionale, il 02/12/07

16 anni fa - Ultimi fuochi prima della pausa

Con i test di Jerez più che una chiusura del campionato 2007 si assiste ad una anteprima del campionato 2008. Tutti in pista, chi a fare esperienza, chi a provare cose nuove, chi a voler dimostrare che sa andare ancora fortissimo. Prima della sosta invernale l'ultima analisi di quanto emerso in pista.

CHIUSO PER LAVORI Adesso, il 2007 è veramente finito e per regolamento il motomondiale va in vacanza fino al 15 gennaio 2008. Fino ad allora, nessuno potrà scendere in pista e gli ingegneri dei vari reparti corse sfrutteranno questo periodo per affinare, migliorare, modificare profondamente o addirittura rivoluzionare i rispettivi progetti. Sfruttando, naturalmente, i dati e le indicazioni raccolte nei tre test (Valencia, Sepang e Jerez), dove più o meno hanno girato tutti i protagonisti della prossima stagione.

CAMPIONATO D'INVERNO Ecco quello che è emerso, tenendo sempre conto di una considerazione che io ritengo fondamentale in questo periodo: le prove invernali sono come le amichevoli del calcio d'agosto: là tutti vincono, tutti si candidano allo scudetto, poi alla fine sono sempre le stesse squadre a giocarselo. Nel nostro sport è più o meno simile: chissà perché, in questi test vanno tutti fortissimo, poi però, quando iniziano le gare vere si perdono lunga la pista...

Cominciamo la nostra analisi, naturalmente, dalla moto campione del mondo.


DUCATI
- A Jerez la Casa di Borgo Panigale ha messo in pista la Desmosedici in versione 2008, visivamente perfettamente identica alla precedente. "La si distingue soltanto per un sensore posto sotto il forcellone", se la ride l'ingegnere Filippo Preziosi, il genio che ha progettato le Ducati da corsa che fanno impazzire i giapponesi. "Al di là dell'estetica, però, sono cambiati molti particolari, soprattutto a livello di ciclistica, per rendere la Desmosedici più guidabile", spiega Preziosi. L'obiettivo è stato raggiunto, almeno secondo Casey Stoner. Su una pista dove nel 2007 la GP7 aveva faticato moltissimo nelle prove invernali e in gara, una delle peggiori dell'australiano, il campione del mondo è stato il più veloce in configurazione gara (1'40"211), con Casey piuttosto soddisfatto del passo in avanti fatto.Stoner, però, è caduto due volte in due giorni e nella seconda scivolata, causata con ogni probabilità da un nuovo pneumatico Bridgestone con mille problemi e già scartato in precedenza, dopo un solo giro, da John Hopkins, si è procurato la lesione del legamento acromioclavicolare ed è stato costretto a chiudere i test con un giorno di anticipo.


MELANDRI IN SALITA
Per contro, però, Marco Melandri sembra in grandissima difficoltà. Il nuovo pilota della Ducati, è chiaro, si aspettava una moto completamente differente e molto più semplice da guidare, invece ha trovato una GP8 dura e scorbutica, esattamente come la descriveva Capirossi. Marco ha talento e qualità per trovare la giusta direzione, ma per lui non sarà facile, perché il confronto con il compagno di squadra è imbarazzante e Melandri è un pilota che subisce certe pressioni psicologiche.


HONDA
La più grande Casa motociclistica del mondo sta compiendo uno sforzo pazzesco, con un investimento di soldi che nessun concorrente può permettersi. Dopo aver cambiato totalmente nel corso del 2007 la RC212V nata male, la Honda ha già messo in pista la versione 2008, totalmente differente rispetto alla precedente. La moto è stata profondamente modificata nel telaio in modo chiaramente visibile, ma anche nel motore, specie nella gestione elettronica. I risultati, per il momento, sono "inferiori alle aspettative" secondo il mai contento Daniel Pedrosa, che ha chiuso il 2007 con il miglior tempo assoluto, uno strepitoso 1'38"562,ottenuto però con la vecchia RC212V, quella con la quale, per intenderci, ha vinto a Valencia. Pedrosa, così come Hayden, è abbastanza soddisfatto del telaio, ma non è convinto del motore. Per quello che si è visto, però, la nuova RC212V sembra già competitiva e con un grande potenziale, con Pedrosa e Hayden costantemente veloci di passo.


YAMAHA
- Qui bisogna distinguere tra Valentino Rossi, l'unico con le Bridgestone, e gli altri piloti Yamaha, che utilizzano le Michelin. Il debutto di Rossi con le gomme giapponesi è stato sen'altro positivo, con Valentino velocissimo fin dai primi giri. In configurazione gara, il campione di Tavullia ha preso meno di tre decimi da Stoner: non male per essere il primo test, oltretutto su una pista anche nel 2007 favorevole alle Michelin e non alle Bridgestone, che quindi avrebbero potuto avere problemi di adattamento sulla M1. Invece Valentino è sembrato più che soddisfatto e anche con le gomme da tempo è stato il secondo giorno piuttosto veloce (secondo tempo alle spalle di Pedrosa), mentre nella giornata conclusiva, quella con le condizioni climatiche più favorevole, ha provato pochissimo, per il dolore alla mano destra fratturata nell'ultimo GP a Valencia. A differenza delle rivali, la Yamaha non ha ancora messo in pista la moto 2008, ma Colin Edwards, spostato nel team satellite Tech3, ha utilizzato una elettronica evoluta, specie nel controllo di trazione. Colin è andato piuttosto bene (come gli succede sempre in inverno...) e ha discretamente impressionato anche il suo compagno di squadra James Toseland. "Mi devo dimenticare tutto quello che ho imparato fino a oggi" ha ammesso il campione del mondo della SBK e nel giudicarlo bisogna assolutamente tenere conto di questo aspetto.


Ma Rossi a parte, il pilota Yamaha che ha impressionato di più è sicuramente Jorge Lorenzo
. Lo ammetto: considero l'iridato della 250 un ottimo pilota, ma non un fuoriclasse; invece a Jerez lo spagnolo è andato fortissimo, non solo nel singolo giro, ma anche di passo, migliorando costantemente. Davvero un ottimo inizio, che sembra confermare qualità da campione: a questo punto sono curioso di vedere come proseguirà il suo cammino in MotoGP.

KAWASAKI - Ero molto ansioso di vedere John Hopkins sulla Kawasaki, una moto secondo me migliore di quanto non abbiano detto i risultati 2007. A Jerez, però, la verdona ha avuto parecchi problemi, in particolare l'ultimo giorno, quando inconvenienti alla frizione hanno fatto passare a Hopkins più tempo ai box che in pista. Ma l'americano assicura che il potenziale è alto. "A Valencia - spiega John - quando ho provato la moto la prima volta, il telaio mi aveva un po' deluso, con grandi difficoltà in ingresso curva. Ma a Jerez la Kawasaki ha già portato una ciclistica differente, decisamente più efficace. Il motore, poi, è strepitoso: ha molti più cavalli di quello della Suzuki e anche la gestione elettronica è più avanti".

SUZUKI - La Suzuki non c'era a Jerez e io non c'ero nei test precedenti (Valencia e Malesia), quindi non ho purtroppo visto Loris Capirossi in sella alla nuova moto. Non posso dire granché, ma solo riportare il giudizio di Capirossi, molto soddisfatto dopo i primi due test ("la GSV-R è molto equilibrata" è stato il suo giudizio", ma in difficoltà a Phillip Island, dove la Suzuki è andata a provare mentre i rivali erano in Spagna.


DOVIZIOSO E DE ANGELIS
- Per chiudere, un giudizio sui due piloti italiani provenienti dalla 250: entrambi sono andati fortissimo. Personalmente sono stato molto ben impressionato da Andrea Dovizioso, che reputo un grande pilota. Un limite di Andrea, però, è quello di faticare un po' prima di arrivare al limite, invece sia in Malesia sia a Jerez, su una pista che non ha mai amato, è subito stato molto, molto competitivo. Segno che Dovi è a suo agio in sella alla RC212V (la versione clienti) ed essendo lui un pilota che migliora costantemente, può diventare protagonista anche della MotoGP. Anche De Angelis è andato bene e nonostante non abbia fatto i test in Malesia, in Spagna si è subito adattato alle 4 tempi, che non aveva mai guidato prima. Alex è un pilota veloce e di indubbio talento: se nel team Gresini riesce a fare il passo in avanti finale a livello mentale, allora può fare una buona stagione.

MICHELIN E BRIDGESTONE - Mentre scrivevo dei due italiani, mi è venuto in mente che non si può non fare una considerazione sui gommisti. Dopo la batosta presa nel 2007, la Michelin è avvelenata e ha tutte le intenzioni di tornare a dominare la massima cilindrata. A Jerez, il box dove erano sistemati le gomme francesi era addirittura controllato a vista da un "butta fuori" e i nuovi pneumatici provati da Edwards, Pedrosa e Hayden sembrano aver fatto un bel passo in avanti. Insomma, per la Bridgestone non sarà così facile ripetere i risultati strepitosi di questa stagione e la sensazione - ma anche la speranza - è che i valori saranno nettamente più equilibrati.


Pubblicato da Giovanni Zamagni, 02/12/2007
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