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Suzuki GSX-R Anniversary


Avatar Redazionale, il 14/12/04

20 anni fa - 20 anni di Suzuki GSX-R

1985-2005, quattro lustri in cui la supersportiva Suzuki nelle sue innumerevoli versioni ha calcato piste e strade di tutto il mondo. Nel 2005 si festeggia con l'arrivo di due versioni speciali nelle cilindrate 600 e 750, una buona occasione per ripercorrere le tappe che hanno portato la "Gixxer" fino ai giorni nostri.


VENTI CANDELINE 20 anni di commercializzazione sono un traguardo veramente importante. Soprattutto quando a compierlo è un modello sportivo come la GSX-R. Ebbene sì, la maxi sportiva di casa Suzuki (nata settemmezzo ma ormai da anni declinata nelle tre cilindrate 600, 750 e 1000) si appresta a spegnere nel 2005 le venti candeline.

PRIMATI In venti anni ne ha fatta di strada (e di pista) sempre però restando fedele alla sua filosofia progettuale, che fin dall'inizio ha ricercato il massimo delle prestazioni ottenibili in pista. Nel 1985 fu una moto di totale rottura degli schemi. La prima racing replica, la prima con telaio di alluminio (subito seguita a ruota dalla Honda VFR, altro modello epocale) la prima con una reale attenzione per l'utilizzo pistaiolo senza compromessi. 198 kg, 100 cavalli buttati fuori da un quattro cilindri in linea raffreddato ad aria e olio, oltre duecentotrenta effettivi di velocità massima, un look molto particolare.


BRUTTO ANATROCCOLO Sì, insomma, era proprio brutta, ma le sue prestazioni resero ciechi migliaia di smanettoni che ubriacati dai dati tecnici la portarono al successo di vendite. E così nel corso degli anni, le GSX-R sono sempre rimaste nel cuore dell'utenza più racing, che ne ha sancito un successo misurabile in oltre 650.000 moto vendute nel mondo.

NATE PER CORRERE Mai state le moto più belle in circolazione; le GSX-R spesso, però, sono state le moto più potenti, le più leggere, le più efficaci in pista. Tanto che sono tanti i campionati per moto derivate dalla serie che sono riuscite a portare a casa (ultimi in ordine di tempo il mondiale Endurance e il campionato americano AMA). L'evoluzione che ha portato la "Gixxer" ai giorni nostri è stata inesorabile: dai 100 cavalli della prima del 1985 settemmezzo siamo arrivati ai 150 di oggi; dai 198 kg siamo arrivati a 163 (dichiarati); dal raffreddamento ad aria e olio siamo passati all'acqua; dalla doppia culla al telaio perimetrale; dai carburatori all'iniezione. Tutto, ovviamente, per inseguire la massima efficacia in pista, per essere la migliore, la più veloce.


LIMITED EDITION E così, a vent'anni di distanza, la Suzuki ha voglia di festeggiare e per celebrare l'avvenimento arrivano due nuove versioni di GSX-R (600 e 750) battezzate, manco a dirlo, Anniversary Edition. Le moto saranno realizzate in serie limitata (numerata la piastra di sterzo) e saranno disponibili da marzo 2005. Facilmente distinguibili dalle GSX-R "normali" per le colorazioni anni '80, le "Anniversary" hanno anche una dotazione più raffinata: i dischi freno sono asolati, per disperdere meglio il calore; lo scarico è realizzato da Yoshimura, specialista nel preparare le Suzuki da corsa; le candele sono all'Iridio per una migliore combustione. Ci sono poi una serie di chicche come il parabrezza colorato, la catena blu o il tendicatena anodizzato che contribuiscono a personalizzare queste versioni speciali disponibili da marzo ad un prezzo non ancora definito. 

Ecco la storia dell'evoluzione della GSX-R 750 raccontata per immagini.


1985

arriva la prima GSX-R (Codice GSX-R 750 F): telaio doppia culla di alluminio, motore quattro cilindri in linea da 100 cavalli. Il peso dichiarato è sotto i 200 kg (198 per l'esattezza) un record per l'epoca.

 

 


1988-1989

Le forme diventano un po' più armoniche. Iniezione di cavalli per il motore ad aria e olio che tocca prima quota 108 cv (1988 Codice GSX-R 750 J) poi 110 cv (Codice GSX-R 750 K). Per il resto, tra l'88 e l'89 cambiano solo dettagli estetici.


 


1990-1991

Arriva la forcella a steli rovesciati, l'impianto di scarico è completamente realizzato in acciaio inox e, nel '91, il motore passa a 116 cavalli. (Codice GSX-R 750 L e GSX-R 750 M)

 


1992-1994

Prima svolta epocale per il modello, che abbandona il motore raffreddato ad aria-olio per adottarne uno raffreddato a liquido. I cavalli aumentano ancora, siamo a 118 (Codice GSX-R 750 WS). Nel 1994 aumentano ancora i cavalli e perde qualche chilo. La SP è la più performante GSX-R costruita fino all'epoca: 120 cv per 189 kg (Codice GSX-R 750 SPR).

1996-1997

Secondo cambio epocale, Suzuki abbandona anche il telaio a doppia culla che fino a quel momento aveva segnato inconfondibilmente la serie GSX-R. Arriva il telaio perimetrale, arriva anche il primo aribox in pressione alimentato da prese d'aria dinamiche (denominate SRAD). Ovviamente crescono ancora i cavalli e scende ancora il peso. Siamo a quota 128 cv su 179 kg (Codice GSX-R 750 T e GSX-R 750 V).

1998-1999

Non cambia il layout generale, ma la scuderia si rifornisce di altri 7 cavalli: la GSX-R tocca quota 135 cv (Codice GSX-R 750 W e GSX-R 750 X).


 


2000 Ecco il terzo salto generazionale: ormai molte caratteristiche tecnice sono definite, si cerca solo maggiore efficienza ma, soprattutto, si sfrutta l'ausilio dell'elettronica che negli anni ha fatto passi da gigante. La settemmezzo di Hamamatsu adotta l'alimentazione a iniezione e arriva a 140 cv per 166 kg.


2004

Suzuki continua a credere nella "filosofia" settemmezzo e apporta ulteriori aggiornamenti alla ultima superbike: prese d'aria più vicine, peso ancora più ridotto, valvole in titanio. E fanno 150 cv per 163 kg. Da questa versione è derivata la Anniversary.

Pubblicato da Stefano Cordara, 14/12/2004
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